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Quando la tonaca non fa il frate PDF Stampa E-mail
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Scritto da Helene Benedetti   
Sabato 17 Aprile 2010 10:48
A Barcellona Pozzo Di Gotto (ME), paese dov’è radicata una forte organizzazione di stampo massonico-mafioso, c’è il Convento dei Frati Minori di Sant’Antonio da Padova.

La sacra struttura, ospitò, fino all’anno 2002, il frate Salvatore Massimo Ferro, che continuava, seppur saltuariamente, a frequentare il convento di Barcellona Pozzo di Gotto, dopo che fu trasferito a Messina.
Il frate Salvatore Massimo Ferro è figlio di Antonio Ferro, capo mandamento di Cosa Nostra di Canicattì (AG), nonché compare di Bernardo Provenzano.
E’ fratello di Calogero Ferro, condannato per associazione mafiosa.
E’ fratello di Gioacchino Ferro e Roberto Ferro, entrambi arrestati per associazione mafiosa, facevano parte del tessuto associativo di Bernardo Provenzano, curavano i suoi interessi, i suoi affari, la corrispondenza, gli spostamenti, e veicolavano il denaro sporco dello stesso Provenzano. Ferro Gioacchino è ancora detenuto. Ferro Roberto è stato assolto.
E’ nipote di Salvatore Ferro, un fedelissimo di Bernardo Provenzano al punto di essere fra i pochissimi prescelti a partecipare al summit del 31 ottobre del 1995 a Mezzojuso (PA), riunione che determinò il rinnovamento di Cosa Nostra.
E’ strettissimo parente di una famiglia mafiosa completamente implicata negli affari di Bernardo Provenzano.
Nonostante queste parentele imbarazzanti, non è mai stato allontanato dalla Sicilia.

Sappiamo che Provenzano si è rifugiato a Barcellona Pozzo di Gotto perché ci sono delle intercettazione ambientali che ne danno certezza. La sorella del boss Bisignano parlando con un immobiliarista disse: “Avevano ragione i Manca, che dicono che suo figlio ha visitato Provenzano, tutti lo sapevamo che “iddu” era qua.” Tuttavia non è mai stata fatta indagine accurata per scoprire dov’era nascosto esattamente il boss latitante.
Nell’anno 2003 un tumore alla prostata colpì Bernardo Provenzano, Attilio Manca era uno dei migliori urologi d’Italia, fu uno dei primi ad eseguire la prostatectomia in laparoscopia, aveva studiato in Francia questa nuova tecnica, ed era originario di Barcellona Pozzo di Gotto.
Bernardo Provenzano è stato per ben 2 volte ricoverato a Marsiglia, in 2 cliniche differenti, entrambe le volte sotto falso nome: Gaspare Troia. La prima volta, dal 7 al 10 luglio 2003 per esami in una piccola clinica privata di La Ciotat. La seconda volta, il 29 ottobre 2003 nella clinica privata “Casamance” di Aubagne. Occupò la stanza numero 7, gli venne asportato un tumore alla prostata col metodo della laparoscopia.

I genitori di Attilio Manca dicono di aver ricevuto, in quei giorni, una telefonata del figlio Attilio in cui disse di essere in Francia per assistere ad un intervento, e, per la prima volta, non sarebbe tornato a casa per le festività, vi farà ritorno il 5 novembre. Il ritorno di Bernardo Provenzano in Sicilia è stato il 4 novembre.
Nelle indagini si nomina un urologo siciliano, un urologo che non è mai stato trovato.
Dalle dichiarazioni fatte da un anonimo al Maresciallo Guazzelli (ucciso nel 1992), sappiamo che Bernardo Provenzano era conosciuto dalla mafia di Sambuca di Sicilia,  come “un uomo che non ammetteva errori, era un individuo pieno di soldi, una persona che andava per le spicce, faceva uccidere anche al minimo dubbio”; da qui, capiamo che Provenzano non avrebbe avuto alcuno scrupolo a risparmiare la vita al medico che lo curò. Attilio Manca era una specie di luminare, forse era un ragazzo anche ingenuo, in fondo aveva passato la vita sui libri e nelle sale operatorie, a 34 anni era un medico raro nel suo genere.
Ora, un uomo con tutti quei soldi, che da latitante va ad operarsi a Marsiglia sotto falso nome, ovviamente pretende il miglior medico in Italia. Chi è stato questo medico? Attilio Manca, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, territorio di Provenzano.

A questo punto bisognerebbe chiedersi chi è il tramite fra un boss mafioso latitante da oltre quarant’anni ed un ragazzo tanto onorevole?
Ugo Manca, pregiudicato per detenzione abusiva di arma, e condannato in 1° grado per traffico di droga (di recente assolto in appello), frequentatore di molti personaggi di interesse investigativo come Angelo Porcino, Lorenzo Mondello, Rosario Cattafi ed altri, è il cugino in primo grado del dottor Attilio Manca. È sua l'impronta che venne rilevata nel mese di marzo nella casa di Viterbo in cui venne ritrovato il corpo dell'urologo. Ugo Manca giustificò l’impronta dicendo di essere stato nella casa del cugino il 15 dicembre 2003. Evidentemente Ugo Manca non sapeva che la famiglia del medico ucciso era stata a casa di Attilio il 23 e 24 dicembre, e la madre aveva provveduto ad una profonda pulitura di tutta la casa e del luogo dove fu ritrovata l’impronta. Inoltre, la polizia scientifica, al momento del rilevamento dell’impronta, dovrebbe essere in grado di rilevare quando l’impronta è stata lasciata; ma alla procura di Viterbo questi particolari non interessano.

Il ruolo di Ugo Manca nella vicenda non si ferma qui, in una telefonata ai genitori 10 giorni prima di morire, Attilio chiese informazioni su un tale Angelo Porcino (lo ritroveremo nel 2007 in carcere con l'accusa di tentata estorsione con l'aggravante mafiosa), perché era stato contattato telefonicamente dal cugino Ugo Manca e questi gli aveva preannunciato che Porcino sarebbe andato a trovarlo a Viterbo per un consulto. Quindi, Ugo Manca era il chiaro tramite fra Attilio e un personaggio legato alla mafia Barcellonese.
I rapporti fra Ugo Manca e Angelo Porcino, diventano palesi anche da un altro “piccolo” dettaglio: furono sorpresi insieme ad un summit di sospetto sapore mafioso il 7 maggio 2002.
Il giorno dopo il ritrovamento del cadavere del cugino, Ugo Manca si recò alla Procura della Repubblica di Viterbo per sollecitare, a nome dei genitori del medico, la restituzione del corpo e il dissequestro dell'appartamento. Ma il padre e la madre di Attilio, ascoltati dal pm, hanno dichiarato di non aver mai chiesto al loro nipote di fare tali richieste.
Il caso Manca, a distanza di tutti questi anni, resta ancora un grande e imbarazzante mistero sotto tutti i fronti; la Procura di Viterbo continua a non indagare, il Vaticano e l’Ordine dei Frati Minori di Sant’Antonio da Padova non hanno mai provveduto a far trasferire da subito e molto lontano un frate con una posizione tanto imbarazzante, anzi, il frate Salvatore Massimo Ferro ha denunciato per diffamazioni l’avvocato della famiglia Manca, Fabio Repici. Anche la madre di Attilio è stata denunciata dal Rev.do Fr. Matteo Castiglione.


Helene Benedetti di 'Informare per Resistere' (tratto da ANTIMAFIADuemila.com, 17 aprile 2010)








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aleale  - Le mie ipotesi..............   |2010-04-18 13:39:24
Io penso che Paolo Borsellino oltre ad essere ucciso perchè si era opposto a
questa scellerata trattativa,fosse stato ucciso da quelle persone che oggi
siedono nel partito di Forza Italia,quegli stessi membri del partito di Forza
Italia che ieri giorno 16 Aprile 2010 sul programma "L'ultima parola"
trasmesso da Raidue sono stati definiti dal parlamentare Italo Bocchino bracci
di Comunione e Liberazione ,Compagnia Delle Opere che è nient'altro collegata
che il braccio economico di Comunione e Liberazione, Compagnia Delle Opere che
spunta nell' inchiesta "Why Not" di Catanzaro,inchiesta "Why
Not" di Catanzaro dove c'è un intercettazione che riguarda un tizio che
dice al telefono di essere stato interrogato dalla Procura di Caltanissetta e
dice di essere talmente disperato che ci mancava poco che durante
l'interrogatorio a momenti si buttava dalla finestra,tizio che viene definito
dall'imprenditore Carducci al telefono come "un ragazzino".
Compagnia
Delle Opere che fu risanata da debiti da Silvio Berlusconi nel 1990.Compagnia
delle Opere che salta nuovamente nell'inchiesta della Procura di Firenze,dove a
capo di questa specie di massoneria faceva parte un certo Giancarlo Elia Valori.
Giancarlo Elia Valori che è stato in affari con Berlusconi.
Può essere che
Paolo Borsellino,a quell'epoca prima di morire stava indagando sugli appalti di
stato,appalti di Stato che se fossero stati scoperti si sarebbe scoperchiata una
nuova tangentopoli al Sud Italia,per come al Nord Italia si era scoperchiata una
nuova tangentopoli con i magistrati del pool di Milano Antonio Di
Pietro,Piercamillo Davigo ecc.,non a caso dopo Falcone e Borsellino,il prossimo
che doveva essere ucciso era proprio Antonio Di Pietro.
Non a caso De Magistris
e Genchi nell'inchiesta "Why Not" di Catanzaro sono stati fermati dal
CSM presieduto da Mancino.
E' qua mi rifaccio ai memoriali di Vincenzo
Calcara,Vincenzo Calcara parla nei suoi memoriali dicendo che secondo lui Paolo
Borsellino è stato ucciso perchè la Massoneria (forse la Compagnia Delle
Opere?),pezzi della Chiesa (forse "Comunione e Liberazione") erano in
affari loschi con i politici e allora per evitare che si scoperchiasse una nuova
tangentopoli allora fecero di tutto per far uccidere Falcone e Borsellino ed il
prossimo probabilmente sarebbe stato Di Pietro,con la collusione dei servizi
segreti (forse quel Bruno Contrada che ne potrebbe sapere qualcosa di quella
strage?) ,con la collusione dei politici (forse moltissimi politici che oggi
fanno parte di Forza Italia),e chi poteva essere colui che pressava Riina (forse
Giancarlo Elia Valori?il puparo definito da Genchi?),con la complicità della
nuova politica che non voleva che si scoperchiassero certe cose (forse Forza
Italia?) che lo volevano morto.
Comunque vada mi aurguro che si faccia piena
luce sulla verità della morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone,e si
faccia giustizia sulla morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.

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