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La vittoria di Via D'Amelio e l'omerta' della stampa di stato PDF Stampa E-mail
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Scritto da Anna Petrozzi   
Martedì 21 Luglio 2009 19:52
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Poca gente, fallimento, insuccesso, niente politici… questo quanto fatto emergere dal mainstream della stampa di stato sulle giornate appena trascorse a Palermo in ricordo del giudice Paolo Borsellino e dei suoi agenti di scorta: Emanuela Loi, Eddie Cosina, Vincenzo Fabio Li Muli, Agostino Catalano e Claudio Traina.
Quattro gatti sotto il sole cocente a rassicurare la coscienza ipocrita e sporca degli italiani stravaccati al mare, quelli tantissimi invece, che hanno fatto bene a non scomodarsi perché tanto è inutile.
Beh peccato che le cose non siano andate esattamente così.

Se da una parte è vero che gli italiani e i siciliani erano vergognosamente pochissimi ad omaggiare la memoria di servitori dello Stato che hanno sacrificato la loro vita e la felicità delle loro famiglie per restituire un po’ di dignità al nostro popolo molliccio ed egoista che ben si identifica nella sua classe politica corrotta e clientelare, dall’altra non si può accettare che si neghi quanto di importante sia accaduto a Palermo in questi tre lunghi e intensi giorni.
Dopo tantissimo tempo, forse più di dieci anni, senza che vi sia stato, grazie a Dio, nessun morto oltraggiato dal piagnucolio di stato, più di cinquecento italiani si sono organizzati tramite la rete e a spese loro, adattandosi al caldo torrido di una Palermo trascurata, sporca e dimenticata, sono venuti a dimostrare di avere compreso, di essere consapevoli, che la lotta alla mafia non è di esclusiva competenza della magistratura e delle forze dell’ordine ma è quel movimento culturale, soprattutto di giovani, che tanto auspicava Paolo Borsellino.
In più di duecento persone hanno accettato la sfida di farsi quattro chilometri e mezzo in salita, alle tre del pomeriggio palermitano, da via D’Amelio fino su al castello Utveggio da dove potrebbe essere stato azionato il comando che ha ucciso Paolo Borsellino e i suoi ragazzi, per chiedere con la loro agenda rossa in mano verità e giustizia su quella e sulle altre stragi attraverso le quali si è fatta politica in Italia e attraverso le quali personaggi squallidi, lugubri e criminali hanno costruito il loro potere e lo detengono occupando indegnamente, come ricorda Salvatore Borsellino, le più alte cariche dello stato. Quest’uomo coraggioso e arrabbiato che ha girato tutta l’Italia per risvegliare in tutti noi quei valori di cui suo fratello Paolo era rappresentante e baluardo. Quei valori di correttezza, rigore, pulizia interiore, semplicità, forza, coraggio, senso del dovere, umanità, solidarietà che, così come quelli di Giovanni Falcone, incutevano terrore nei mafiosi di Cosa Nostra e nei mafiosi del potere perché avrebbero potuto ostacolare i loro piani e far diventare il nostro un Paese degno, civile e democratico invece di questa italietta da quattro soldi che si vende al miglior offerente per un piatto di lenticchie.
Al grido di giustizia di Salvatore Borsellino hanno risposto più di settecento persone sabato sera, 18 luglio 2009, nell’atrio della facoltà di giurisprudenza di Palermo. Per non contare tutte quelle altre (almeno 300) collegate in diretta streaming da tutta Italia. Un convegno bellissimo, emozionato, partecipato. I relatori, a partire dal saluto iniziale di Rita Borsellino, sono stati continuamente interrotti da uno scrosciare costante, forte e commosso di applausi. Erano anni che a Palermo non si assisteva ad un evento del genere. E invece cosa ha scritto e trasmesso la stampa locale e nazionale? Niente. Un paio di righe qua e là e se citata la conferenza sono stati ben attenti i “nostri colleghi” a non scrivere che è stata organizzata da ANTIMAFIADuemila e che l’appello al sostegno dei magistrati Antonio Ingroia e Nino Di Matteo oltre che alla procura di Caltanissetta impegnati nelle delicatissime indagini sui mandanti impuniti, proprio il titolo della nostra conferenza ignorato da tutti, non è stato lanciato da un fantasma, da un soggetto indefinito, ma dal nostro direttore Giorgio Bongiovanni.
Si sono ben guardati i grandi giornalisti della grande stampa nazionale di riportare poi con attenzione e con il rispetto della completezza dell’informazione le parole dei relatori: Antonio Ingroia, Salvatore Borsellino, Luigi De Magistris e Beppe Lumia.
Informazioni importanti, nuove, esclusive, emozionanti, indice di voglia di riscatto e libertà: una notizia!!!! Ma dove eravate, cari, presunti colleghi, a dormire?
Stesso dicasi per il 19 luglio in via D’Amelio.
L’obiettivo che si era prefissato Salvatore Borsellino e tutti noi che lo abbiamo accompagnato era di impedire che come ogni anno quella strada teatro di una delle peggiori pagine della nostra storia forse oltraggiata dalle solite corone di fiori come per assicurarsi – dice sempre Salvatore – che Paolo Borsellino sia morto davvero.
Al loro posto quest’anno c’era invece un grande striscione con su scritto “quest’anno i fiori portateli sulla tomba dei vostri eroi” e a fianco c’era una lapide di cartone con la fotografia e le date di nascita e di morte di Vittorio Mangano.
Questa sarebbe dovuta essere la foto di apertura di tutti i giornali almeno per par condicio a tutto lo spazio dato al signor Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado a nove anni e mezzo per concorso esterno in associazione mafiosa, e “all’utilizzatore finale” dei suoi buoni contatti, cioè il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, quando hanno inneggiato al loro eroe, assassino e mafioso.
E invece non è stata nemmeno accennata.
Sta di fatto che le corone di fiori lì a marcire sul marciapiede quest’anno non c’erano e che i politici non sono venuti a fare la loro passerella.
Questo vuol dire solo una cosa: che Salvatore Borsellino ha vinto la sua sfida!
Che via D’Amelio è stata salvata che la gente comune si è riappropriata della memoria di una strada violentata da una oscura strage di Stato.
Che i politici hanno avuto paura di venire a confrontarsi con quei quattro gatti sotto il sole di via D’Amelio con le loro agende rosse alzate.
Vuol dire che via D’Amelio ha vinto, con buona pace della coscienza dell’italietta al mare.
La buona notizia è che i giornali cartacei stanno per fallire, mentre la rete sta prendendo il sopravvento. Il nostro modesto umile sito di ANTIMAFIADuemila ha raggiunto i 60.000 accessi univoci mensili.
Grazie a tutti voi, grazie a Salvatore Borsellino e a tutti i ragazzi che si sono adoperati perché quest’anno le commemorazioni non fossero di circostanza. 

