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Scritto da Eugenio Massai   
Domenica 21 Marzo 2010 17:15
Firenze. Alcuni pensieri di bambini della quarta e quinta della scuola elementare Giovanni Pascoli di Corniola, una frazione di Empoli, sono diventati frasi riportate su un cartoncino e da oggi appese agli “Alberi degli eroi civili” in piazza Beccaria. Per dire no alla mafia.

“La mafia è una macchia nera da sconfiggere, è possibile? Si, solo se noi lo vogliamo”. “Paolo Borsellino e la sua scorta resteranno nei nostri pensieri”. “I mafiosi sono persone cattive”. Solo alcuni pensieri di bambini della quarta e quinta della scuola elementare Giovanni Pascoli di Corniola, una frazione di Empoli, che sono diventate frasi riportate su un cartoncino e da oggi appese agli “Alberi degli eroi civili” in piazza Beccaria.


I 6 “Alberi degli eroi civili” (pyrus calleryana “chanticleer”) furono piantati il 15 gennaio scorso dall’assessore all’ambiente alla presenza di Salvatore Borsellino, in memoria di Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina, le vittime della strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992. Il progetto “Gli alberi degli eroi civili” consiste nella piantumazione di un albero con dedica in aree, piazze o giardini della città, è stato inaugurato nello scorso mese di settembre con un acero rosso piantato in piazza Beccaria per ricordare Teresa Sarti Strada, fondatrice e presidente di Emergency.

“La giornata di oggi – spiega una delle insegnanti – rientra nel progetto di sostegno alla legalità e alla cittadinanza attiva che portiamo avanti già dallo scorso anno assieme all’Arci e all’associazione Libera Terra. I bambini hanno imparato a conoscere il fenomeno mafioso e che l’omertà e il silenzio aiutano ad alimentarlo. Per questo anche piccoli gesti come quello di oggi sono molto importanti”.

Eugenio Massai (ilReporter.it, 17 marzo 2010)




Piantati in piazza Beccaria sei alberi per ricordare Borsellino

Gli alberi sono stati piantati per ricordare Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, morti il 19 luglio 1992, nell'attentato di via D'Amelio

 

Firenze, 15 gennaio 2010 - “Non ho ancora seppellito mio fratello e i ragazzi della scorta, lo farò solo quando gli assassini saranno assicurati alla giustizia" - così Salvatore Borsellino è intervenuto nel corso della cerimonia durante la quale sono stati piantati sei nuovi alberi per ricordare il fratello Paolo e gli agenti della scorta, morti il 19 luglio 1992, nell'attentato di via D'Amelio.

"Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina”. Li ha citati uno per uno l’assessore all’ambiente Cristina Scaletti, che oggi in piazza Beccaria ha piantato gli  “Alberi degli eroi civili”.
Alla cerimonia hanno partecipato oltre a Salvatore Borsellino, fratello del magistrato, Elisabetta Caponnetto, vedova del capo del pool antimafia Antonino, la presidente della commissione pace Susanna Agostini, il consigliere Stefano Di Puccio, il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi e la viceprefetto vicario Fiorella Fasano. 

“Sono orgogliosa e fiera – ha aggiunto l’assessore Scaletti – che la mia città abbia risposto a questa iniziativa
che non è solo una piantumazione di sei nuovi alberi, ma rappresenta una scelta forte, consapevole e inequivocabile di stare dalla parte di chi vuole giustizia per le stragi del 1992. Quando avvennero questi tragici fatti io ero poco più che una ragazza e ora, dall’interno delle istituzioni, continuo come allora a gridare no alla mafia. Oggi siamo qui per ricordare sei eroi che sono il simbolo dell’Italia onesta e pulita e in primavera, quando questi peri fioriranno, si leverà nell’aria di Firenze il fresco profumo della libertà e della giustizia”.


Fonte: LA NAZIONE Firenze
, 15 gennaio 2010






Firenze, 15 gennaio 2010: Elisabetta Baldi Caponnetto e Salvatore Borsellino
(Foto di Emanuela Currini)






Firenze, 15 gennaio 2010: Elisabetta Baldi Caponnetto e Salvatore Borsellino
(Foto di Daniela La Rosa)

 

Possa questo abbraccio tra Elisabetta Caponnetto e Salvatore Borsellino arrivare a Gabriella Nuzzi, Clementina Forleo e a tutti i rappresentanti delle Istituzioni che hanno raccolto l'eredità scomoda di Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ed hanno pagato per questa scelta prezzi altissimi in prima persona. Sappiano questi Uomini e Donne dello Stato che le loro scelte umane e professionali sono un punto di riferimento per tanti giovani, molto più di quanto non si creda. I frutti non tarderanno ad arrivare.

La redazione di 19luglio1992.com


 
 


Palermo, 13 gennaio 2010: Sit-in in difesa dei nostri giudici (Foto di Sergio Cacioppo)






 
 

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