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Lotta alla mafia. 'Vogliamo un futuro pulito' PDF Stampa E-mail
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Scritto da Gigia Pizzullo   
Sabato 16 Ottobre 2010 17:17

Tanti ragazzi alla manifestazione organizzata dal centrosinistra prima di un consiglio comunale fiume. Nel mirino, il risultato elettorale

Bollate, 16 ottobre 2010 - Tante bandiere, associazioni, militanti politici. Tanti giovani, anche. Impegnati e battaglieri. Ma poca gente comune. La manifestazione contro la ’ndrangheta che si è tenuta giovedì in piazza Aldo Moro a Bollate ha visto la pertecipazione di un centinaio di persone. I manifestanti hanno poi partecipato in massa al consiglio comunale fiume che è andato avanti fino a tarda notte. "Tornare a votare per tornare puliti", l’appello di Rifondazione rivolto alle forze politiche di Bollate. Ribadito un po’ da tutti gli esponenti di partito presenti alla manifestazione. Una serata alla quale hanno partecipato consiglieri regionali e provinciali della sinistra e anche Frediano Manzi, il presidente dell’associazione Sos Racket e Usura che da un paio di mesi ha chiuso "per mafia". Un intervento forte e accorato il suo: "Il territorio è nostro e dobbiamo estirpare le erbe marce. La mia associazione ha denunciato Vincenzo Mandalari, latitante dallo scorso luglio". E non ha lesinato critiche alla maggioranza in consiglio comunale: "L’Osservatorio non serve a niente - ha detto riferendosi al progetto attuato da molti sindaci del Nord Ovest Milano per scongiurare le infiltrazioni malavitose -. Abbiamo inviato a questa amministrazione dei questionari anti racket da distribuire in giro ma non ci ha ascoltato".
 

Alla manifestazione c’erano anche tanti giovani di Bollate ma anche dei Comuni vicini: "Questa manifestazione deve far ragionare, non è sufficiente dire non siamo collusi. Anche il non fare niente è essere collusi", ha esortato Dario Parazzoli, di Qui Milano Libera. "Siamo miopi se pensiamo che la mafia sia un fenomeno non radicato nel tessuto sociale", l’opinione di Roberta Covelli che vive a Pogliano ma non ha voluto mancare a un appuntamento "che mette al centro la legalità". Forestiera anche Desirée Grimaldi di Pero: giovanissima, invita i giovani "a essere più attivi. Occorre sensibilizzarli - dice - renderli partecipi di un fenomeno sempre più radicato che rischia di condizionare la vita di ognuno di noi". Le fa eco Fanny Mantegani di Cesate, che fa parte dell’associazione Agende rosse: "Dobbiamo far capire a tutti, ma soprattutto ai ragazzi, che la malavita non è un fenomeno solo del Sud". Ma la voce della piazza era una sola: "Bisogna fare di più per contrastare la criminalità organizzata. Le misure adottate finora non sono sufficienti". in coro le persone presenti nella piazza.


La mafia uccide la legalità,
la democrazia. Da subito la Federazione della Sinistra ha espresso indignazione per quanto accaduto e si è mobilitata» ha detto il consigliere Prospero Mondello nel suo intervento nel corso del consiglio comunale aperto. All’opposizione ha replicato Francesco Matera della Lega Nord: "Non puntiamo il dito contro nessuno. In ogni caso, ribadiamo, è un bene che di argomenti così sensibili e importanti se ne parli fuori e dentro il palazzo". Claudio Cusin, di Rifondazione, ha ribadito l’ostilità che l’ex sindaco di centrosinistra Stelluti suscitava nei confornti delle cosche: "Non lo volevano perché non permetteva loro di fare affari". Diplomatico il capogruppo del Pdl, Ercole Dusi: "Nuova o vecchia amministrazione che sia, Bollate negli ultimi anni è sempre stata in prima pagina. Ma la voglia di lottare per il bene comune è sempre una priorità".


Gigia Pizzullo (
Il Giorno, 16 ottobre 2010)


 

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