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Maggiani Chelli: ''Gravissimo incontro Graviano-Schiavone, nostri timori realizzati'' PDF Stampa E-mail
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Scritto da Giovanna Maggiani Chelli e livesicilia.it   
Venerdì 19 Marzo 2010 17:23

19 marzo 2010. Era prevedibile ed è successo! “Cosa nostra” socializza con la “camorra” fuori da 41 bis durante l’ora d’aria.   
Giuseppe Graviano, lo stragista di via dei Georgofili, parla liberamente con Francesco Schiavone, un capo Camorra degno di lui.
A nulla sono serviti i nostri richiami di disperazione quando fu deciso che i tre anni di isolamento diurno per Giuseppe Graviano erano finiti e che doveva tornare a socializzare per legge.
Si è parlato di tecnicismi e di regolare comportamento dei giudici davanti a regolare richiesta del legale del boss ma oggi risulta che i mafiosi parlano fra di loro e Dio solo lo sa cosa si dicono. Tremiamo al pensiero di ciò che hanno fatto ai nostri figli.
Allego, per conto dell’Associazione, il manifesto preparato a suo tempo per esporlo in via dei Georgofili. In seguito avevamo soprasseduto perché aspettavamo gli esiti dei nostri interventi di allarme  e oggi, invece, il rischio è che qualcun altro in Italia, da un momento all’altro, possa soffrire ciò che abbiamo sofferto tutti noi. Perché invece di essere stati ascoltati siamo stati redarguiti.

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Cordiali saluti

Giovanna Maggiani Chelli

Vice Presidente Portavoce
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili


 



Contatti tra boss in carcere duro


19 marzo 2010
Palermo.
Il boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano, e il capo storico del clan dei Casalesi, Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, pur trovandosi reclusi in regime di carcere duro hanno condiviso diversi momenti durante l’ora d’aria nel penitenziario di Opera a Milano.
E’ quanto riporta il quotidiano la Repubblica. Il fatto è avvenuto nello scorso mese di gennaio quando c’é stato in diverse circostanze l’incontro tra il capomandamento di Cosa Nostra, condannato per le stragi del ‘92-’93, e colui che viene ritenuto il padrino di Gomorra. Gli incontri sono formalmente legittimi ma, come sottolinea la Repubblica, hanno fatto scattare l’allarme nei pm del pool della Dda di Napoli. C’é anche una lettera di Schiavone ai suoi familiari, invitati a lasciare il territorio, “perché sta per arrivare una valanga”. Impennato il livello di attenzione per difendere possibili obiettivi di attentati, come lo scrittore Roberto Saviano.


Tratto da:
livesicilia.it
 


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