Roma.
Giulio Andreotti diffamò il giudice
Almerighi. La Cassazione ha così confermato la condanna per diffamazione nei confronti del senatore a vita.
In particolare, la Quinta sezione penale, respingendo il ricorso, ha confermato la decisione della
Corte d'appello di Perugia del 21 gennaio 2009 che aveva inflitto una condanna di 2mila euro di multa, coperta da indulto, ad Andreotti, disponendo una provvisionale di 20mila euro (già versata) a favore del giudice, in relazione alle dichiarazioni fatte dal sette volte presidente del Consiglio, a mezzo stampa, nei confronti di Mario Almerighi. Il procedimento era stato interrotto dopo che
Palazzo Madama, nel gennaio 2001, aveva stabilito che le parole del senatore a vita costituivano opinioni espresse da un parlamentare nell'esercizio delle sue funzioni. I fatti si riferiscono al 9 giugno del '97, quando Almerighi testimoniò, sotto giuramento, al Tribunale presieduto da
Francesco Ingargiola di aver ricevuto a suo tempo una confidenza dal collega
Piero Casadei Monti, capo di gabinetto dell'allora ministro della Giustizia
Virginio Rognoni: «È intervenuto Andreotti e ha detto che Carnevale non si tocca». Ad Andreotti, che ha sempre sostenuto di conoscere solo di vista
Corrado Carnevale, si attribuiva insomma un pesante intervento per salvare l'ex presidente della prima sezione penale della Cassazione. Per effetto del rigetto del ricorso, Andreotti è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali.
Da Adnkronos tramite
AntimafiaDuemila