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Ciancimino lascia Palermo: 'Hanno vinto loro' PDF Stampa E-mail
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Scritto da Redazione Rainews24   
Martedì 10 Agosto 2010 09:29

Proiettili e minacce al figlio di 5 anni. "Vado via. Hanno vinto loro. Esco di scena": la decisione di lasciare la città e "staccare con tutto", Massimo Ciancimino l'ha comunicata anche ai pm di Palermo, affermando che per un periodo non renderà più dichiarazioni.

Palermo, 09-08-2010.
Massimo Ciancimino ha deciso di andare via prima che il figlio Vito Andrea, che ha appena cinque anni, senta i telegiornali o colga le tensioni esplose dopo la lettera minatoria a lui indirizzata. Una decisione presa d'istinto dopo aver visto la busta col proiettile e le minacce al bambino che qualcuno ha messo nella cassetta delle lettere della sua casa palermitana senza che nessuno se ne accorgesse.
 

"Fino a quando le intimidazioni erano rivolte a me - spiega il figlio dell'ex sindaco, che ormai da due anni racconta ai magistrati della trattativa tra la mafia e lo Stato all'epoca delle stragi del '92 - ero disposto a tollerare, ad andare avanti. Ma una vigliaccata simile nei confronti di un bimbo, che ha come unica colpa quella di portare il mio cognome, non posso tollerarla". Nella missiva, recapitata nell'abitazione del figlio dell'ex sindaco mafioso, oltre a un proiettile di kalashnikov, c'era un biglietto con scritto: "Le colpe dei padri infami e traditori ricadranno sui figli. Lei e i suoi complici siete stati avvisati da troppo tempo. Lei e i suoi amici magistrati sarete la causa di tutto".
 

Non collabora piu'
La decisione di lasciare la citta' e "staccare con tutto", Massimo Ciancimino l'ha comunicata anche ai pm di Palermo con cui collabora. "Stamattina sono andato in Procura per sporgere denuncia - racconta - e ho detto ai magistrati che, almeno per un periodo, non rendero' piu' dichiarazioni". Il desiderio di uscire di scena e' tale che il testimone ha chiesto a Feltrinelli, la casa editrice che ha pubblicato il libro sul padre 'Don Vito', di ritirarlo dal mercato. " Cosi' per un po' - spiega - non partecipero' a presentazioni, insomma, non si parlera' di me". "Poi vedremo - dice - quali ripercussioni ci saranno sulla mia sicurezza: io non sono come certi politici superblindati. Mi hanno dato un'auto mezza rotta e, come dimostrano tutte le intimidazioni subite, in casa mia chiunque entra ed esce come vuole".

Altri precedenti
Non e' la prima volta che il testimone e' oggetto di minacce: nella casa di Bologna, in cui Ciancimino vive con la moglie e il figlio, piu' volte sono state recapitate lettere anonime. Alla notizia che solo due politici Leoluca Orlando e Beppe Lumia, entrambi del centrosinistra, gli abbiano manifestato solidarieta' dopo le minacce, Ciancimino risponde amaro: "Mi pare evidente che la lotta alla mafia e la voglia di arrivare alla verita' abbiano un chiaro colore politico".


Fonte: Rainews24





 

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