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“Impunità e mafie: una soluzione finale contro lo Stato democratico” PDF Stampa E-mail
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Scritto da Vincenzo Iurillo   
Domenica 08 Novembre 2009 16:59
L’ALLARME DI INGROIA: TROPPA POLITICA NEUTRALE

"Siamo alla soluzione finale, alla demolizione sistematica non dello Stato di Diritto, ma dello Stato. Punto". Il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, il magistrato che indaga sui segreti delle trattative tra mafia e stato (quello con la s minuscola), dice cose drammatiche con voce pacata. È la seconda e ultima giornata di lavori del convegno su "Questione morale e Istituzioni" organizzato dall’europarlamentare dipietrista Luigi de Magistris al Maschio Angioino. E dalla kermesse napoletana, organizzata non a caso nella terra dove da giorni si rincorrono le voci di un provvedimento giudiziario contro il Governatore in pectore del Pdl Nicola Cosentino, si esce con la consapevolezza dell’esistenza di un’emergenza democratica in Italia.

Un’emergenza evidente agli occhi dell’Europa, come testimonia l’intervento di Juan Fernando Lopez Aguilar, presidente della commissione Libertà Pubblica al Parlamento Europeo, che si occupa anche di cooperazione giudiziaria tra gli stati membri dell’Ue e tiene sotto osservazione la ‘democrazia mediatica’ imposta da Silvio Berlusconi e dai suoi corifei.
"La legittimazione del potere giudiziario - ricorda Lopez Aguilar - dovrebbe essere l’ugua glianza davanti alla legge, la proibizione del privilegio. Ma sappiamo bene che questi principi sono sempre sotto minaccia e mai realizzati pienamente. Colpa del divorzio tra le leggi e i valori che dovrebbero sostenerle". Una perfetta fotografia dell’Italia berlusconizzata. Lopez Aguilar ricorda il "passionale" dibattito in commissione, "non soltanto in lingua italiana", sul pluralismo informativo e sulla libertà d’espressione: "Passionale perché il problema solo a prima vista è un problema italiano. In realtà il retroterra della discussione è molto più profondo e riguarda la tenuta della democrazia, il rischio della sostituzione della democrazia rappresentativa con la democrazia mediatica, la definizione più efficace sotto il profilo politologico delle attuali democrazie avanzate".

Ma sono le parole di Ingroia a rotolare come macigni in platea: "In Italia siamo governati da decenni secondo il principio di autoconservazione della classe dirigente, che fa affari con la mafia e ha gli stessi obiettivi della mafia: l’impunità". Da conquistare anche depotenziando gli strumenti di indagine del pubblico ministero. Cominciando, sottolinea Ingroia, che sul tema ha scritto un libro, dal disegno di legge che di fatto eliminerà le intercettazioni. "Non è più il tempo della neutralità - afferma Ingroia - non si può fare la lotta alla mafia solo con la magistratura, bisogna dare maggiore spazio alla società civile".

Accende un riflettore su Napoli e sul Sud Rosario Crocetta, già sindaco di Gela ed europarlamentare del Pd: "È possibile che nella Napoli afflitta dall’emergenza rifiuti e governata da una classe dirigente dedita ai peggiori affari e ai peggiori intrecci con la criminalità organizzata, la questione morale è stata a lungo ridotta a un dibattito sull’e vasione scolastica e sulla devianza criminale minorile"? Crocetta è stato condannato a morte dalla mafia per averla osteggiata e per aver combattuto le imprese edili colluse che si arricchivano grazie alle creste ricavate dall’uso del 'calcestruzzo depotenziato’, un trucco spiegato durante il convegno. A Bruxelles e Strasburgo vive senza scorta e la circostanza lo preoccupa non poco. "Lo trovo singolare in un’Europa che evidentemente ha deciso di non combattere la guerra alle mafie".

Marco Cappato (radicali) ha sottolineato "il tentativo perpetuo di smembrare la Costituzione e Alberto Lucarelli, professore di Diritto Pubblico ed esponente di Idv, ha posto l’accento sull’esistenza di una mafia economica che si è impossessata del controllo delle società pubbliche per governarle senza trasparenza e secondo principi lottizzatori".

Conclude Antonio Padellaro, direttore de Il Fatto Quotidiano, che a proposito di valori dice: "Fare un giornalismo che racconta le cose che accadono, e non quelle che non accadono, è diventato un atto anomalo. Tra i valori che dovrebbe reggere la nostra società, c’è quello che la menzogna non può essere elevata a verità. Ma nel giornalismo italiano la macchina delle bugie è sempre in moto".


Vincenzo Iurillo (da Il Fatto Quotidiano del 8 novembre 2009)


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Luigiiovino  - INTROSPEZIONE NEL SISTEMA GIUSTIZIA   |2009-11-09 00:26:54
Gent.mo dott. Ingroia,

E vero che la lotta alla mafia abbisogna di non essere
concentrato sul lavoro dei giudici ed è giustissimo che non si ridimensionino
le intercettazioni, ma più impellente ancora e che sia ristabilito il corretto
rapporto tra denunciante e giudice (Ovvero il sistema giustizia) ormai troppo
sbilanciato a favore della parte denunciata che risulta essere quasi sempre la
più forte in giudizio.

