Alfa e Beta è la storia dell’inchiesta aperta dalla procura di Caltanissetta a carico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, accusati di «reato di concorso in strage per finalità terroristica e di eversione dell'ordine democratico», in pratica di essere i “mandanti esterni” delle stragi di mafia del terribile biennio ’92-’93.
Alfa e Beta è la storia di una archiviazione che invece di chiarire ogni dubbio non fa che aumentare le incertezze, le inquietudini: «Gli atti del fascicolo hanno ampiamente dimostrato – scrive il gip Tona – la sussistenza di varie possibilità di contatto tra uomini appartenenti a Cosa Nostra ed esponenti e gruppi societari controllati in vario modo dagli odierni indagati [Berlusconi e Dell’Utri].
Ciò di per sé legittima l’ipotesi che, in considerazione del prestigio di Berlusconi e Dell’Utri, essi possano essere stati individuati dagli uomini dell’organizzazione quali eventuali nuovi interlocutori».
Ma «la friabilità del quadro indiziario impone l’archiviazione».
Anche a Firenze era stata aperta e poi archiviata per scadenza dei termini d’indagine una inchiesta su Berlusconi e Dell’Utri come «mandanti occulti», e il il giudice fiorentino Soresina nell’atto d’archviazione affermò come indiscutibilmente sia esistita «una obiettiva convergenza degli interessi politici di Cosa Nostra rispetto ad alcune qualificate linee programmatiche della nuova formazione [Forza Italia]: articolo 41 bis, legislazione sui collaboratori di giustizia, recupero del garantismo processuale asseritamente trascurato dalla legislazione dei primi anni 90». Tant’è che nel corso delle indagini «l’ipotesi iniziale [di un coinvolgimento di Berlusconi e dell’Utri nelle stragi] ha mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità».
Il libro Falanca oltre a riportare integralmente il decreto di archiviazione traccia un affresco del contesto storico-politico della stagione delle stragi, ricostruisce uno spaccato credibile e coerente della transizione tra “prima” e “seconda Repubblica”.
L’autore, mettendo in fila le dichiarazioni dei “pentiti”, le sentenze, e diverse inchieste giornalistiche, dimostra come dietro quella criptica dialettica al tritolo tra ristretti gruppi d’interesse (di cui conosciamo solo gli autori materiali) non ci sia stata solo una inconfessabile trattativa tra Cosa Nostra e lo Stato.
Le stragi rientravano in una strategia più vasta che prevedeva la destabilizzazione del paese per favorire la nascita di una nuova forza politica che sostituisse la Democrazia Cristiana, partito di governo per 40 anni, letteralmente implosa dopo le indagini sulla corruzione di Mani Pulite.
Ed è così che emerge inconfondibilmente il ruolo che hanno giocato i Servizi Segreti italiani ed esteri, la massoneria, i settori deviati dello Stato, eredi di quello Stato parallelo che 20 anni prima avevano insanguinato l’Italia con la strategia della tensione.
Alfa e Beta è la storia di una verità che fatica ad emergere, nonostante il grande lavoro degli inquirenti e le recenti scoperte che vanno proprio in direzione del piano di destabilizzazione più vasto.
Alfa e Beta è, infine, una storia che ci riguarda tutti, un pezzo della storia italiana che stiamo scoprendo solo ora, nonostante le archiviazioni.
L'autore: Simone Falanca (1979), mediattivista. Collabora con diversi new media indipendenti italiani pubblicando articoli e numerose inchieste. Ha fondato nel 2001 Zaratustra.it, sito di controinformazione digitale. Per Fratelli Frilli Editori nella collana in movimento ha già pubblicato Banche Armate alla Guerra.
Gentile Salvatore Borsellino,io so che il giudice Scarpinato ed altri magistrati stavano indagando su un inchiesta che riguardava i mandanti occulti delle stragi di Capaci e Via D'Amelio,indagini che parlavano che era in corso un progetto da parte delle mafie di dividere lo stato italiano in tre mini stati,ed affidare il Sud alla mafia,mi sembra che inizialmente in quell'inchiesta c'erano persone indagate come i possibili mandanti di quelle stragi,ma lei ha del materiale riguardante quelle indagini,per favore mi piacerebbe trovarlo qui in rete,inchiesta che poi purtroppo è stata archiviata.Per favore lei potrebbe quest'inchiesta mettere in rete.
