Caso protezione civile G8 Sardegna. Indagato anche il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro |
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Scritto da Pietro Orsatti | |||||||||
Giovedì 11 Febbraio 2010 09:18 | |||||||||
Il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, coordinatore dei reati contro la pubblica amministrazione, è stato indagato dalla procura di Firenze che questa mattina, nell’ambito dell’indagine sugli appalti del G8 alla Maddalena, ha arrestato 4 persone e indagato, tra l’altro, il sottosegretario Guido Bertolaso. Nel provvedimento dei magistrati fiorentini si farebbe riferimento a una informazione che un imprenditore avrebbe appreso dal figlio del magistrato, Camillo Toro.
Non è la prima volta che il magistrato si trova ad essere sottoposto a indagini. Solo 4 anni fa Achille Toro fu costretto, infatti, a lasciare le inchieste a lui assegnate sull’Opa Antonveneta, sulla scalata alla Banca nazionale del lavoro e alla Rizzoli-Corriere della sera. Venne costretto a abbandonare quella delicatissima indagine dopo che la procura di Perugia gli aveva fatto recapitare un invito a comparire come indagato per violazione del segreto d’ufficio. Secondo le accuse, Achille Toro avrebbe riferito al giudice Castellano, presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano e amico dell’ex presidente dell’Unipol Consorte, informazioni riservate sulle indagini. Inoltre Toro, proprio in quell’occasione, trovò il suo nome collegato a quello di Giancarlo Elia Valori, unico iscritto a vantare un’espulsione dalla P2 di Licio Gelli – che già l’ex pm Luigi De Magistris aveva ipotizzato al vertice della massoneria contemporanea. Un’accurata ricostruzione di quelle vicende è riportata nel libro intervista a Gioacchino Genchi di Edoardo Montolli, uscito recentemente. All’interno del libro è ricostruita in un capitolo molto tecnico l’intera sequenza di contatti di Elia Valori con Achille Toro, con i suoi indagati e con diversi politici poi risultati in contatto con gli stessi indagati, tra cui Nicola Latorre e l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Indagini caratterizzate da lunghe fughe di notizie e da infiniti attacchi alla Procura di Milano proprio dall’ex presidente della Repubblica, con forti spinte per spostarle a Roma fino all’intercettazione mai trascritta Fassino-Consorte che avrebbe potuto far crollare l’inchiesta milanese ma che risultò poi uscita quando ancora era nelle mani delle fiamme gialle. Nello stesso 2005, mentre Elia Valori si sentiva ripetutamente con Achille Toro, Toro si stava occupando anche del crac Cirio, tra i cui indagati c’era un altro dei migliori amici di Elia Valori, Cesare Geronzi. Comments:
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