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A Barcellona P.G. sette sinistri automobilistici su dieci sono falsi PDF Stampa E-mail
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Scritto da Alessandra Serio   
Mercoledì 15 Settembre 2010 21:51

Un numero di sinistri così alto e una somma sproporzionata di premi liquidati da indurre le compagnie a far schizzare i costi delle polizze. Se al Sud assicurare l’auto costa di più, è la provincia di Messina la piazza più cara. Qui, nella terza provincia siciliana per numero di sinistri e premi liquidati, sta succedendo un’altra cosa: le compagnie assicurative negli ultimi anni stanno letteralmente smobilitando. Nel 2009 i sinistri sono stati 33.365, con 135.944 milioni di importo e oltre 168 milioni di euro di premi pagati (dati Isvap). Numeri che negli anni passati erano stati ancora più alti. Tanto da segnalare una vera e propria anomalia nell’anomalia: nel 2004 i sinistri liquidati in provincia di Messina sono un numero sproporzionato. Dietro al fenomeno, come ammettono le stesse compagnie, il rischio di falsi sinistri, responsabili dei prezzi delle polizze, al sud, più alti delle medie d’Italia, anche di parecchio. Tra il 2004 ed il 2009, indica una ricerca commissionata da alcune compagnie assicurative, il lievitare dei sinistri, in provincia di Messina, è dato in massima parte dal distretto di Barcellona Pozzo di Gotto. Dove, spiega ancora la ricerca, almeno il 70% della sinistrosità è falsa. E dove oggi non ci sono più di due subagenzie.
 

Anomalia nell’anomalia, i sinistri falsi nel 2008 si sono ridotti a percentuali fisiologiche. Eppure proprio in quegli anni le compagnie assicurative letteralmente smobilitano. Un fenomeno sul quale per la prima volta le stesse compagnie hanno cercato di fare luce. E che oggi è sul tavolo della Procura di Messina, che sta valutando se chiedere l’ intervento prefettizio. Quel che emerge, infatti, sembra spiegare in chiave nuova il fenomeno distorto degli alti sinistri. Un dato che da sempre le compagnie, capofila la Unipol, annotano al rischio incidenti falsi. Un rischio che però, ammettono le stesse compagnie, è difficile da indagare e ancora più difficile da combattere. Soprattutto perché sul territorio ci sono subagenti, periti e liquidatori, con le loro famiglie e la propria vita. Ci sono loro, cioè, esposti ai rischi di eventuali ritorsioni da parte di chi lucra con i falsi sinistri.

A Barcellona, dove le polizze costano anche il 60% in più della media nazionale, tra il 2004 ed il 2005 il fenomeno ha assunto proporzioni inquietanti. Oggi sul territorio sono presenti quasi esclusivamente Unipol, Ugf – Aurora e Groupama. Quando alle compagnie non è rimasto che tenere in piedi agenzie e sub agenzie anti economiche o andarsene, hanno tentato l’ultima carta: affidarsi ad un investigatore privato. Lo ha fatto la Fondiaria Sai, che con i risultati delle indagini si è recata in Procura e ha adottato seri provvedimenti: nel 2007 l’avvocato che assisteva le compagnie nei contenziosi generati dai sinistri ed il perito è stato sospeso; il perito della Nuova Maa è stato licenziato: liquidava premi per sinistri ai suoi stessi parenti. L’ avvocato sospeso è un cognome eccellente in provincia: Nello Cassata, figlio del procuratore generale di Messina, Francesco Cassata, potente magistrato da sempre avversato dall’antimafia. In pratica dalle indagini dell’investigatore privato emerge un fitto intreccio di nomi e cognomi del barcellonese, protagonisti di un inquietante numero di sinistri, in massima parte sospettati di falso. L’investigatore ha individuato circa 35 nuclei familiari, che in un anno hanno generato, all’interno dello stessa famiglia, anche fino a 100 incidenti: il marito investe la moglie, la moglie tampona il cugino e via di seguito. Molti dei cognomi che tornano negli incidenti sono nomi eccellenti della potente criminalità organizzata barcellonese, che fatti 4 conti proprio attraverso i falsi incidenti ha un lauto introito. Dal 2006 al 2009, infatti, i nuclei familiari individuati hanno generato circa 5 mila sinistri, per almeno 50 milioni di euro di premi liquidati.

L’investigatore privato, secondo il quale nel giro di sinistri falsi non può non esserci la complicità di avvocati, periti e liquidatori, ha consegnato tutto alle compagnie, che a loro volta hanno portato le carte in procura, e i dirigenti sono sfilati davanti la polizia giudiziaria: hanno ammesso di aver adottato seri provvedimenti nei confronti di alcuni responsabili zonali, di essere incappati in intrecci parentali evidenti tra avvocati, liquidatori e protagonisti degli incidenti sospetti. Hanno poi però spiegato di non essere andati avanti (Nello Cassata nel novembre 2007 è stato reintegrato) perché le ipotesi più “spinose” avanzate dall’investigatore privato non trovavano riscontro, richiamandosi alla banca dati Isvap, della quale la stessa Ania, la sigla sindacale degli assicuratori, chiede un adeguamento della gestione ed un aggiornamento da tempo. Si sono però affidate a nuovi avvocati: per Messina Luigi Ragno: candidato a sindaco di Messina, militante di An, consigliere di amministrazione di Finmeccanica in quota Geronimo La Russa, ed il torinese Alessandro Talarico. I due hanno consegnato le conclusioni della Fondiaria Sai ai magistrati, poi hanno preso in mano il contenzioso, depositando nelle cause civili le relazioni dell’ investigatore privato, anche quelle riservate. Risultato: l’investigatore privato vive oggi blindato. Le indagini della procura di Messina intanto vanno avanti.


Alessandra Serio (Il Sole24Ore)
Articolo tratto dal Blog del giornalista freelance Enrico Di Giacomo







 

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