Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati.
31 marzo 2010. Le dichiarazioni rese ai pm di Caltanissetta dal giudice Fernanda Contri, ex membro del Csm ed ex segretario generale presso la presidenza del Consiglio dei ministri, sui colloqui avuti col generale dell'Arma Mario Mori, sono agli atti del processo in cui l'ufficiale è imputato di favoreggiamento aggravato alla mafia. Contri ha riferito di essersi ricordata "particolari relativi alle stragi del '92 e di aver avuto modo di ricostruire attraverso le agende" due incontri avuti con Mori che conobbe, attraverso il giudice Giovanni Falcone, tra il 1986 e il '90. Gli incontri sarebbero avvenuti il 22 luglio e il 28 dicembre 1992. "Non erano stati ancora celebrati i funerali di Paolo (Borsellino, ndr) - dice il giudice - e Mori mi disse che stavano sviluppando importanti investigazioni, precisando che stava incontrando Vito Ciancimino". Nel secondo incontro "Mori mi confermò che stava incontrando Ciancimino aggiungendo 'Mi sono fatto un' dea che Ciancimino è il capo o uno dei capi della mafia'."