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"Non c'è la prova che il carabiniere prese l'agenda di Borsellino" PDF Stampa E-mail
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Scritto da Umberto Lucentini   
Venerdì 07 Agosto 2009 11:42

Cassazione. I motivi della sentenza che ha confermato la chiusura del processo a carico del capitano Arcangioli

Palermo - La sparizione dell'agenda rossa di Paolo Borsellino da via D'Amelio subito dopo la strage? «Non c'è la prova» che l' agenda fosse nella borsa del magistrato quando - come svelò un filmato tv - il capitano dei carabinieri Giovanni Arcangioli, tenendo nella mano sinistra la «24 ore» del magistrato, si allontanò dal luogo dell' attentato mentre le auto di scorta erano ancora in fiamme.
Né «si può ritenere opera» di Arcangioli, che pure fu «tra i primi ad accorrere sul luogo» dell’attentato, «la sottrazione dall'interno della borsa» dell'agenda: circostanza «del tutto inverosimile se si considera lo spazio di tempo ristrettissimo a sua disposizione e il teatro del fatto in cui era convenuta tutta una folla di operatori di polizia».

Sono queste le motivazioni della Corte di Cassazione che ha confermato la decisione di non celebrare il processo a carico dell'ufficiale dei carabinieri accusato dalla Dda di Caltanissetta di «furto pluriaggravato». Calando così il sipario davanti a quel piccolo fascio di luce acceso sulla misteriosissima scomparsa dell'agenda rossa che Borsellino (come dichiarato da familiari, colleghi, investigatori suoi stretti collaboratori) portava sempre con sé e su cui annotava nomi, appuntamenti, viaggi. Un verdetto, quello della Cassazione, che condivide la tesi del gip in cui si parla di «difetto assoluto di qualsiasi indizio circa il collegamento dell'imputato con ambienti mafiosi o comunque potenzialmente interessati ad eventuali "depistaggi"» di cui si è tornato a parlare nei giorni scorsi a proposito della trattativa tra Cosa nostra e pezzi deviati delle istituzioni. La Suprema corte era stata chiamata a pronunciarsi sulla sentenza – impugnata dalla procura – emessa l'1 aprile 2008: il giudice per le indagini preliminari Paolo Scotto aveva dichiarato il «non doversi procedere» contro Arcangioli, imputato di furto pluriaggravato dell'agenda, «perché non ha commesso il fatto». Troppi i punti oscuri sulla vicenda che - per l'accusa che aveva fatto ricorso e per il legale di parte civile della famiglia Borsellino, l'avvocato Francesco Crescimanno - solo un processo avrebbero potuto chiarire e che al momento sono destinati a restare senza risposta. Per la VI sezione penale della Cassazione vale però la tesi del gip, supportata da una serie di considerazioni. Come questa: non esiste prova della sottrazione dell'agenda dato che le dichiarazioni dei testimoni «erano incerte, dubbiose e in alcuni casi contrastanti con altre fonti. Gli unici accertamenti compiuti all'epoca dei fatti portavano ad escludere addirittura che la borsa presa da Arcangioli contenesse un'agenda rossa, come da questi peraltro sempre sostenuto». Nel ricorso la Dda argomentava invece che «esistevano indizi di colpevolezza gravi e precisi e concordanti e la loro idoneità a fondare una sentenza di condanna avrebbe dovuto essere verificata nella sede naturale del dibattimento». E che «non vi sarebbe dubbio circa la presenza dell'agenda nella borsa rimasta quasi intatta nell'attentato» (la 24 ore in pelle è stata consegnata alla famiglia alla fine delle indagini, aveva un angolo lievemente bruciacchiato, ndr). Nelle quattro pagine di motivazione, la Corte di Cassazione scrive che «la sentenza del gip mette a confronto le dichiarazioni di Arcangioli con le dichiarazioni di vari testi: da nessuna di queste fonti è desumibile l'esistenza dell'agenda nella borsa maneggiata da Arcangioli e meno che mai si può ritenerne la sottrazione ad opera di quest'ultimo dall'interno della borsa». E aggiunge: non «sussiste manifestamente il vizio di motivazione denunciato dal ricorrente» a carico del gip. «Resta il rammarico» commenta l’avvocato Crescimanno «che un’occasione per affrontrare un passaggio fondamentale per spiegare il movente della strage Borsellino sia stata liquidata come si trattasse di una vicenda banalissima e in una pagina di motivazione. Dopo che il gip, chiamato solo a valutare se celebrare il dibattimento, è invece entrato nel merito».


Umberto Lucentini (Giornale di Sicilia, 6 agosto 2009)

 

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pcampoli  - Le parole e la pazienza le ho finite.   |2009-08-09 09:50:02
Le parole e la pazienza le ho finite, ma al momento devo stare all'ombra e
subire in silenzio. 
Salvatore, Benny, Luigi, Sonia ed altre
persone che mi conoscono sanno perche' possa affermare di essere
arrivato a questo punto. Ho fornito a loro documenti e dati.
Grazie a
Giovanni Ruggeri infatti ho fin dal 1994 certezze basate su dati che
riguardano il cri-maiale tessera P2 1816 e che lo inchiodano senza pieta',
come le riprese video inchiodano Arcangioli.
Purtroppo dal 1994
la informazione di regime, Espresso e Repubblica compresi, ha
censurato e continua a censurare questi dati.
Santoro addirittura nel
febbraio 1994 si e' reso complice della diffamazione attuata
in diretta televisiva dal cri-maiale tessera P2 1816 in danno di
Ruggeri;
la prova e' negli archivi della RAI, basta rivedere il finale
della puntata in cui ando' in onda la telefonata diffamatoria.
Poiche'
non viviamo in uno Stato di diritto accade cio' che sta
accadendo.
Dalle parole passero' ai fatti quando me lo
potro' permettere, e se non mi sara' possibile farlo, nel CD e nella
documentazione che ho consegnato a piu' persone e' descritto nei dettagli
cio' che e' mia intenzione fare sulla base, ripeto, di dati che sono
occultati da CRIMINALI di STATO e dalla INFORMAZIONE DI REGIME.
Caro
Salvatore, a Palermo il 18/19 luglio sono venuto per esserti
vicino, era il minimo che dovevo fare e sono ben felice di averlo
fatto.
A Roma pero' non ce la faro' ad esserci perche' non sarei capace di
starmene zitto, a controllare le mie reazioni, mi conosco, per cui
sono obbligato a restare a casa.
Neppure a Palermo me ne sono stato zitto a
dire la verita' ma mi sono "sfogato" in presenza di
amici fidati, come Morrone, Alessio ed altri.
Se venissi a Roma
rischierei di fallire la MISSIONE che mi sono dato.
Sottoscrivo infatti le
bellissime frasi che Francesco Saverio Alessio ha scritto in FB alcuni
giorni fa e le ho fatte mie :
"Quel che conta davvero è essere determinati nel percorrere la strada
che si è scelta.Individuare una missione e perseguirla.In questo
essere incrollabili:calpestare tabù, operare rinunce,non ascoltare
critiche meschine,minacce,puntare decisi sul cammino che si è
intrapreso con rigorosa disciplina comportamentale. .

A Roma ce ne saranno tanti di italiani, la mia presenza non serve, e'
stata piu' utile a Palermo dove eravamo pochi, rispetto a quello che
tuo fratello e i suoi angeli custodi meritavano;

A Roma di italiani
ce ne saranno tanti perche' oramai il cri-maiale e'indifendibile anche per
chi fino ad ora lo ho vergognosamente sponsorizzato; 
a dire il vero
indifendibile e impresentabile lo era anche nel 1994 se non avesse goduto
della complicita' e della connivenza della "sinistra", non
avrebbe illegalmente fatto tutto il denaro che ha fatto se la
classe dirigente del PCI-PDS-DS non fosse stata complice della P2; ora
che il cri-maialle tessera P2 1816 ha imboccato la via del tramonto, come
con Mussolini, con Craxi, quando l'italiano fiuta che il dittatore e'
al tramonto, lo abbandona nella polvere.
Di questo cri-maiale ci
libereremo presto, sopratutto perche' l'Europa lo vuole per non essere
infettata pure lei, ma la devastazione morale che c'e' nel Paese e di cui
questo criminale e' uno dei maggior responsabili, ce la porteremo con
noi ancora per decenni.
Vento  - Magari fosse   |2009-08-09 15:58:28
Dubito che cri-maiale, come lo chiama lei, sia al tramonto.
pcampoli  - Se non e' al tramonto, o gia' in galera   |2009-08-09 18:37:52
Se non e' al tramonto, o gia' in galera e' perche' putroppo
abbiamo una
magistratura che emette sentenze come quella che riguarda Arcangioli e
abbiamo una CHIESA BIANCA (quella cattolica) e una CHIESA ROSSA (quella
comunista e post-comunista) che lo hanno sponsorizzato nella conquista
dell'etere e lo sponsorizzano ancora ora quando e' palesamente
indifendibile.
Se entrambe le CHIESE e una certa Magistratura
rappresentata simbolicamente dallo 'smemorato' Mancino, facessero
autocritica (ma e' impossibile) di questo cri-maiale ci libereremmo presto;

e' perche' le 2 CHIESE ufficiali, quella ROSSA e BIANCA (vivaddio per
fortuna esistono personaggi come Zanotelli) sono compromesse con
questo cri-maiale che non ce ne siamo ancora liberati.
Il potere
diabolico del denaro ora purtroppo ha la meglio in entrambe le CHIESE :
basta pensare al denaro per le scuole private cattoliche o agli affari
fatti in danno della salute dei cittadini con gli inceneritori
sponsorizzati anche dalla "sinistra"

Per quanto mi riguarda,
so cosa devo fare come cittadino italiano-cattolico ed europeo
perche' so fin dal 1994, grazie
ad un grande galantuomo e ad una persona integerrima come era
Giovanni Ruggeri, che dal 1994 si celebrano in Italia elezioni
politiche illegittime e che un simil cri-maiale non avrebbe mai dovuto
arrivare dove e' arrivato.
Vento  - Su questo concordo   |2009-08-10 21:44:07
Però speravo mi dicesse qualcosa che confutasse i miei dubbi.
Invece ahi noi!
per i motivi che lei stesso adduce di quell'essere minuscolo non ci libereremo
presto.
giuseppepuleo  - Quello che conta è la VERITA'   |2009-08-10 22:33:24
...la MENZOGNA è capace di costruire palazzi e castelli enormi e possenti,
però ha un "PICCOLO" difetto, si basa sul NIENTE.
La MENZOGNA non
ESISTE.

Quello che oggi ci appare incrollabile ed inattaccabile non ha BASE
non ha FONDAMENTA se non la MENZOGNA cioè il NIENTE ....più in alto sale più
accelera la sua caduta

Un Saluto
Giò

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