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News dal processo Mori-Obinu PDF Stampa E-mail
In Primo Piano - Documenti
Scritto da Benny Calasanzio, Riccardo Lo Verso e Martina Miliani   
Martedì 10 Maggio 2011 10:33
  • 15.07 Pm: “Lei ha detto che si è disfatto di parte dell’esplosivo. Come?” Ciancimino: “Vorrei omettere nome e cognome. A voi pm l’ho detto, ora preferirei non dirlo. E’ un amico a cui ho chiesto un favore. Gli ho spiegato la situazione, che mia moglie sarebbe tornata a Bologna. Gli ho chiesto di buttare il sacchetto in mare. E così ha fatto”. Il pm insiste: “Non vuole fare il nome?” Ciancimino: “Preferisco di no”
  • 15.04 Il pm: “Suo padre aveva rapporti con il generale Subranni, allora capo dei Ros?” Ciancimino: “Mi disse che lo conosceva, ma non altro. Mi disse che era inquadrato, nel senso che era manovrabile”.
  • 14:55 Il presidente Mario Fontana incalza: “Non le sembra un non senso ricevere della dinamite e non dirlo ai pm?” Ciancimino: “Avevo paura, una parte l’ho fatta buttare. Era avvolta con un panno e c’era la foto di mio figlio. Ho avuto paura. A poco a poco me ne sono liberato, non volevo mettere paura a mia moglie”.
  • 14.20 L’avvocato Milio: “Il contro papello a chi era destinato?” Ciancimino: “Era un documento che mio padre doveva fare vedere a Provenzano”. L’avvocato: “A proposito del post-it allegato al papello, come si spiega il fatto che suo padre – prudente com’era – allegasse un post-it che comprovava le sue responsabilità?” Ciancimino: “Mio padre era certo che non avrebbero mai perquisito casa nostra”.
  • 14:06 Ciancimino dice di avere deciso di raccontare la vicenda della dinamite dopo un confronto con la moglie, che gli ha detto: “Racconta tutto. A costo che andiamo a vivere in Papuasia”.
  • 13:58 Ciancimino: "I candelotti di dinamite, 50, erano da parte di Messina Denaro ed erano accompagnati da una foto di mio figlio mentre saliva sulla blindata e sul retro la scritta: "Stai attento a come ti comporti, a quello che dici e recapita 750 mila euro a chi sai".
  • 13.51 Milio: “Lei ha detto a Strangi che poteva attingere notizie sulle indagini?” Ciancimino: “Risponderò nelle sedi appropriate. Comunque non ho mai avuto rapporti con la ‘ndrangheta”.
  • 13.40 Milio chiede a Ciancimino: “Lei conosce Strangi?" risposta:"Non ne posso parlare. Prima devo farlo con l’autorità competente”. E subito dopo aggiunge: “Ho parlato con Strangi, la conversazione è stata mal interpretata”.
  • 13:39 Ciancimino risponde alla domanda della difesa di Mori: "Le risulta che Dell'Utri abbia avuto un canale diretto con Provenzano?"."Si"
  • 13:37 L’avvocato Milio: “Lei ha detto che la nomina dell’avvocato Amato fu suggerita a suo padre da Mori e De Donno”. Ciancimino: “E’ vero. In totale abbiamo speso 25 milioni di lire”.
  • 13:30 Ciancimino: "Mio padre aveva scritto all'ex governatore della Banca d'Italia Fazio perché lo riteneva idoneo ad essere a capo di nuova forza politica"
  • 13:22 Inizia il controesame da parte dell’avvocato Basilio Milio, che chiede quante perquisizioni ha ricevuto. “Quattro – risponde Ciancimino – in un locale non catastato ho fatto trovare molto materiale. Una parte era in una cassetta di sicurezza in Liechtenstein”.
  • 13:18 “Mio padre scriveva con una Olivetti. Ne aveva però un’altra più piccola con cui scriveva le lettere a Provenzano. Le teneva sotto il letto. Non sono state sequestrate, non so dove siano finite”.
  • 12.57 Il pm: “Lei ha però dichiarato di avere assistito mentre suo padre scriveva De Gennaro”. Ciancimino: “Ricordavo male. Mio padre aveva solo cerchiato il nome ‘Gross’. Non c’era il nome di De Gennaro, ma mio padre mi disse che Gross era il collegamento con De Gennaro”.
  • 12.50. Ciancimino: “Ho ricevuto questo scritto da mister X per posta. Mi disse che lo aveva avuto da mio padre. Ho scritto io i nomi tranne quello di De Gennaro. Me lo dettò mio padre per ricordare i suoi rapporti con le istituzioni. Ho scritto sotto la dettatura di mio padre. Mi sono meravigliato. C’erano nomi che non avevo mai sentito dire prima. Contrada, ad esempio, sapevo che aveva fatto arrestare mio padre”. Pm: “Il nome Gross (il sig. Franco ndr) è collegato a una freccia a De Gennaro”. Ciancimino: “Non ho scritto io De Gennaro. Ho chiesto a mio padre nel 2000 chi c’era dietro Gross. E mio padre mi disse che c’era De Gennaro. Poi mister X mi consegna lo scritto col nome di De Gennaro”.
  • 12:49 Uno dei documenti firmati da Don Vito
  • 12:46 Il pm Di Matteo mostra il pizzino col nome di De Gennaro, per il quale Ciancimino è stato arrestato per calunnia.
  • 12:34 Documento del 13 settembre 2010. “Ne avevo parlato con mio padre – dice Ciancimino jr – tra il 2000 e il 2002″. Il pm dice che nella prima facciata si legge: “Ho fatto leggere al colonnello l’articolo de ‘il mondo’… ho aderito alla richiesta di Mori … anche io sono a rischio… sto andando in una direzione indicata da mio figlio Massimo”.
  • 12:26 Ciancimino: “Ho consegnato due lettere a Luciano Violante nella sede dell’antimafia a palazzo San Macuto, una personale e una come presidente dell'Antimafia. Mio padre voleva essere sentito”.
  • 12:20 Ciancimino: “Io ho trovato la lettera a Fazio nella mia cantina di Bologna. Poi l'autista del Generale me ne ha mandato una copia senza la firma di mio padre”.
  • 12:15 L'udienza riprende dopo la pausa.
  • 12:03 Ciancimino: "L'autista del generale Paolatonio mi disse che era in preparazione attentato per me. Ne parlai con giornalisti La Licata e Viviano"
  • 11:48 Ciancimino: “Sto rispondendo alle domande dei pm. Nel momento in cui devo fare nomi importanti mi servono delle prove cartacee. Altrimenti rischio la calunnia. Ecco perché non ho detto prima alcune cose e invece dicono che faccio ammissioni a rate. Con le mie dichiarazioni ho peggiorato la mia situazione giudiziaria. Se mi stavo zitto era meglio. Vado avanti perché ho fiducia nei magistrati. Lo faccio per mio figlio”.
  • 11:41 Il pm Di Matteo chiede  a Ciancimino perché non ha parlato prima della dinamite con la scorta. Ciancimino risponde: “Perché temevo che mi dicessero che mi ero inventato tutto. Ero certo che l’opinione pubblica avrebbe pensato che mi ero inventato tutto perché il Prefetto Caruso mi stava togliendo la scorta”.
  • 11:35 Ciancimino: "L'autista del generale Paolatonio mi disse di non parlare più ai magistrati di Mori e che i protagonisti della trattativa erano altri".
  • 11:33 Ciancimino: "L'autista del generale Paolatonio mi ha detto di stare tranquillo perché aveva manoscritto di Di Gennaro su trattativa, non avrei subito condanna per calunnia"
  • 11:25 Ciancimino: "Uomo che mi diede documento contraffatto era un carabiniere autista del generale dei Carabinieri Paolantoni"
  • 11:05 Ciancimino conferma: "L'avvocato Amato (ex direttore del Dap che chiese revoca 41 bis a Conso) nominato da Don Vito su suggerimento di Mori"
  • 10:45 Il tribunale decide su richiesta della difesa di sentire Ciancimino come teste assistito.
  • 10:42 Ciancimino non verrà sentito come dichiarante ma come indagato in procedimento connesso per il reato di 416 bis, associazione mafiosa
  • 10:37 Inizia ora l'esame del dichiarante Massimo Ciancimino. Mori ha detto: "Ros reparto serio, non da operetta"
  • 10:14 Il colonnello Giraudo conferma che De Caprio era furente perché Mori non gli dava gli uomini per prendere Provenzano. De Caprio smentisce
  • 9:52 Iniziato, confronto tra De Caprio e l'ex ros Giraudo
  • 9:17 Arrivato in aula il generale Mori. Ai giornalisti, sulle ultime vicende Ciancimino: "Non so voi ma io avevo previsto tutto"
  • 9:05 Tutto pronto al tribunale di Palermo per l'udienza del processo sulla trattativa.
da Benny Calasanzio e Livesicilia.it

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