Increase Font Size Option 6 Reset Font Size Option 6 Decrease Font Size Option 6
Home Documenti La veglia
La veglia PDF Stampa E-mail
Documenti - Altri documenti
Scritto da Lina La Mattina   
Sabato 03 Maggio 2008 14:14

LA VEGLIA


Ciao Paolo, è quasi mezzanotte
soltanto una manciata di secondi ci separa
da questo quindicesimo, caldissimo, 19 luglio
e come tutti gli anni sono qui, anzi, siamo qui
sotto questo grande ulivo che cresce
sempre più verde, rigoglioso, e quasi ubbidendo
al desiderio o all’ordine di “Qualcuno”
stende le sue forte, frondose braccia a protezione
di quella che ormai è la tua dimora
e quella dei “tuoi ragazzi” che a te hanno donato
le loro giovane vite, come tu e tanti improbabile eroi
le avete donato a noi, a noi figli ingrati di una Palermo
che dicevi: “ho imparato ad amare per poter cambiare
quando ho visto la gente morirmi intorno”!

La mezzanotte è passata ma la veglia
come nella notte di Natale è appena cominciata.
I ragazzi accosciati per terra
intorno a questo strano presepe di morti viventi
in questo luogo, in questa via carica di magia
di ombre, ricordi, misteri; di fiori bandiere e ceri
in questa atmosfera quasi irreale, attenti
e visibilmente commossi ascoltano la voce di Renato
Scarpa: sensibilissimo attore del nord, che come
un saggio capo tribù indiano che racconta
al suo popolo d’antichi e coraggiosi guerrieri…
lui legge pagine tratte da “L’agenda rossa”
un nuovo libro che parla di te, per aiutarci a capire
per non perdere il vizio della memoria.
Una memoria troppo spesso smarrita in passato
volutamente, ottusamente smarrita, e per certi versi
e per certi loschi individui, mai ritrovata.

Adesso come trasognata è la voce di Rita che ascolto
carica come l’ulivo sovrastante d’emozione
e rimpianto mentre ricorda, con indicibile tenerezza
il “suo Paolo”, la sua mamma - che forse adesso sorride
– dice – nel vedere realizzato finalmente un suo sogno:
una veglia per Paolo e i suoi ragazzi
per ascoltare, riflettere, ricordare, testimoniare -
nell’incanto di una splendida notte ricca di speranze
sotto gli occhi pietosi delle stelle, della luna…
le nenie e i lamenti portate dal vento da luoghi
e paesi, così lontani eppure così vicini…
tra l’assordante silenzio del monte e il pianto di Rosalia:
muti testimoni di cui forse inconsapevole complice
quel bellissimo, rosa castello, di cui Palermo va fiera.

E intanto che altre voci si alternano, si raccontano
s’inventano nuove idee per far trionfare giustizia
e legalità, alzo lo sguardo sul nero velluto del cielo…
tutto è calmo, tranquillo… se penso che 15 anni fa
era l’inferno, che pure le stelle per protesta
si spensero e si nascose indignata, ingiallita, la luna…
ma purtroppo, senza quell’inferno, ora non saremmo qui
a modificare comportamenti, raddrizzare pensieri
tentare di correggere, cambiare, la storia che verrà
di addomesticare, grazie agli insegnamenti
e ai tanti sacrifici di uomini come te, l’animo umano
dalle sue cattiverie, dalla sua sete di potere, di denaro
tentando nuove semine nell’animo dei più piccini
di chi porta scritto sul petto: “15 anni fa io non c’ero
ma ti voglio bene Paolo…” nella speranza
di poter raccogliere frutti sani, dolci, succosi
e non già bacati, corrosi, ancora acerbi, dai vermi.

Vagano ancora curiosi, vagabondi i miei occhi
forse in cerca di un suono, di un segno…
ed ecco, adesso sono solo due le stelle più vicine
più splendenti… sono forse i tuoi occhi
che insieme a noi vegliano nella notte?
Sono forse ispirate dal tuo amore, sussurrate
dal tuo cuore, le parole che affiorano al pensiero
che sgorgano copiose come acqua di fonte
sulle labbra della gente?
Le parole non dette che guidano nel silenzio
la mano dei giovani, alla fioca luce di un lume?
E’ forse per dirmi che anche tu mi vuoi bene
se ancora dopo tanti anni mi pare di sentire
bisbigli che traduco e immortalo su candidi fogli?

Ciao Paolo, buona notte, riposa in pace
io vado, oramai sono vecchia, stanca
ferita nel corpo e nell’anima…
ma tu che oramai non senti più la fatica dei giorni
la rincorsa del tempo, la tristezza dell’abbandono…
quando puoi, anche senza gambe e braccia
continua a camminare, a vegliare su di noi
continua a tenerci stretti sul tuo cuore
a volerci bene come la brava gente ne vuole a te…
passeranno gli anni, i secoli, ma la storia
sempre ti ricorderà, perciò, grazie ancora di esistere.


19 - 20 Luglio 2007    ore 3,15
 

Comments:

Commenti
Cerca RSS
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!

3.26 Copyright (C) 2008 Compojoom.com / Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved."