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La deposizione di Mutolo PDF Stampa E-mail
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Scritto da Federico Elmetti - Dal gruppo FB 'Aiutiamo l'On. Mancino a recuperare la memoria'   
Lunedì 12 Gennaio 2009 23:51
IMP. MUTOLO Gaspare: - Quindi l'orario potevano essere all'incirca le 17,00 - le 17,30; insomma, non vorrei sbagliare che erano le ore 18,00, ma era, diciamo, nel tardo pomeriggio. Il dottor BORSELLINO all'incirca, tre quarti d'ora - un'ora, cioe' non ... un'ora e mezza, insomma, qualche cosa del genere. Insomma, tanto che a me non e' che mi hanno spostato; io sono rimasto, diciamo, dentro quegli uffici, che mi sono ... a passeggiare nel corridoio, insomma, siamo usciti, c'erano altre persone. Quindi, quando il Giudice ritorno', che era passata un'ora - un'ora e mezza, ci siamo ... siamo entrati di nuovo nella stanza, pero' l'umore del dottor BORSELLINO era completamente cambiato, perche' diciamo, quando incomincio' l'interrogazione era molto soddisfatto e si vedeva che era contento, insomma, che io ero iniziato la mia collaborazione; invece quando ritorno' era molto agitato, tanto che io, ad un certo punto, notai questo, perche' lui si era tolto la giacca, sudato, insomma ... Ad un certo punto io mi accorgo che il dottor BORSELLINO c'ha una sigaretta accesa e se ne accende un'altra, quindi da quel momento io ho capito che era, insomma, molto distratto. Anche se era con me, ma il pensiero era diciamo, ad un'altra persona.
Debbo dire questo: che quando il Giudice ando' via aveva detto ... mi aveva detto che andava dal ministro, insomma ... Dopo, quando ritorno' in questi pochissimi minuti che si accende le due sigarette, insomma, cosi', che si vedeva chiaramente che era molto turbato, c'ho detto: "Come - a tipo una battuta, insomma, che deve essere contento che e' andato dal ministro ..." Dici: "Ma quale ministro e ministro, non ... - e mi disse, dice - che sono andato dal dotto PARISI e dal dottor CONTRADA", quindi ho capito, diciamo, che con quello che avevo detto io qualche ora prima, qualche due ore prima, insomma, il discorso era completamente ... molto.. diciamo, preoccupante …. Ed io come ... fino a che ero stato la' seduto da quando lui era andato via e ... pero' quando io vedo che lui si accende due sigarette, mi metto a ridere e cosi' scherzosamente ci dico: "Ma scusi, signor Giudice - ho capito che era molto distratto - ma doveva essere contento perche' e' andato dal ministro": Dice "Ma quale ministro e ministro - dice - sono andato dal dottor PARISI e dal dottor CONTRADA". Comunque, ma me l'ha detto molto seccato, molto dispiaciuto, con fare stanco. Ma si vedeva chiaramente che la cosa non era gradita, diciamo; era stata una sorpresa che lui magari o non si aspettava o ... Io non lo so, io non e' che posso essere nella mente del Giudice, quello che pensava lui in quel momento. Cioe', pero' era completamente diverso di come era andato, di come quando ritorno', insomma

P.M. Dott. DI MATTEO: - Lei sa cosa si dissero?

IMP. MUTOLO Gaspare: - No. Mi ha detto che avevano parlato con loro; lui mi ... cosi', tento' di dirmi: "Gaspare, verbalizziamo quello che mi hai detto, diciamo ..." Ed io c'ho detto: "No, dottore ... no". Lui mi accenno' che ... pero' in una maniera sarcastica, che il dottor CONTRADA, diciamo, sapeva che io stavo collaborando e forse la cosa che piu' ci dava fastidio al dottor CONTRADA ... al dottor BORSELLINO era questo: che il dottor CONTRADA, mentre almeno si pensava che la cosa poteva essere segreta, almeno a quel momento, il dottore CONTRADA sapeva che io stavo collaborando. Insomma, era questo che lui era molto seccato, dispiaciuto. Quindi, ora io non mi ricordo le cose con precisione che mi disse, pero' mi ricordo che fece un tentativo a dire: "Verbalizziamo - dice - quello che .... " E allora io, insomma, subito mi allarmai.

(...)

IMP. MUTOLO Gaspare: - Sissignore. Il contenuto della conversazione che ha avuto il Giudice BORSELLINO con il dottore CONTRADA e con il dottore PARISI, pero' io non so le cose precise, ma grossomodo, che il dottore CONTRADA sapeva che io stavo collaborando. In una maniera sarcastica il dottor BORSELLINO mi dice: "Pensa pure che mi aveva detto che si voleva mettere a disposizione", non so, pero' in una maniera molto ... quindi hanno parlato di me ed io credo che il Giudice era completamente, diciamo, turbato perche' mentre era certo che fino a quel momento di me non sa nessuno niente che io sto iniziando a collaborare, cioe' si meraviglia; e la meraviglia che il dottor BORSELLINO e' contrariato, preoccupato, insomma, meravigliato. E perche' come mai questo, tempestivamente, le interessava, diciamo, che io stavo collaborando. Questo e' il significato, diciamo, di quello che il Giudice a me mi ha detto.

Comments:

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gionatan   |2009-01-13 01:58:11
Vorrei sapere se le motivazioni dell'assoluzione di Calogero Mannino sono già
state depositate o meno...Qualcuno informato può darmi una risposta, grazie...
Shiloh   |2009-01-13 09:18:29
Giusta osservazione questa di voler sapere le motivazioni.

Quando qualche
tempo fa Di Pisa tornò di nuovo all'onore delle cronache, postai un commento
critico sul blog delle toghe "uguale per tutti".
Qualcuno, giustamente
visto che le sentenze passate in giudicato non possono essere messe in
discussione, mi "rimproverò" dicendo che Di Pisa era un cittadino
processato si ma assolto nei tre gradi di giudizio, quindi innocente a tutti gli
effetti.

Io, che ho la memoria di un porro selvatico e non mi ricordavo una
cippa lippa delle sfumature del processo, mi son messa sull'attenti ed ho
esclamato "obbedisco!"

Poi però ci ho ripensato e mi sono andata a
cercare le motivazioni dell'assoluzione.

E qui mi è venuta l'ulcera.
Di
Pisa è stato assolto perchè la principale prova a suo carico, un'impronta
digitale trovata su una delle lettere del "corvo" non era stata ammessa
al processo perchè a Di Pisa le impronte erano state prese in maniera non
ortodossa (credo che gliele avessero prese su una tazzina del caffè al
bar).

Quindi, le due impronte potevano appartenere alla stessa persona,
quindi Di Pisa poteva essere il corvo, ma siccome mancava la solita virgola la
prova decisiva se ne andava a schifio.

Lo stesso vale per la
"condanna" di De Magistris, se si va guardare "perchè" è
stato condannato, si scopre che le motivazioni della sua incolpazione nemmeno
sono state lette da chi lo doveva giudicare e che è stato trasferito soltanto
per impedirgli di portare a termine il proprio lavoro.

Ma per la legge è
tutto a posto, tutto compiuto, tutto definitivo.

Tutto regolare.

Sarà
regolare per la legge ma non per me.
Una giustizia che funziona così NON è
giustizia, è burocrazia che lavora esclusivamente per proteggere se
stessa.

Luciana
salvatore   |2009-01-13 10:24:37
Non è che di Pisa "potesse" essere la stessa persona, Di Pisa
"è" la stessa persona perchè l'impronta, prelevata in maniera anomala
se ben ricordo da La Barbera, era proprio la sua ma non potè essere usata come
prova processuale per il motivo che hai riferito
Shiloh   |2009-01-13 13:48:22
Lo so, il mio "poteva" era in senso ironico. 8-/

Fatto è che non ci
si può azzardare a ventilare l'ipotesi di colpevolezza, pena una levata di
scudi generale proprio perchè ormai la sentenza è passata in giudicato e il
soggetto è "innocente" a tutti gli effetti.

Che schifo.

Luciana
VaronEmanuele   |2009-01-13 11:16:24
Se anche Mancino continuasse a fare lo smemorato, bisognerebbe almeno
interrogarlo sui suoi rapporti con Contrada, fiancheggiatore della mafia. Il
fatto che, come racconta Mutolo, Paolo Borsellino parlasse con sarcasmo della
ansia di Contrada "di mettersi a disposizione", come era solito fare con
i suoi amici mafiosi, è quantomeno indicativo di come siamo decisamente sulla
pista giusta. Vediamo chi avrà il coraggio di seguirla.
Ciò che più mi
colpisce è però sempre il dolore che Paolo Borsellino avrà provato quel
giorno, forse non riesco neanche ad immaginarmelo: in poche ore vede ribaltarsi
la situazione, tutti i suoi sforzi vanificati dalla presenza NELLA STANZA DEL
MINISTRO di Contrada, il vero volto della mafia, l'anello di congiunzione tra le
cosche e i poteri "alti" ma infimi dello Stato italiano. E la sensazione
che ad un passo dall'imboccare la strada giusta, tutto si fermi, anzi incominci
a retorcedere, sotto la spinta dei traditori e del disinteresse dello Stato.
Mi
viene il mal di stomaco al pensare quel che deve aver provato. E il pensare che
lo schifo a cui assistiamo oggi sia in parte anche il frutto di quel
pomeriggio..
Bisognerebbe ricordare ai granduomini che OGGI paventano la riforma
della giustizia, che il sangue delle vittime della mafia e delle stragi di stato
ricadrà sulle loro teste.
valexina   |2009-01-13 12:15:13
Mi domando come vivremmo oggi se quel maledetto 19 luglio 1992 non vi fosse mai
stato..se Paolo avrebbe portato a termine le sue indagini... Penso oggi che
tutte queste persone sarebbero in carcere...penso avremmo vissuto in un paese
migliore. Paolo non si sarebbe arreso innanzi a nulla, finchè nn fosse stata
fatta giustizia. Con ciò mi rendo conto che siamo un popolo indegno, non
avremmo meriato uomini come lui,che si sono sacrificati come lui.
Per quanto
riguarda le parole di Mutolo,queste lasciano spazio a ben pochi dubbi... Inoltre
ricordo il discorso che lo stesso Paolo fece in tema di politica e
mafia,applicabile anche al caso di Di Pisa: se la magistratura non può
condannare una persona poichè non ha elementi sufficienti per provare le sue
colpe, ciò non vuol dire che allora questa persona è innocente,non ha commesso
il fatto!
gia70  - Contrada fece scapare Riina, non dimenticatelo...   |2009-01-13 12:45:55
Cara Valexina, sicuramente saremmo vissuti in un paese diverso. Contrada e'
quello che telefono' a Riina e lo fece scappare prima del blitz di Borgo Molara
nel 1980. Non dimentichiamolo...mai ! Se cosi' fosse stato, se il traditore
Contrada non avesse tradito lo Stato, sarebbero ancora vivi Falcone e
Borsellino, poliziotti e giornalisti liberi. Contrada e' quello per cui si
adopero' Mastella per fargli ricevere la grazia. Aveva richiesto la grazia,
ancora prima che venissero depositate le motivazioni della condanna. Come sono
finiti Mastella e la moglie, lo abbiamo visto.
Travaglio la chiamo' la grazia
preventiva. Contrada, grazia o non grazia, andava fatto uscire dal carcere a
presindere...! Certo, perche' se iniziava a parlare Contrada, sarebbe caduta
mezza Italia, quella corrotta intendo. Contrada in carcere, da oggi e per
sempre. Inizi a parlare, si liberi, almeno un pochino, la sua lurida coscienza.
gia70  - E ANDIAMO....SPERIAMO BENE...   |2009-01-13 13:10:25
CIAO SALVATORE...AGENZIA IN TEMPO REALE
Apc-Contrada/ Tribunale sorveglianza,
pg: deve tornare in carcere
Difensore reitera richiesta di differimento della
pena
Roma, 13 gen. (Apcom) - Bruno Contrada deve tornare in carcere.
E' stata
questa la richiesta del rappresentante della procura
generale davanti al
tribunale di sorveglianza, nei confronti
dell'ex funzionario dei servizi
condannato a 10 anni per concorso
esterno in associazione a delinquere. Il
difensore, l'avvocato
Giuseppe Lipera, si è opposto alla richiesta
dell'ufficio
dell'accusa ed ha reiterato l'istanza per il differimento
della
pena e in subordine la conferma degli arresti domiciliari.

CONTRADA:
PG CHIEDE CHE TORNI IN CARCERE
(ANSA) - PALERMO, 13 GEN - Nell'udienza davanti
al tribunale
di sorveglianza per decidere sulla detenzione di Bruno Contrada,

che dal luglio scorso e' agli arresti domiciliari, provvedimento
emesso per
la durata di sei mesi, il pg ha chiesto che l'ex
funzionario del Sisde torni
in carcere.
I difensori di Contrada, gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia

Coco, hanno chiesto il differimento della pena per l'eta'
avanzata, 78 anni,
e il grave stato di salute del loro
assistito, o in subordine la detenzione
domiciliare. Il tribunale si e' riservato la decisione.
Contrada e' detenuto
per scontare una condanna a 10 anni di
reclusione per concorso esterno
all'associazione mafiosa,
inflittagli dal Tribunale di Palermo. (ANS

Nav
salvatore   |2009-01-13 13:34:07
Hai ragione, speriamo che questa volta la Giustizia sappia essere giusta!
gia70  - Non facciamo scherzi....   |2009-01-13 13:58:33
Contrada/ Consulente tribunale: Non può tornare in carcere
La difesa chiede
differimento pena. Si attende decisione Palermo, 13 gen. (Apcom) -
"Considerato che lo stretto controllo specialistico non è realizzabile nel
carcere si ritiene che le condizioni di salute di Bruno Contrada siano
incompatibili con il
regime carcerario". Lo scrive il dottor Giacomo
Badalamenti,
consulente tecnico d'ufficio nella relazione al tribunale
di
sorveglianza di Palermo. Oggi il Pg di Palermo, Sabatino, ha
chiesto al
Tribunale di sorveglianza che l'ex 007 del Sisde,
Bruno Contrada, attualmente
detenuto agli arresti domiciliari per
gravi motivi di salute, torni in carcere
a scontare la condanna
definitiva a 10 anni per concorso esterno in
associazione
mafiosa. Gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco che
assistono
Contranda, sulla scorta anche delle conclusioni della
perizia
d'ufficio disposta dal tribunale, hanno chiesto invece il
differimento
della pena e, in subordine, la prosecuzione della
detenzione domiciliare.
Lipera si definisce sconcertato della richiesta di carcere per il suo assistito.
Il tribunale si è riservato di decidere.
eulero84  - iniziativa facebook   |2009-01-13 16:36:48
Sta andando bene l'iniziativa di Valentina su facebook di lasciare messaggi
a sostegno di Salvatore e della giustizia nel gruppo
"bruno contrada libero" link:http://www.facebook.com/group.php?gid=433487 00449#/group.php?gid=433
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