Scritto da Redazione la Repubblica e Giovanna Maggiani Chelli
Martedì 04 Maggio 2010 14:11
Il messaggio spedito da Firenze contiene riferimenti alle rivelazioni di Ciancimino e Spatuzza e alle indagini dei magistrati Ingroia, Lari e Di Matteo
Un proiettile spedito da Firenze insieme ad un lunghissimo biglietto di minaccia che accomuna magistrati, giornalisti, pentiti e testimoni. Il plico, una busta gialla con timbro postale di Firenze, è arrivato ieri pomeriggio nella redazione palermitana di "Repubblica" ed è stato poi consegnato agli investigatori della squadra mobile.
All'interno, insieme ad un grosso proiettile, un lungo messaggio scritto a macchina e fotocopiato contro alcuni dei protagonisti di quello che l'anonimo definisce "un disegno eversivo intrapreso da magistrati comunisti".
Nello scritto si fa riferimento al procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, al procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, a Massimo Ciancimino e al pentito Gaspare Spatuzza, a vario titolo interessati alle recenti inchieste su mafia e politica e che - minaccia l'anonimo redattore della missiva - "direttamente o indirettamente subiranno le conseguenze di operazioni già pianificate". Mentre Michele Santoro e Sandro Ruotolo "in attesa di decisioni" vengono citati come "giornalisti in appoggio ad un disegno eversivo intrapreso da magistrati comunisti"
Articolata e poco comprensibile l'analisi fatta dall'anonimo che evidentemente ritiene tutti i personaggi citati autori di quello che definisce "un vero attacco a degni e valorosi uomini che hanno dignità al nostro paese", con probabile riferimento a Berlusconi e Dell'Utri, oggetto di alcune dichiarazioni sia di Ciancimino che di Spatuzza.
"Sono state disposte - è l'annuncio minaccioso - operazioni a sostegno della nostra democrazia. Tumori generati da un eccesso di ruoli all'interno del nostro sistema di poteri. Nessun altro ostacolo può essere posto a danno di quest'unico principio di democrazia".
Una lettera con un proiettile è stata recapitata anche alla redazione del Giornale di Sicilia.
La lettera con proiettile arrivata a Repubblica Fonte immagine: la Repubblica, 4 maggio 2010
''La missiva al quotidiano La Repubblica denota prurito alle mani da parte della mafia''
4 maggio 2010. La missiva arrivata da Firenze al quotidiano La Repubblica di Palermo contenente minacce per magistrati, giornalisti e collaboratori di giustizia, denota prurito alle mani da parte della mafia che cerca con tutti i mezzi di supportare i propri referenti ben mimetizzati nel nostro sistema.
Firenze con la strage di via dei Georgofili, ben si presta ad esser “il latore” di messaggi inquietanti e pericolosi.
Siamo solidali con la Magistratura che cerca verità completa sulla morte dei nostri parenti, con i giornalisti che scrivono per informare che le cose tutto sommato non è vero che vanno bene.
Siamo solidali con i collaboratori di giustizia che non possiamo non criticare per il loro passato operato, ma che speriamo si siano davvero ravveduti e possano dare una svolta sul fronte della ricerca dei “mandanti esterni a cosa nostra” per il massacro di Firenze .
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli Vice Presidente Portavoce Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili