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Mafia: Genchi, attentati romani messaggio a Napolitano e Spadolini PDF Stampa E-mail
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Scritto da Adnkronos   
Martedì 20 Ottobre 2009 15:06

Roma, 20 ott. (Adnkronos) - "Ricordo un particolare che e' sfuggito a molti, a proposito degli attentati in sincrono di San Giorgio al Velabro e San Giovanni in Laterano. Insomma perche' San Giovanni e San Giorgio, perche' non li hanno fatti a Santa Maria Maggiore, a San Paolo, che per esempio e' in una zona isolata o a San Pietro, che avrebbe avuto ancora piu' risalto? Perche' non li hanno fatti all'Ara Pacis o al Colosseo? Perche' proprio San Giovanni e San Giorgio? Lei sa che significa Giorgio e Giovanni, chi erano Giorgio e Giovanni? Giovanni era Giovanni Spadolini, che era il Presidente del Senato, la seconda carica dello Stato mentre Giorgio era Giorgio Napolitano, Presidente della Camera, terza carica dello Stato che poi e' diventato Ministro dell'Interno e ora fa il Presidente della Repubblica". Lo ha affermato il consulente informatico Gioacchino Genchi, nel corso dell'intervista rilasciata al programma tv KlausCondicio in onda su YouTube.

Genchi parla poi della strage di via D'Amelio: "Le stragi di mafia sono state fatte col tritolo, con esplosivo da cava, un esplosivo potentissimo e di immediata reperibilita'. Invece l'esplosivo utilizzato in via D'Amelio e' un esplosivo che viene utilizzato in ambito militare, in ambito di guerriglia, cioe' in contesti e circuiti che non costituiscono appannaggio, diciamo, di Cosa Nostra". "Non ci sono precedenti. Quindi anche sotto questo profilo, il tipo di telecomando utilizzato, la distanza con cui questo telecomando poteva funzionare, sono tutti elementi di natura oggettiva, di natura tecnica che devono indurre a sospettare sulla possibilita' che ci fosse una distanza molto elevata dal punto di osservazione al punto dello scoppio", aggiunge Genchi, che conclude affermando: "Qualcuno doveva avere la certezza di uccidere Borsellino fuori dalla macchina blindata perche' il livello di protezione che aveva quella macchina era tale che l'autista rimase indenne, vivo, l'unico, perche' si trovava dentro la macchina".


FONTE: Adnkronos, 20 ottobre 2009

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