Increase Font Size Option 6 Reset Font Size Option 6 Decrease Font Size Option 6
Home Documenti La 7, stop all'inchiesta su Dell'Utri. La redazione contesta la scelta di Piroso
La 7, stop all'inchiesta su Dell'Utri. La redazione contesta la scelta di Piroso PDF Stampa E-mail
Documenti - Altri documenti
Scritto da Leandro Palestini   
Mercoledì 18 Novembre 2009 10:24
Saltata la trasmissione sulla trattativa Stato-mafia. Il direttore: mancava la versione del parlamentare Pdl

ROMA
- Polemica a La 7 sulla cancellazione di un'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia del programma Reality. Lunedì, a poche ora dalla messa in onda, il direttore Antonello Piroso ha comunicato all'autrice Silvia Resta che la trasmissione veniva cancellata. Motivazione: l'inchiesta aveva una "costruzione a tesi" e "testimonianze unidirezionali". Nei 40 minuti il dossier ripercorreva la vicenda, dal "papello" di Ciancimino fino alle amicizie pericolose di Marcello Dell'Utri. Si evidenziava il ruolo dei fratelli Graviano, "boss mafiosi legati a imprenditori milanesi che diedero vita al primo Club di Forza Italia di Palermo-Brancaccio" (condannati poi per gli attentati ai Georgofili di Firenze e di San Giovanni a Roma). Si dava voce al pentito Gaspare Spatuzza (attraverso uno speaker), ma mancava l'intervista a Dell'Utri. E proprio questa è stata la contestazione che Piroso ha rivolto alla redazione. Qualcuno ha collegato il nervosismo del direttore alle voci di questi giorni, secondo le quali al TgLa7 dovrebbe approdare un nuovo direttore: Piero Vigorelli secondo Dagospia. Svolta gradita a Berlusconi.

Ieri si è consumato l'ennesimo scontro tra il Comitato di redazione e il direttore. Piroso ha accusato l'inviato Silvia Resta di fare "giornalismo militante", ha invitato i redattori a leggere il codice di autoregolamentazione Agcom in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie. Ma il cdr ha sostenuto la bontà dell'inchiesta, fornendo la lista degli intervistati in ordine di apparizione: Piero Grasso (procura generale antimafia), Salvatore Borsellino (fratello del giudice ucciso), Vincenzo Scotti (ex ministro Interni: parla del suo siluramento), Nicola Mancino (ex ministro Interni: mostra la sua agenda del '92 per provare di non aver incontrato Borsellino), Luigi Li Gotti (avvocato di Brusca e Mutolo), il giudice Giancarlo Caselli, il procuratore di Palermo Antonio Ingroia, Attilio Bolzoni (La Repubblica), Giuseppe Lumia (Commisione antimafia) e Nando Dalla Chiesa.

Leandro Palestini (
la Repubblica, 18 novembre 2009)
 

Comments:

Commenti
Cerca RSS
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
francesco.caroselli  - eh no   |2009-11-19 14:57:39
Questa notizia di dimostra ancor di piu che di certe cose non bisogna
parlarne.
Ma non ci possiamo fermare. Bisogna andare avanti con
tenacia.
Teneteci sempre informati se questo servizio andrà in onda in
futuro!

Francesco

3.26 Copyright (C) 2008 Compojoom.com / Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved."