"La mia ipotesi e' che Paolo sia stato ucciso perche' si era messo di traverso rispetto a questa trattativa di cui allora si sentiva parlare come di ipotesi vaga, remota, mentre adesso, grazie alle deposizioni di Ciancimino e all'ottimo lavoro di magistrati coraggiosi che vanno avanti senza remore di alcun tipo, certe cose stanno venendo fuori e incredibilmente tante persone che finora avevano taciuto sembrano avere riacquistato improvvisamente la memoria". Lo ha detto Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso nella strage di via D'Amelio, che durante la trasmissione "Radio anch'io" su RadioUno Rai ha ipotizzato un collegamento tra l'attentato e la presunta trattativa tra Stato e mafia. "Mio fratello fu ucciso perche' nel momento in cui gli venne prospettata questa trattativa si mise di traverso", ha ripetuto Salvatore Borsellino, e ha aggiunto: "Una cosa del genere lui non l'avrebbe mai potuta accettare, dev'essere stato veramente disgustato da quest'azione che era in corso da parte di pezzi dello Stato. Lui l'avrebbe sicuramente denunciata all'opinione pubblica se non l'avesse potuta fermare in altra maniera, e per questo e' diventato indispensabile eliminarlo".