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Solidarietà alla Corte d'Assise d' Appello di Palermo PDF Stampa E-mail
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Scritto da Giunta Distrettuale di Palermo dell'ANM   
Martedì 05 Gennaio 2010 12:08

Con riferimento alla revoca della pena accessoria dell’isolamento diurno nei confronti del detenuto Graviano Giuseppe, la Giunta Distrettuale di Palermo dell’A.N.M. esprime piena e convinta solidarietà nei confronti della Corte d’Assise d’Appello di Palermo, oggetto di dichiarazioni, non solo incaute ed inopportune, ma gravi ed offensive della dignità personale e professionale. In particolare, numerosi esponenti politici ed organi di informazione – muovendo dalla falsa notizia dell’attenuazione dei rigori del regime di cui all’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario nei confronti di Graviano Giuseppe – non hanno perso l’occasione per insinuare pesantemente che il provvedimento, emesso in applicazione del disposto della legge, fosse invece frutto di incoffessabili accordi.
 

Giunta Distrettuale di Palermo dell’A.N.M.

Il Presidente dell'Anm di Palermo è il dr Antonino Di Matteo (ndr)


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Francesco Grasso  - NECESSARI PRECISI CHIARIMENTI   |2010-01-05 21:50:21
Si comprendono le doglianze del Presidente dell'ANM di Palermo.In tempi e
circostanze differenti, anche condivisibili. Oggi no!
Il provvedimento in
argomento,in relazione ai più elementari principdi di logica che reggono
l'ordine naturale delle assume consistenza di indizio grave(anzi
gravissimo),preciso e concordante di risposta dello Stato al chiaro ed
inequivocabile messaggio rivolto dal Graviano, sia con la lettera con la quale
motivava il rifiuto a deporre, che con il comportamenta assunto nei tempi
immediatamente precedenti.
Per cui per la gravisima ferita e turbamento che il
provvedimento in ordine è idoneo ad arrecare, non solo a tutte le famiglie
delle vittime ma all'itera Nazione,
incombe sulla magistratura,anche a mezzo
della sua rappresentanza, l'onere di chiarire in forma ampia
esaustiva,incontrvertibile,anche sotto il profilo strttamente tecnico-giuridico,
gli elementi che hanno determinato l'assoluta impossibilità di un provvedimento
differente.
Atteso che si tratta del rigetto di un nuovo
provvedimento,intervenuto a seguito del passaggio in giudicato di ulteriori due
ergastoli in relazione al processo "Tempesta",stragi del 92,quale
relativa pena,
solo specialisti dell'art.72 del c.p. e del cumulo delle pene, in
possesso degli atti possono dare una corretta valutazione.
L'evento ,ancorchè
ineccepibile sotto il profilo tecnico giuridico e della corretta
giurisdizione,presenta elementi di tale gravità,che in ogni caso,resta
giustificata, perfino necessaria,l'enorme indignazione popolare.
Una corretta
valutazione dei fatti consente di individuare le gravissime
responsabilità,comunque dello Stato,ove esse sono,nella sua componente
leglislativa,giuresprudenziale o giurisdizionale .
L'inammissibilità giuridica
a punire gli ulteriori due ergastoli in ordine, comporta una realtà
inaccettabile per una Società civie e democratica.
Infatti un assassino di
professione,ove non recluso, dopo il suo secondo omicidio è libero per legge di
fare tutto ciò che vuole.COME COMUNEMENTE AVVIENE.
Può impunemente sciogliere
bambini nell'acido,compiere centinaia di omicidi e continuare a scioglierli
nell'acido, con una tale frequenza da essere costretto a mangiare durante le
operazioni di scioglimento nell'acido. Si deve pur mangiare no? Trasformarsi in
un novello Attila.
NON BISOGNA DIMENTICARE CHE QUESTO PAESE DEFINITO "PAESE
DEI MISTERI" E' PRIGIONIERO DI UNA RAGNATELA DELL'ILLEGALITA' , FATTA DA
INTRECCI FORMATI DA ELEMENTI APPARTENENTI A TUTTE LE CATEGORIE. NESSUNA
ESCLUSA,
SI RIBADISCE NESSUNO ESCLUSA!!!!!!
Le argomentazione in ordine sulle
quali si replica per la loro gennericità e astrattezza vanno considerate
apodittiche.
SI RIBADISCE
si rende necessaria la pubblicazione degli atti che
hanno reso ineludibile il provvedimento in argomento e una attenta e seria
valutazione.

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