“Ancora una volta, nonostante il recente invito del Capo dello Stato ad un confronto tra politica e magistratura caratterizzato da ‘rigore e misura’, e dopo la vicenda Mesiano, si assiste all’ennesimo violento attacco, portato avanti da esponenti istituzionali e testate giornalistiche di rilievo nazionale, nei confronti di un magistrato: in particolare nei riguardi del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia”. Lo sottolinea la Giunta distrettuale palermitana dell’Associazione Nazionale Magistrati a proposito delle critiche espresse da esponenti politici e dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini nei confronti delle dichiarazioni rese da Ingroia in un convegno organizzato da Idv. ”Il travisamento di sue dichiarazioni, rese in occasioni di convegni pubblici, – prosegue la nota dell’Anm distrettuale – lo addita come persecutore di intenti politici, di fatto cosi’ delegittimandolo ed esponendolo a rischio di isolamento. Cio’ appare ancora piu’ grave in relazione alle sue delicatissime funzioni e alle altrettanto delicate e rischiose indagini che sta conducendo”. ”Al fine di evitare tale isolamento – conclude il documento – la Giunta distrettuale dell’Anm di Palermo esprime al collega piena e convinta solidarieta’ e vicinanza” (Ansa)
Fonte: www.livesicilia.it, 10 novembre 2009
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franco 73
|2009-11-11 12:30:12
FORZA ANTONIO SONO CON TE'...GRAZIE PER QUELLO CHE FAI....NOI ITALIANI ONESTI VOGLIAMO LA VERITA' SU QUELLE MALEDETTE STRAGI....
gianluigi placella
- Solidarietà a Ingroia. E Napolitano?
|2009-11-13 10:07:16
Non ho mai sentito dal difensore supremo della Costituzione, un richiamo ufficiale formale, esplicito e meno che mai severo, al Presidente del Consiglio, agli altri esponenti del potere esecutivo o a semplici parlamentari esponenti del potere legislativo, alla nozione che i magistrati, in quanto rappresentanti del terzo potere dello Stato, quello giudiziario, sono loro pari grado ed è inammissibile oltre che incostituzionale, la loro delegittimazione.
Il Presidente di tutti invece, persevera nel richiamare unilateralmente i magistrati ad un rapporto più equilibrato verso la controparte. E' questo il suo ruolo di arbitro equidistante e garante dei nostri diritti fondamentali?
Visto che non lo fa lui lo facciamo noi, noi che stiamo dalla parte di Ingroia, Scarpinato, Lari, Di Matteo e di tutti i magistrati che nella solitudine quotidiana, continuano devotamente ad agire come servitori della verità.
A loro, con ogni mezzo, vogliamo far arrivare la nostra voce e il sostegno della nostra solidarietà