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“Borsellino ha cambiato la mia vita” PDF Stampa E-mail
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Scritto da Vincenzo Iurillo   
Domenica 08 Novembre 2009 17:00
Martina Di Gianfelice era una bimba piccolissima quando il 19 luglio 1992 una bomba uccise Paolo Borsellino.
"L’ho incontrata a Guidonia, doveva presentare una mia iniziativa", spiega Luigi De Magistris "mi ha colpito per la sua profondità d’analisi, mi fa piacere che sia una ragazza di 19 anni a concludere il convegno" (NDR. convegno su “Questione morale e Istituzioni” organizzato dall’europarlamentare Luigi de Magistris al Maschio Angioino di Napoli).
La Gianfelice studia giurisprudenza, sogna di fare il magistrato "come Antonio Ingroia, che è il mio modello", e cura il sito di Salvatore Borsellino: "L’ho conosciuto dopo aver scritto una lettera a Paolo Borsellino". Nella lettera la ragazza metteva nero su bianco: "Dopo aver conosciuto la tua storia, la mia vita è completamente cambiata. Dentro di me c’è un’immensa rabbia, che ho decido di sfogare dedicando la mia vita completamente a te, per continuare la tua opera".

Vincenzo Iurillo (da Il Fatto Quotidiano del 8 novembre 2009)


Lettera a Paolo

"Carissimo Paolo,

mi chiamo Martina, ho 18 anni e sono romana.Ti scrivo questa lettera con la speranza che da lassù tu possa ascoltare le mie parole.

Frequento il 4° Liceo Linguistico a Roma e fino a 4 anni fa avrei voluto fare l'interprete.

Invece da quando sono venuta a conoscenza della tua storia la mia vita è completamente cambiata perchè adesso dentro di me c'è un'immensa rabbia che ho deciso di sfogare dedicando la mia vita totalmente a te, continuando la tua opera perchè non riesco a vivere con il pensiero che le tue parole restino inascoltate, che il vostro sacrificio non sia valso a nulla.

Non riesco a fare finta di niente ed è per questo che ho deciso di intraprendere un lungo e complesso percorso di studi per diventare Magistrato.

Per dare sfogo a quella sensazione di vuoto che provo guardando i tuoi occhi sorridenti e quelli di Giovanni...

Per non guardare più inerme i tuoi assassini ancora indisturbati al vertice di questo Stato senza dignità che nonostante tutto non ha il coraggio di ribellarsi a questi mostri che hanno ancora facoltà di parlare, di vivere...

Non riesco nemmeno a piangere perchè come dice giustamente tuo fratello non è più tempo di piangere, adesso è tempo di reagire, di sfruttare quella forza e quel coraggio che il vostro esempio ha lasciato in ognuno di noi.

In questo paese ormai tutto va al contario i buoni sono cattivi, i Giudici hanno torto, gli assassini hanno ragione, quelli che cercano la verità sono corrotti e i collusi sono persone oneste, i politici sono giusti, i ragazzi che vogliono ribellarsi sono poveri esaltati...

Caro Paolo in questo nostro paese, del quale dobbiamo riappropriarci perchè siamo noi i giusti e loro devono andarsene, tu e Giovanni sareste sbagliati perchè in Italia si diventa eroi, si diventa stimati solo dopo essere stati ammazzati, perchè è troppo faticoso rendersi conto del valore delle persone quando ancora le si può avere accanto, le si può sostenere.

Spero veramente col cuore che un domani tu possa essere orgoglioso di noi, dei tuoi giovani ai quali ti rivolgevi, riponendo in noi fiducia e speranza per la creazione di un futuro diverso.

Caro Paolo nel '92 ero molto piccola ma grazie a Dio a volte la televisione serve e i giornali, internet e la nostra sete di sapere fanno il resto e così adesso mi sembra di conoscerti, di volerti un bene pari a quello che provo per la mia famiglia e percepisco la tua assenza, la mancanza di te compensata solo dal fatto che sei sempre presente nel mio cuore, nei miei ideali, nei miei comportamenti...

Tu rappresenti tutto ciò per cui oggi combatto ogni giorno, non voglio che tutto sia andato via insieme a quella maledetta bomba, la tua umiltà, la tua forza, il tuo senso di giustizia e del dovere, i tuoi ideali e tutto ciò per il quale hai combattuto tutta la vita, fino alla fine.

Devi essere orgoglioso di tutto quello che hai lasciato su questa terra la tua famiglia, i tuoi meravigliosi figli, i tuoi valori che hanno forgiato molti giovani della mia generazione.

Mi vergogno di pensare che nonostante tutto, oggi non sia cambiato poi così tanto, ma purtroppo è così perchè dietro alle stragi del '92, come dietro al silenzio più recente opera indisturbata la mafia affiancata da una parte di Stato che nonostante il sacrificio dei suoi uomini più valorosi, continua ad accrescere i propri benefici e a trarre profitto dall'organizzazione mafiosa, sputando sul sangue di chi l'ha combattuta a prezzo della vita e in nome dello Stato stesso.

Caro Paolo ti ho scritto questa lettera come segno tangibile di una promessa:

Farò il magistrato perchè voglio che il coraggio vinca sulla paura e che le tue parole assumano un profondo significato per i ragazzi della mia generazione.

Sento e voglio pensare che la parte sana del paese sta crescendo e vuole e deve combattere in nome delle vostre idee, continuando sulla strada che voi avete cominciato per rendere giustizia a te e a tutti gli altri come te.

Vorrei poter salire su una stella solo un attimo per dirti quanto sono orgogliosa di aver avuto nel mio paese una persona e un Magistrato come te, il tuo sorriso splenderà per sempre, come un raggio di sole su questa terra, finchè ci sarà solo uno di noi che manterrà vivo il tuo ricordo e il tuo impegno.

Con infinita gratitudine, stima e affetto...

Martina

 

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