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A Como distrutto albero simbolo delle vittime di mafia PDF Stampa E-mail
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Scritto da Enrica Corselli   
Mercoledì 23 Giugno 2010 11:31
Como. Una brutta sorpresa quella che, ieri mattina, ha accolto le operatrici scolastiche della succursale dell'ITC Caio Plinio II in via Rezia: il carpino bianco, l'albero piantumato il mese scorso nel cortile dell'edificio, è stato distrutto. E' ancora da definire la dinamica dell'accaduto ma, sicuramente i colpevoli hanno agito di notte, certi di non essere visti, e con un obiettivo ben preciso. "E' un atto vergognoso – dice la preside del Caio Plinio, Magda Zanon – è stato devastato un simbolo". L'albero, infatti, era in ricordo della scorta di Giovanni Falcone e delle giovani vittime della mafia. "Per noi e per la cittadinanza - continua la preside – quella pianta rappresentava la lotta alla mafia, replicava gli alberi più famosi di Borsellino e Falcone e quello che è successo, l'uccisione di quel simbolo, è un episodio gravissimo".

Suonano dure e a tratti tristi le parole della dottoressa Magda Zanon che, nonostante tutto, non si arrende "Le attività della scuola contro la mafia non verranno interrotte – afferma la preside – non siamo intimoriti, adesso grideremo più forte". Sconvolto per la distruzione dell'albero anche Benedetto Madonia, segretario generale provinciale del Siulp, "E' un avvenimento drammatico – dice il dott. Madonia – il fenomeno mafia si sta diffondendo, è ora di scolarizzare i ragazzi ed educarli alla legalità e siamo pronti ad accogliere i colpevoli per spigare loro l'importanza della lotta alla mafia". Non è ancora chiara la causa del “delitto” ma quella mafiosa è esclusa. "Sono sicuro – afferma il segretario del Siulp – che sia stata una bravata, magari qualcuno che ha voluto vendicarsi di una bocciatura e, sdradicando l'albero, ha voluto colpire un singolo insegnante".  Inoltre, la professoressa, che ha sporto denuncia, promette che "chiederà nuovamente al Comune di Como di piantare un altro albero in un luogo pubblico".
In fine, anche la Professoressa Graziella Mattaliano, ideatrice del progetto sulla mafia, afferma: "E' stato un atto doloso, compiuto intenzionalmente in dispregio di un valore inestimabile qual è la sacralità della vita, soprattutto di quelle giovani vite immolatesi per tutti noi". Ma, per fortuna, il dott. Benedetto Madonia assicura che "Verrà piantumato un altro albero, in accordo con la scuola di Minoprio, vicino al precedente, ma più bello e più forte".

Enrica Corselli (fonte:
Antimafiaduemila.com, 23 giugno 2010)














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