Processo Borsellino quater, depone Antimafia Duemila |
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Scritto da Giorgio Bongiovanni | |||||||||
Mercoledì 24 Aprile 2013 11:47 | |||||||||
di Giorgio Bongiovanni - 23 aprile 2013
Che fine ha fatto l'agenda rossa di Paolo Borsellino? Chi l'ha fatta sparire? Perchè? Sono queste alcune delle domande che restano senza risposta a seguito di quell'attentato in cui morì il giudice palermitano insieme agli agenti della sua scorta il 19 luglio 1992. E del cosiddetto “filone dell'agenda rossa” si è parlato questo pomeriggio al processo Borsellino quater, celebrato nell'aula bunker di Caltanissetta. Noi di Antimafia Duemila c'eravamo. Non solo come cronisti, ma anche come testimoni. Chiamato a rispondere alle domande del pm Domenico Gozzo il vice direttore Lorenzo Baldo (nella foto, ndr), che ha raccontato del ritrovamento della fotografia nel quale venne immortalato il capitano dei carabinieri Giovanni Arcangioli, mentre si allontanava dal teatro della strage con in mano la borsa del giudice. Tra le fiamme e i palazzi sventrati e ancora fumanti di via D'Amelio qualcuno decise che quell'agenda non dovesse essere più ritrovata. Il vice direttore ha così ripercorso le tappe che portarono al ritrovamento di un reperto destinato ad apportare un fondamentale contributo alle indagini. Alla domanda del procuratore Gozzo su come Lorenzo Baldo fosse venuto a conoscenza dell'esistenza dell'immagine in questione, il vice direttore ha parlato di una “soffiata” assolutamente attendibile che ci ha segnalato l'esistenza di una foto “di proprietà del fotografo palermitano Franco Lannino”. Ha raccontato del disinteresse per qualsiasi tipo di “scoop” da parte di Antimafia Duemila, della totale precedenza che abbiamo voluto dare all'autorità giudiziaria affinchè questa potesse dare inizio a nuove indagini che ci conducano finalmente alla verità. Di come abbia allertato il funzionario della Dia di Caltanissetta Ferdinando Buceti, che ha a sua volta fatto scattare un “blitz” nello studio fotografico di Lannino, dove una delle foto dell'archivio testimoniava effettivamente la presenza del capitano Arcangioli tra le 17,20 e le 17,30 di quel 19 luglio 1992. Successivamente Baldo ha raccontato di come, ancora prima della segnalazione dell’esistenza della foto di Arcangioli, gli fosse stato detto (in forma anonima) che l’avvocato Rosalba Di Gregorio stava cercando tra i fotografi palermitani la foto di un carabiniere che si allontanava da via D’Amelio con la valigetta di Borsellino in mano. All’epoca il vicedirettore si era appuntato l’informazione, ma la cosa era finita lì in quanto non era stato trovato alcun riscontro. Solo dopo la segnalazione dell’esistenza della foto di Arcangioli Baldo aveva collegato i due fatti.
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