Giudici da me denunciati per non essere stati
equidistanti, comportandomi gravissimi danni, ancora in aggravamento,
favoriscono organizzazioni criminali a danno della comunità, dovìè la lotta
alla mafia in tutto ciò, come posso trasmettere la fiducia nella giustizia ai
miei figli se la giustizia stessa, dal suo interno, non è sufficientemente
critica?

Luigi Iovino - www.luigiiovino.it
gia70  - 9 novembre 1989 - 9 novembre 2009   |2009-11-09 10:01:53
In attesa della rassegna stampa di oggi del sito, anticipo l'elemento principe
di tutte le prime pagine dei giornali di tutto mondo
9 Novembre 1989 –
Novembre 2009 . Venti anni dalla caduta del muro di Berlino : mai piu’
dittature .

Helmut Kohl – 27 NOVEMBRE 1989, Berlino. Il mio obiettivo e’
l’ unita’ della nostra nazione. La Germania, la nostra casa, deve essere
costruita sotto il tetto dell’ Europa. Il suo sviluppo, la sua crescita
sociale, culturale ed economica, non contemplera’ piu’ falsi fenomeni
ideologici ormai definitivamente sepolti.
Cari amici,
il crollo del muro di
Berlino ha decretato una cambiamento epocale nella storia del mondo.

Da
liberale convinto, accolsi l’abbattimento del muro con estrema soddisfazione.
Ho ancora in mente le lacrime, gli abbracci e le manifestazione di gioia dei
berlinesi finalmente uniti e liberi di muoversi liberamente per la citta’.
A
distanza di 20 anni, in Germania, ma anche in Italia ed in moltissime altre
citta’ europee, verra’ ricordata questa ricorrenza con concerti,
manifestazioni, convegni e soprattutto con la partecipazioni festosa di uomini,
donne e bambini. Roma, ha organizzato una programma di eventi molto ricco, una
offerta trasversale, non politica, volta a ricordare gli importanti cambiamenti
sociali che il crollo del muro ha poi prodotto nei comportamenti di milioni di
cittadini europei. A distanza di 20 anni, tutto il mondo e’ ormai consapevole
che il comunismo ha perso la sua falsa scommessa con la storia. I muri sono
crollati grazie al riscatto, alla rabbia e al coraggio di popoli oppressi per
decenni . Milioni di persone innocenti, vittime di regimi spietati, hanno dovuto
subire uccisioni, torture, umiliazioni, violenze religiose, censure contro la
libera espressione del pensiero e perfino contro le libertà sindacali. Il
comunismo, ha annientato la dignita’ delle persone prefigurando uno sviluppo
falso e mortale. È importante che i giovani, i ragazzi che nel 1989 non erano
ancora nati, conoscano fino in fondo i dissesti, i morti e la miseria che il
comunismo ha prodotto in ogni parte del mondo. Il mio professore di liceo
ricordava sempre di come ‘’’….la peggiore delle democrazie esistenti,
fosse comunque largamente preferibile alla migliore delle
dittature….’’
P.S. Mi auguro vivamente che la sinistra di oggi, questa
sinistra che si proclama riformista e democratica, possa anche essa partecipare
a questa ricorrenza e misurarsi con onesta’ e maturità con questi temi,
compiendo fino in fondo quell'autocritica su un passato che ha sin qui molte
volte cercato di rimuovere. Certo e’ , che le intenzioni di Bersani di avviare
un dialogo programmatico con forze che si richiamano ancora al comunismo e che
portano ancora la falce e martello nel loro simbolo, non sembra dimostrare
l’avvenuta comprensione della fine di une epoca.
gianluigi placella   |2009-11-09 15:39:54
A gia 70

Concordo con l'entusiasmo per la ricorrenza di oggi che ha
rappresentato l'apertura di un un mondo in gabbia agli sfolgorìi dell'occidente
benestante che ha sostituito da allora sempre più l'impresa alla solidarietà
sociale (con l'anomalia in controtendenza della riforma dell'assistenza
sanitaria di Obama). E concordo sul giudizio sulle dittature.
Sicuramente però
sappiamo poco su quello che si è mosso dietro quella decisione riguardo al
ruolo svolto dalle popolazioni sotto sequestro.
Un po' di più sappiamo dei 200
miliardi della disponibilità personale di Wojtila conferiti a Solidarnosc e
alla sua rivolta.
Il mio augurio di oggi è che la sinistra che si ispira ai
valori più sani del comunismo non scompaia, ma abbandoni le ideologie in forma
di dogmi di fede che sempre conducono ad oppressioni intolleranze e
prevaricazioni.
Vento   |2009-11-09 19:26:35
Il comunismo non è mai esistito se non a livello di qualche comunità più o
meno tribale.
Buon anniversario a tutti!

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