 

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/17988/48

 

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VaronEmanuele   |2009-07-22 01:56:46
E QUESTO E' STATO SOLO L'INIZIO!!
giuseppepuleo  - Se è vera Resistenza ...   |2009-07-22 11:13:23
...non è la moltitudine ma sono i POCHI a cui è concesso il CAPIRE e
l'AGIRE.
Voi siete QUESTI ...e veramente avete VINTO.
Un grazie
immenso

Giò.
Valeria Bonanno  - Abbiamo vinto NOI a Via d'Amelio   |2009-07-22 13:12:33
Sono tornata da Palermo. Ho passato la giornata a riflettere, a ricordare i
momenti vissuti in questa 3 giorni intensa ed emozionante, a elaborare il NOSTRO
successo e a cercare di cacciare dalla mente i (pochi, per la verità) cattivi
pensieri scaturiti da alcuni aspetti della manifestazione.
Giovedì mattina, 17
luglio 2009, sono partita in macchina alla volta del capoluogo siciliano, teatro
di stragi, che avevo già l'adrenalina in circolo. Arrivata a Palermo ho
scoperto che il caricabatterie del mio nuovo navigatore satellitare non
funzionava...ma il cuore mi ha portata a destinazione.
Così io e la mia
compagna di viaggio, Chiara, abbiamo raggiunto Azzurra al Politeama e siamo
andate in stazione a prendere Mario, un ragazzo partito da Londra per
partecipare alla manifestazione organizzata da Salvatore Borsellino e dal
Comitato Cittadino Antimafia "19 luglio 2009".
La giornata di giovedì
è stata perlopiù riservata al "divertimento". Abbiamo passato la
giornata a bighellonare e a chiacchierare, siamo andati in spiaggia con gli
amici palermitani, di notte. Ma non sono mancate le nostre considerazioni sulle
aspettative per i giorni di PROTESTA che ci aspettavano.
Ma andiamo al
sodo...
Nonostante la tensione nervosa mi abbia logorato per l'intera giornata
di giovedì, il 18 luglio, alla partenza del corteo per la "acchianata"
al Castel Utveggio, qualcosa è cambiato.
L'abbraccio tra Sonia Alfano e
Salvatore Borsellino mi ha fatto sentire ancora una volta viva e forte, e così
mi sono messa in cammino con il cuore stretto in una morsa di commozione e
rabbia, entusiasmo e tristezza per il pensiero che....avrei preferito che non
fosse necessario tutto questo.
L'ondata di agende rosse verso Castel Utveggio è
stata faticosa, il caldo ha fatto il proprio dovere, ma arrivati in cima,
stanchi e sudati, è stato bello ritrovarsi...è stato bello vedere che siamo
tanti, che siamo veri, che siamo veramente grandi. In questi giorni ho
incontrato gente che non ho riconosciuto, c'è stata gente che mi ha sorriso e
che mi ha stretto la mano, c'è stata gente con cui ci sono stati abbracci
intensi e inaspettati. Ho abbracciato persone che non avevo mai visto e ho
sentito che tutto questo è vero, che ci vogliamo bene e che siamo vicini
nonostante le distanze materiali. I giornali e le tv hanno raccontato la
manifestazione, come sempre, a modo loro. Questi tre giorni li ho passati con
persone arrivate da Roma, da Terni, da Napoli, da Milano, da Torino, da Bologna,
dal Friuli, dalla Toscana, dalla Liguria, da Londra... e invece secondo alcuni
"giornalisti" c'erano solo i ragazzi di AmmazzateciTutti (gli unici
arrivati con bandiere, nonostante fosse stato posto un veto, e per questo motivo
gli unici riconoscibili).
La giornata del 19 luglio in via D'Amelio è stata di
un'intensità emotiva sconvolgente. Una piccola polemica da fare ce l'ho: tengo
a precisare che concordo con Desy riguardo all'indifferenza degli abitanti di
Via D'Amelio che hanno preferito non esporre il lenzuolo e bianco e rinnovo il
suo grido "Vergogna!"; mi dispiace se Rita Borsellino se la prenderà a
male, ma devo dissociarmi dalle sue parole. E' vero, siamo coraggiosi a restare
in Sicilia, ma NON BASTA. Siamo distanti anni luce Rita.
Detto questo, passo
alle emozioni positive. Ho già parlato del fatto che ho incontrato persone
splendide co cui avevo comunicato in rete e telefonicamente, come Roberto
Monaco, Federica Cola, Liana Romano, Alessandro Cantale, Daniele Vignandel,
Saverio Galluccio, Carmen Duca, Claudio Marchina, Anna Maria Cantarella e tanti
altri. Ho rivisto amici con cui da un po' condivido pensieri e sete di Giustizia
e Legalità, come ad esempio Federica Fabbretti, Federica Menciotti, Serenetta
Monti, Guido Di Gennaro, Roberto Ruocco,... GRAZIE RAGAZZI di essere venuti,
avete dimostrato di essere vicini più dei vicini. GRAZIE! E' stato bello
conoscervi, vedervi, abbracciarvi, condividere con voi, gente VERA, queste
incredibili gornate. Grazie ad Azzurra, Rossella, gambry, Annalisa, Giorgio,
Chicco, Lucia, Samantha...a tutti coloro che hanno lavorato per la riuscita
dell'evento!
E' stato bello sentire la spinta di Paolo, la sua presenza, il suo
silenzio fragroroso insieme a voi. Grazie a Monica per i suoi sorrisi, per il
calcio balilla nella pausa pranzo, per riuscire a essere sempre quella che è.
Grazie a Luca per essere salito sul palco ed aver letto il suo bellissimo
discorso, denso di amore per la Verità e Gratitudine.
Grazie al Comitato per
l'organizzazione, a Marco Bertelli per aver sopportato la fatica ed essere stato
impeccabile, grazie a Desy, a chi si è occupato delle dirette streaming e a
chi, impossibilitato a raggiungerci ci ha seguiti su internet o ha manifestato
in altre piazze.
Grazie a Salvatore Borsellino, che ha partorito questa
splendida idea di riunirci tutti in un fronte comune per respingere le ostili
presenze degli sciacalli che ogni anno deponevano le loro corone di fiori
insanguinate nel luogo dove Paolo Borsellino e i ragazzi della sua scorta hanno
sacrificato la loro vita per un Paese che non ha mai saputo ringraziarli e non
ha mai saputo dare loro la pace che meritano.
Grazie a Gioacchino Genchi per la
sua sempre graditissima presenza, grazie perchè sei uno di noi e con noi
combatti e resisti. Grazie per il tuo coraggio. Grazie.
Grazie a Luigi De
Magistris, perchè venerdì sera ha detto cose che non mi aspettavo dicesse e ha
confermato di essere un vero uomo, retto e corretto. Grazie Luigi!
E
permettetemi di ringraziare in particolar modo Sonia Alfano, che è salita a
Castel Utveggio a piedi nudi senza il minimo lamento. Grazie per essere venuta
in Via D'Amelio, nonostante tutto, ed averci ricordato quello che DOBBIAMO fare.
Grazie Sonia, perchè sei quella che mi ha fatto trovare, con il suo esempio, la
voglia di partire per un lungo e tortuoso viaggio. Grazie perchè sei come
sei.
Questa mattina poi, sono ripartita insieme a Chiara da Palermo, e durante
il viaggio, in silenzio, come faccio sempre, ho guardato le nostre coste
siciliane, le campagne, il cemento e ho pensato "potevamo essere tutti
ricchi, e invece siamo un popolo di poveri schiavi di alcuni che si sono
arricchiti del sangue versato dagli innocenti". E' un pensiero che mi
tormenta ogni volta che viaggio in Sicilia. Alle 10.00 ho lasciato Chiara a
Barcellona Pozzo di Gotto e sulla strada per tornare sulla A20, ho incrociato
Beppe Alfano... Sono scesa dalla macchina e gli ho fatto un saluto sotto lo
sguardo inebetito di un negoziante. Il mio pensiero, in questi giorni, è andato
a TUTTE le vittime delle mafie.

Abbiamo vinto NOI a Via d'Amelio.
Vi amo tutti!

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