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Sottoposti al pizzo i locali da San Benedetto a Fano PDF Stampa E-mail
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Scritto da Dora Quaranta e Christina Pacella   
Mercoledì 18 Agosto 2010 19:46
4 agosto 2010, Ancona. Un’agguerrita organizzazione criminale riscuoteva il pizzo su tutto il litorale marchigiano da San Benedetto a Fano. Il sodalizio, capeggiato secondo gli inquirenti da Salvatore Perricciolo, calabrese di 30 anni residente a Montegranaro e da Marco Schiavi, 36 anni di Loreto, era dedito anche al traffico di droga ed armi.
Le indagini della Squadra Mobile sono partite nei primi anni del 2009 per fare chiarezza sulla presenza nel territorio marchigiano di pregiudicati soprattutto siciliani (stanziati nella zona di San Benedetto del Tronto) dediti al traffico di droga ed armi, all’usura e al racket collegati con pugliesi, calabresi e albanesi radicati nelle province di Fermo, Ascoli e Macerata. L’operazione denominata Gustav è culminata nel luglio di quest’anno con 20 ordinanze di custodia cautelare. Nei giorni scorsi la Dda di Ancona ha notificato a tutti gli indagati la chiusura delle indagini preliminari che riguardano il primo filone della maxi inchiesta.

Ieri è stato arrestato B.L. di 32 anni di Loreto sfuggito alla cattura il mese scorso perché latitante all’estero. Per l’accusa avrebbe trasportato ben 7 kg di esplosivo per conto dell’organizzazione. Tra gli indagati figura Gianfranco Schiavi di 65 anni detto “Il Mastino” detenuto all’ergastolo perché mandante della strage di Sambucheto del marzo del ’96. Schiavi a detta degli investigatori avrebbe contattato nel 2009 i proprietari del Babaloo di Potenza Picena per conto del clan e garantire la protezione in cambio della riscossione del pizzo pari inizialmente a 1.000 euro mensili poi salito a 4.000 euro. In caso di diniego il noto locale sarebbe stato dato alle fiamme. 1.500 euro mensili sarebbero stati chiesti per la protezione delle discoteche Le Gall e Zen di Porto San Giorgio il cui proprietario però non risulterebbe solo come parte offesa, in quanto, secondo la procura, avrebbe chiesto a due degli indagati di incendiare il Cocoloco di Porto San Giorgio.
Fino ad oggi l’operazione Gustav ha condotto anche al sequestro di diverse armi e munizioni in varie località marchigiane.

Dora Quranta (
Antimafiaduemila, 4 agosto 2010)





Le Marche: tra mare, monti e organizzazioni criminali


“Marche, le scoprirai all'infinito” recita un famoso attore in uno spot pubblicitario. Una cosa e' certa, mai slogan fu piu' indovinato!

Anche qui, tra montagne, dolci colline, vallate e mare prosperano organizzazioni criminali. Un'amara presa di coscienza per tutti coloro che credevano di vivere in un'oasi felice immune da questo cancro che sta divorando non solo il nostro Paese ma il mondo intero.

Un giro di usura, racket, droga e armi che interessa tutto il litorale marchigiano. I covi? Proprio quei locali notturni frequentati in massa dai nostri ragazzi (minorenni e non) che in preda allo sballo del sabato sera sono le prime vittime delle mafie locali.

E quando, la domenica mattina in spiaggia tuo figlio di sette anni ti porta una siringa ritrovata mentre scavava una buca nella sabbia per chiederti: “Mamma, qualcuno si e' sentito male?” e' impossibile non chiedersi dove siano i controlli? Cosa fanno le forze dell'ordine il sabato sera mentre vengono distribuiti alcolici e stupefacenti che uccidono senza pieta' il diritto alla vita ed il futuro di una nazione? Ti disfi della siringa incappucciata e ti assicuri che non possa nuocere i giochi spensierati di altri bimbi. Dopo pochi istanti di paura e rabbia i collegamenti diventano chiari ed inequivocabili.

Cosa aspettarsi da un governo che ha voluto la legge che consente la vendita dei beni confiscati alle mafie, che non garantisce alle forze dell'ordine nemmeno la benzina per i mezzi di servizio e che si vanta di essere stato determinante  nell'arresto di latitanti; arresti che sono frutto del lavoro sottopagato delle polizie e di quella magistratura delegittimata ed umiliata dallo stesso governo che proclama di essere in prima linea nella lotta contro le mafie?

–                   “Si Daniele, figlio mio, qualcuno sta molto male”
–                   “La conosci mamma? Come si chiama?”
–                   “La conosco bene. Il suo nome e' Italia”.


Christina Pacella








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