Adesso tutta l'Italia conosce la vicenda di Graziella
Ci sono voluti 4 mesi affinchè la fiction "La vita rubata" andasse in onda su Rai 1. Due assurdi rinvii l'avevano bloccata, ma ora finalmente tutta l'Italia ha conosciuto la storia incredibile di Graziella Campagna, la giovane messinese uccisa dalla mafia 22 anni fa, a soli 17 anni.
I parenti di Graziella hanno assistito alla proiezione nel salone del Santuario Madonna di Lourdes insieme alla famiglia e oltre 300 persone, messe insieme dall'associazione "Energia Messinese".
Piero, Pasquale, Giuseppina e il "fratello" Fabio Repici, rappresentavano parte della famiglia, mentre mamma Santa ha preferito rimanere a casa insieme all'altro figlio, Paolo, probabilmente perchè l'emozione era tanta, così come dichiarano i fratelli presenti nel Salone.
Nel film, così come aveva già dichiarato il regista Graziano Diana, i luoghi ed i nomi che fanno da contorno alla vicenda (tranne quello del fidanzatino Giacobbe, ndc) non sono reali per rispetto alla vittima e alla famiglia, ma Graziella no. Tutto questo perchè il processo non è concluso. Savoca e Letojanni a rappresentare Saponara e Villafranca, due realtà simili tra di loro. Nel film ricorre sempre la frase "qui ci conosciamo tutti" ed i tipici volti dei paesini siciliani che scrutano, osservano, ma come se lì non ci fossero mai stati.
I FRATELLI
Colpisce tanto il dualismo tra i fratelli Piero e Pasquale, che ricorda molto quello dei "Cento Passi". Piero assetato di Giustizia e bramoso di conoscere la verità, Pasquale, invece, "protettore" del dolore e di ciò che provano i genitori.
Questa "lotta", nasce soprattutto perchè il fratello Carabiniere lavora a Reggio Calabria e quindi non vive la quotidianità nel suo paese, mentre Pasquale, ogni giorno è costretto a lenire il dolore di mamma e papà.
"E' vero - ci dice Pasquale durante gli spot pubblicitari - il regista ci ha preso in pieno. Tutto questo perchè Piero, da buon Carabiniere, cercava e voleva la verità". E colpisce, come Piero che ha già visto la fiction, sia l'unico a commuoversi nel momento del ritrovamento del corpo di Graziella a Forte Campone, mentre Pasquale che lo vede per la prima volta, si agita sulla sedia, ma non versa lacrime.
La fiction è una fotografia dell'armonia familiare che viene rovinata dalla morte di Graziella.
INDAGINI Nella seconda parte, quando scattano le indagini da parte del fratello Carabiniere, si vede il muro di omertà che circonda questa vicenda, ma la sua tenacia e la sua voglia di scoprire la verità, lo portano da solo a svelare i meccanismi che regolano gli intrecci del tempo. Dopo il primo processo, l'incontro con il giovane avvocato praticante Fabio Repici che darà la svolta alla ricerca della verità.
Il film, si conclude, con uno sliding doors (letteralmente porte scorrevoli, ndc): e se l'ingegner Lipari, si fosse ricordato che in quella giacca c'era l'agendina? Oggi Graziella sarebbe viva.
Al termine del film si è aperto il dibattito, stimolato dai ragazzi dell'associazione, ma soprattutto dalle testimonianze di Piero e Pasquale.
Adesso l'Italia conosce l'assurda storia di Graziella e "se un film può turbare le coscienze dei Giudici, speriamo che i Giudici non turbino la coscienza popolare", queste le parole di Pasquale.
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Martina
|2008-03-12 23:28:53
Ho visto il film ieri sera e devo dire che è stato veramente bello, soprattutto perchè credo sia importante far conoscere a tutti anche storie di ragazze come Graziella, che magari non sono note come dovrebbero invece essere. Complimenti alla famiglia di Graziella in particolare a Piero che ha avuto, nonostante tutto, una grande forza d'animo e un enorme senso di giustizia, per cercare la verità. Complimenti anche a Giuseppe Fiorello, bravissimo e molto attento a temi delicati e a volte anche dimenticati che invece dovrebbero essere raccontati e ricordati. Speriamo solo che finalmente sia fatta giustizia, dopo tanti anni, per questa splendida ragazza morta troppo presto...
marisa
|2008-03-13 11:15:49
Io penso che chi è morto a causa della violenza altrui voglia essere ricordato con serenità ma solo da coloro che anche mettendo da parte il loro dolore e i loro naturali sentimenti decidono quasi ignorando i ricordi dolorosi di dare giustizia.
Io sono dalla parte di Piero Campagna e di chi come gli Aldrovandi va avanti, credo che in ciò riusciranno, nonostante tutto, a trovare pace al loro dolore.
MACRY80
- Mostra "La stanza della memoria" a Frte Campone
|2008-03-15 21:38:55
Abbiamo visto il film insieme ai fratelli di Graziella, l avv. Repici e oltre 200 persone...Finalmente
Graziella ha una storia nei nostri cuori..C è una bellissima mostra a Forte Campone (nel pressi di Musolino)Lì è stato ritrovato il corpo della piccola Graziella Campagna...da lì vuole iniziare un cammino lungo di crescita...La "stanza della memoria" è stata organizzata dal clan soleluna ME2 gruppo Scout Agesci.Vi invitiamo a visitarla poichè è dedicata a tutte le vittime di Mafia in un luogo che vuole rappresentare la "Rinascita delle nostre coscienze addormentate"... Dovete prenotare allo 090/46400 tel/fax
Maria Saija link:http://www.energiamessinese.it