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Trentacinque indagati per lottizzazione abusiva a Terme Vigliatore PDF Stampa E-mail
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Scritto da Tempo Stretto e AMnotizie   
Giovedì 07 Maggio 2009 14:53
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L'inchiesta avviata grazie alle denunce del docente Adolfo Parmaliana poi morto suicida dopo un rinvio a giudizio per diffamazione


Un altro importante passo avanti compiuto dall’inchiesta risalente al 2004 e riguardante una lottizzazione abusiva nel Comune di Terme Vigliatore
Abuso d’ufficio e falso, sono le accuse avanzate dai sostituti procuratori della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Michele Martorelli e Francesco Massara e dal procuratore capo, Salvatore De Luca nei confronti di trentacinque persone, tra ex consiglieri comunali, tecnici, progettisti, ex componenti della commissione edilizia e proprietari terrieri, raggiunte da avviso di conclusione delle indagini.

La storia, porta la data del luglio 2004, quando il consiglio comunale di Terme Vigliatore approvò una lottizzazione in zona residenziale turistica, in contrada Pizzicarri. La vicenda però subì subito i primi intoppi. I proprietari dei terreni confinanti chiesero di poter godere di questo progetto ma ne scaturì un conflitto con il Comune che rifiutò la proposta. Il caso finì in Procura e partirono le indagini. Di lì a poco il consiglio comunale di Terme Vigliatore fu sciolto per infiltrazione mafiosa e nel dicembre 2005 si insediò una commissione prefettizia che annullò la lottizzazione. Dopo un lungo iter fatto di ricorsi e controricorsi lo scorso anno il Tar rigettò il ricorso, dando ragione al Comune.

A questa vicenda può essere ricondotto il suicidio del docente universitario Adolfo Parmaliana. L’ esponente del centrosinistra con un manifesto affisso sui muri della cittadina tirrenica, aveva avanzato forti dubbi sulla lottizzazione effettuata dal Comune e per questo fu querelato per diffamazione dal capogruppo di minoranza Bartolo Cipriano, e quindi rinviato a giudizio. Il provvedimento della magistratura gettò nello sconforto il professor Parmaliana i cui esposti erano stati, invece, puntualmente ignorati. Da qui la decisione di farla finita gettandosi da un viadotto dell’autostrada Messina-Palermo all’altezza dell’abitato di Patti. E nel memoriale lasciato al fratello, Parmaliana indicò chiaramente nel rinvio a giudizio e nella frustrazione derivante dalle sue tante denunce cadute nel vuoto, la causa del suo tragico gesto.

L’avviso di conclusione delle indagini ha raggiunto Bartolo Cipriano, oggi sindaco del centro tirrenico, l'allora primo cittadino Nicolò Gennaro, Vincenzo e Giovanni Torre, all’epoca dei fatti rispettivamente responsabile dell’ufficio tecnico e presidente del consiglio comunale. Indagati anche Giovanni Accetta, Vito Aliquò, Francesco Bonomo, Milena Buemi, Francesco, Santo e Rosalia Buglisi, Antonina ed Elena Cinzia Calabrò, Carmelo Cicero, Carmine Costantino, Salvatore Crisafulli, Santo Fugazzotto, Giuseppe Furnari, Francesco e Salvatore Ilaqua, Angela Maria Mancuso, Sebastiano Mazzeo, Angelino Milici, Domenico Mirabile, Giuseppe Molino, Domenico Munafò, Angelo Ofria, Salvatore Emilio Papa, Giuseppe Recupero, Salvatora Russo, Santa Scuderi, Salvatore Settineri, Angela Spinella, Filippo Neri Squadrito e Giuseppe Torre.


Fonte: Tempo Stretto





Terme Vigliatore, 35 sotto indagine

Abuso d’ufficio e falso, determinati da una lottizzazione abusiva nel territorio di Terme Vigliatore. Sono queste le accuse formalizzate a vario titolo nei confronti di 35 persone, tra ex consiglieri comunali, tecnici, progettisti, ex componenti della commissione edilizia e proprietari terrieri. E’ in sintesi l’avviso di conclusione delle indagini, firmato dai sostituti procuratori della repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Michele Martorelli e Francesco Massara e dal procuratore capo, Salvatore De Luca.

E’ una vicenda che si riferisce al luglio 2004, quando il consiglio comunale del centro tirrenico approvò una lottizzazione in zona residenziale turistica, in contrada Pizzicarri. I proprietari dei terreni confinanti chiesero di poter godere di questo progetto, ma il comune si oppose; presentarono un esposto alla procura e scattarono le prime indagini. Sciolto il consiglio comunale per infiltrazioni mafiosa, nel dicembre 2005, si insediò la commissione prefettizia, che annullò la lottizzazione; a nulla valse il ricorso al tar presentato dalle ditte lottizzanti. L’organo amministrativo, nel 2008, rigettò il ricorso, dando ragione al comune. A questi fatti è collegata la tragica morte del professore, Adolfo Parmaliana, che, con un manifesto, aveva esternato alcune osservazioni sulla lottizzazione; per questi fatti fu querelato per diffamazione e poi rinviato a giudizio. Forse, senza la querela e i successivi sviluppi, questa vicenda non sarebbe venuta alla luce. Tra i destinatari degli avvisi di garanzia ci sono Bartolo Cipriano, l’ex capogruppo della maggioranza, oggi sindaco del centro tirrenico, Nicolò Gennaro, che, nel corso di questa vicenda, ricopriva la carica di primo cittadino, Vincenzo e Giovanni Torre, che, all’epoca dei fatti, erano rispettivamente responsabile dell’ufficio tecnico e presidente dell’assemblea cittadina.

Fonte:
AMnotizie




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