salvatore
|2009-03-02 18:06:17
Ritengo che una delle fonti più attendibili per quello che mi chiedi sia il libro "Colletti sporchi" di Ferruccio Pinotti e di Luca Tescaroli, il magistrato che si occupo dell'inchiesta sui "Mandanti occulti", cioe Alfa e Beta, cioè Berlusconi e Dell'Utri. E' vero che l'inchiesta fu ad un certo punto archiviata per decorrenza dei termini, ma aparte il fatto che Tescaroli si rifiutò di firmare l'archiviazione che fu quind firmata dal suo capo, Tinebra, nellemotivazioni dell'archiviazione si legge che i sopsetti si erano rivelati fondati ma che non c'era stato tempo sufficiente per arrivare a conclusioni definitive. Ora, con il Lodo Alfano e l'impunità accordata almeno ad Alfa, il processo risulterebbe addirittura impossibile.
Dcampo
|2009-03-02 19:03:36
Grande Salvatore....come sempre....
guarda la mail che ti ho inviato e l'ultimo post....è ora di farci sentire.
Dario Campolo
aleale
- Caro Salvatore Borsellino.........................
|2009-03-02 21:26:43
Caro Salvatore Borsellino,lei dice che secondo lei la fonte più attendibile per quanto riguarda i mandanti occulti delle stragi di Capaci e di Via D'Amelio è la fonte che riguarda "Alfa" e "Beta",ovvero Berlusconi e Dell'Utri,forse per me è anche cosi',ma comunque io desideravo anche sapere se lei potrebbe pubblicae sul suo sito quell'inchiesta che Scarpinato,Ingroia ed altri stavano facendo riguardo al fatto che la mafia si voleva impadronire del Sud dell'Italia e che voleva rendere la Sicilia la Singapore del Sud,poi mi ciedo un altra cosa ma lei come fa ad avvalorare di più la tesi per cui secondo lei Dell'Utri e Berlusconi sia la fonte più attendibile?Dei rapporti tra la mafia Dell'Utri e Berlusconi ormai è noto.Ma io le chiedo semplicemente come mai secondo lei Dell'Utri e Berlusconi sia la fonte più sicura che riguardano i mandanti?Secondo lei le stragi fatte nel '93 come ipotesi più attendibile dei mandanti occulti sono Berlusconi e Dell'Utri.Io qualche sospetto su Dell'Utri e Berlusconi che siano stati i mandanti di quelle stragi lo sempre avuto,ma chiedo qual'è il suo parere anche per vedere se riesco io ad avere le idee più chiare.Idee più chiare che mi auguro che si trasformino in futuro in certezza,cioè che si arrivi a scoprire i veri mandanti di quelle stragi.Intanto sarebbe curioso di chiedere a Gioacchino Genchi chi secondo lui possono essere stati gli eventuali mandanti,perchè dal video di Youtube inserito il 27 Febbraio 2009 nel sito ufficiale di Beppe Grillo,Gioacchino Genchi che dice che secondo lui è ora di fare chiarezza sui mandnati di quelle stragi,Genchi lo deve dire al più presto,perchè più tempo passa che Genchi non si decide a parlare, più c'è il rischio che aumenti che a Genchi tenteranno di tutto per tappargli la bocca,quindi prima parla è meglio è. Anche senza che Genchi non mostri varie prove.
alexn8
|2009-03-02 22:00:19
Caro aleale, capisco la tua impazienza, la tua voglia di scoprire la verità.Ma credo che rendere agli italiani le prove non sia semplice. Soprattutto LA VERITA'.
Credo che le parole di Genchi siano molto importanti e credo che si stia cercando il modo più sicuro più credibile e con tutte le tutele possibili per poter dimostare il tutto.
Già quello che si dice, si deve dimostrare, per renderlo credibile e inconfutabile per non dare alcuna possibilità ai nemici.Dobbiamo attendere il momento giusto..ANCHE SE ORMAI NON C'E' LA FACCIO PIU' NEMMENO IO a vedere ancora certi personaggi che gravitano da decenni sulla scena politica italiana..
aleale
- Per favore...............
|2009-03-03 16:06:20
Per favore,io ho letto che Sabato 7 Marzo a Palermo alle 20:30 nella Facoltà di Giurisprudenza nell'Aula Magna ci sarà la presentazione del libro "Colletti sporchi",scritto da Luca Tescaroli e Feruccio Pinotti,siccome io ci sabato non ci potrò andare per impegni,per favore qualcuno di voi potrebbe riprendere questa conferenza per intero e poi metterla su Youtube,in modo che uno se la può rivedere.