C'é l'ombra di una talpa nella latitanza di Domenico Raccuglia, il boss arrestato domenica scorsa in un'abitazione a Calatafimi (Tp) dagli agenti della squadra catturandi della polizia di Palermo.
Mentre gli investigatori tenevano sotto controllo la casa, a poche ore dal blitz nella notte tra sabato e domenica scorsi è stata intercettata una telefonata sull'utenza dei coniugi Benedetto Calamusa e Antonia Soresi, ritenuti i vivandieri del mafioso. In pochi minuti gli agenti hanno scoperto che quella telefonata era partita da un cellulare aziendale dell'Arma dei carabinieri. Il telefono dei coniugi, poi arrestati per favoreggiamento, squillò a vuoto, nessuno rispose. A quel punto i dirigenti della squadra mobile, come ricostruisce l'edizione locale de La Repubblica, chiesero una riunione con il procuratore aggiunto Antonino Ingroia. Così all'alba di domenica magistrati e poliziotti decisero di dare una svolta all'indagine organizzando il blitz per il pomeriggio e ponendo fine alla latitanza di Raccuglia. Resta il mistero della telefona su cui sono in corso le indagini.
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aleale
- Cari ragazzi dello Staff del sito, e caro Salvator
|2009-11-21 13:00:07
Cari ragazzi dello Staff e del sito, e caro Salvatore Borsellino,ho sentito dire di un legge che si vuole approvare in emendamento introdotto all'interno della legge finanziaria, infatti, prevede la vendita dei beni confiscati,vendita dei beni non molta trasparente.
Questa legge viene riproposta ,in un periodo dove c'è Gaspare Spatuzza che sta parlando e dove i fratelli Graviano potrebbero iniziare a parlare perchè nessuno inizia ad esaudire le richieste che i Graviano e che i boss attendono che siano messi in atto. Fatevi ricevere lei e tutti gli altri Vittime Familiari di Mafia, che purtroppo sono tanti in tutta Italia,dal Presidente Della Repubblica Napolitano e se il caso anche in Parlamento per parlare con quella parte sana della politica che è rimasta,perchè questa legge non deve passare.FATEVI SENTIRE,FATEVI ricevere,prima che le vostre richieste cadano a causa del silenzio e quindi di conseguenza cadano nel dimenticatoio,facendo il gioco di chi vuole a tutti i costi che quelle leggi che favoriscono le mafie siano approvate.
QUA NON C'È BISOGNO DI METTERE SOLO DI METTERE LE FIRME PER FAR RITIRARE LE LEGGI CHE POTREBBERO FAVORIRE LA MAFIA,QUA C'È BISOGNO DI ANDARE FISICAMENTE E PRETENDERE DI FARSI SENTIRE IN PARLAMENTO DA QUELLA PARTE SANA DELLA POLITICA
fragetta
- Caro aleale
|2009-11-23 13:20:26
Parlo a titolo personale:
una legge del genere, in un momento come questo, genera sospetti enormi così come lo scudo fiscale.
Salvatore, noi dello "staff", siamo tutti lavoratori, pochi soldi, poco tempo. Ma quello che abbiamo lo doniamo tutto alla "causa".
Per questo non devi pensare che rispetto al cittadino normale (quali siamo noi) abbiamo più potere o più voce in capitolo.
Di sicuro non abbiamo la possibilità di "farci ricevere" (anzi forse proprio perchè abbiamo un agenda rossa in mano qualcuno ci chiude porte che al cittadino normale sono aperte), e l'unica che abbiamo, "farci sentire", la utilizziamo il più possibile. Attraverso questo sito, attraverso le manifestazioni (a cui immagino tu abbia partecipato), attraverso Facebook.
Non abbiamo televisioni, giornali, il nostro unico megafono siete voi, cittadini informati, combattenti della "resistenza", popolo delle Agende Rosse.
Sonia Alfano, presidente dell'associazione familiari vittime di mafia, col suo ruolo di Euro parlamentare trova qualche spazio in più, ma non credere che abbia il potere, da sola, di cambiare le cose.
Se qualcosa otterremo sarà, perchè siamo in tanti e perchè lo facciamo insieme.
Il 5 Dicembre è un giorno importante, convinci più persone che puoi a partecipare.
Anche gli altri giorni sono importanti. A chi è scettico, mostra i documenti, informalo. Non avendo media a disposizione, la nostra unica forza siete voi, anzi siamo NOI.