Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati.
Il 30 aprile 1982 a Palermo venivano assassinati da un commando di Cosa Nostra il segretario regionale del PCI Pio La Torre e il suo stretto collaboratore Rosario Di Salvo.
Il 12 gennaio 2007 la Corte di Assise di Appello presieduta da Giuseppe Nobile, a latere Biagio Insacco, ha condannato all’ergastolo Giuseppe Lucchese e Antonino Madonia, esecutori dell’agguato contro Pio La Torre e il suo autista Rosario di Salvo. I due killer parteciparono all’esecuzione del duplice delitto assieme a un altro boss, oggi pentito e condannato a parte, il boss di Porta Nuova Salvatore Cucuzza. In base alla ricostruzione degli inquirenti, il 30 aprile 1982, Lucchese era alla guida di una moto sulla quale c’era lo scomparso Pino Greco “Scarpuzzedda” la cui mitraglietta si inceppo’. Invece Nino Madonia si trovava su un’auto assieme a Cucuzza dalla quale fece fuoco. I mandanti sono stati i capi della commissione, oramai giudicati e condannati. Non è stato ancora chiarito il movente. A tal proposito ricordiamo le dichiarazioni di Luigi Ilardo secondo cui per gli omicidi di Mattarella, Insalaco e La Torre esistevano sia dei mandanti istituzionali deviati sia dei mandanti mafiosi.
Marco Cappella (Antimafiaduemila.com, 30 aprile 2010)