Pio La Torre, mio nonno ucciso una seconda volta |
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Scritto da Marco La Torre | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Domenica 02 Novembre 2008 17:46 | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Pio La Torre era mio nonno. Avevo tre anni quando é stato ucciso, e sono 26 anni che mi chiedo come sarebbe stato parlare, vivere e confrontarmi con lui. Mi sono convinto che l´esempio ed il modello che lui ha dato morendo fossero la ricompensa della privazione che ho avuto. Ora sono un medico di 29 anni e mi sento derubato anche di questo. Scrivo ora, a piú di un mese dalla dichiarazione del Sindaco Giuseppe Alfano di cancellare l´intitolazione dell´aeroporto di Comiso a Pio La Torre, perché ho voluto che le riflessioni che oggi rivolgo, fossero private, di quel giusto, ma poco costruttivo, contenuto di ira e frustrante indignazione di cui all´indomani dell´accaduto erano piene. Scrivo ora, perché quel gusto amaro di delusione e sconforto continua a riempire la mia testa e la mia gola. Mio nonno non era solo un esponente del Partito Comunista siciliano, era un italiano con il piú profondo senso dello Stato. Le sue battaglie e il sacrificio ultimo della sua vita, non appartengono a nessuno e sono di tutti. Si batté contro la Mafia e contro quella politica che ne permetteva l´esistenza, e contro una collusione ancora oggi lungi dall´essere sconfitta. La legge 109 non é la "sua" legge, ma una legge che l´Italia si é data per combattere la criminalitá organizzata. Chi vuol privare l´aeroporto di Comiso del nome di Pio La Torre, vuol negare il significato delle sue battaglie, del suo esempio e della sua vita. Ho negli occhi l´ombra dell´ennesima frustrante sconfitta per un paese inerte, sottomesso, esanime. Spero sinceramente che una parte sana esista ancora e trovi la forza di opporsi all´ennesimo sopruso, all´ennesima ingiustizia, all´ennesimo oltraggio. (Fonte: www.repubblica.it, 23 ottobre 2008) "La Memoria tradita di Pio La Torre" A commento della lettera di Marco La Torre presentiamo una parte dell´intervento che il prof. Enzo Guidotto, giá consulente della Commissione Antimafia, ha tentuto il 9 maggio 2008 a Fano all´incontro organizzato dall´Associazione Res Publica Amici di Beppe Grillo :
Il prof. Guidotto ricorda il segretario del PCI siciliano Pio La Torre, assassinato il 30 aprile 1982 insieme all´agente di scorta Rosario Di Salvo: "Pio La Torre era andato in Sicilia anche per fare pulizia nel suo partito, aveva indicato delle persone che nel partito comunista e nelle cooperative rosse erano da buttare fuori. Lui é stato ucciso e quei criminali sono rimasti dentro: sono stati arrestati per associazione mafiosa venti anni piú tardi, dopo aver fatto carriera in politica e nelle cooperative. Questo é inconcepibile... La memoria di Pio La Torre é stata tradita dal 1982 a questa parte e soprattutto in occasione della presentazione delle liste in queste ultime elezioni. È stato lasciato fuori l´erede spirituale di Pio La Torre, Beppe Lumia (rientrato in extremis solo per la rinuncia di un capolista al Senato, ndr), che era stato indicato da Giuffré e da Provenzano come bersaglio da colpire e da uccidere: il piano era pronto. É stato invece inserito senza discussione Vladimiro Crisafulli, filmato insieme ad un pregiudicato per mafia mentre parlavano di affari e di appalti... I risultati catastrofici sono stati dovuti alla mancanza di coerenza tra i programmi presentati e la politca svolta a livello parlamentare e governativo anche nel settore antimafia."
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