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Reggio, nuova minaccia della 'ndrangheta lettera con proiettile a pm antimafia PDF Stampa E-mail
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Scritto da Repubblica.it   
Lunedì 25 Gennaio 2010 16:56
REGGIO CALABRIA - Una busta contenente un proiettile e un biglietto di minacce è stata inviata al sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. La busta è stata intercettata all'ufficio postale. Lo ha reso noto il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone.

"Questa mattina è pervenuta una missiva indirizzata al dottor Giuseppe Lombardo, sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria contenente un proiettile non esploso accompagnato da una missiva di evidente contenuto minaccioso", scrive il procuratore Pignatone. "E' l'ulteriore riprova - prosegue il comunicato - del tentativo di intimidire e condizionare l'attività della magistratura reggina impegnata in una difficile azione di contrasto contro la 'ndrangheta. Da parte nostra continueremo a lavorare con serenità e fermezza".

Giuseppe Lombardo si occupa dei processi di 'ndrangheta, tra cui quello "testamento" contro i presunti intrecci tra le 'ndrine della città e i palazzi del potere. Nel precedimento è indagato anche Massimo Labate, ex poliziotto e consigliere comunale di Alleanza Nazionale.

La lettera di minacce è solo l'ultimo atto di una strategia di intimidazione alla magistratura iniziata il 3 gennaio scorso con l'attentato compiuto alla Procura generale. A compierlo furono due persone, giunte sul posto a bordo di uno scooter. Uno dei due si avvicinò al portone della Procura generale e lasciò una bombola di gas, su cui era stato collocato dell'esplosivo, accendendo la miccia cui era collegata. Lo scoppio provocò danni al portone degli uffici della Procura generale, scardinando un'inferriata.

Giovedì scorso, in occasione della visita del capo dello Stato a Reggio Calabria un altro episodio che i magistrati reggini hanno chiaramente messo in relazione con la bomba: il ritrovamento, a poche centinaia di metri dal percorso presidenziale, di un'automobile al cui interno c'erano, oltre a due pistole e due fucili, due ordigni rudimentali collegati ad una miccia a lenta combustione.

Fonte: repubblica.it

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