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Lillo Zucchetto: "male che vada mi faranno saltare la macchina in aria" PDF Stampa E-mail
Documenti - Per non dimenticare
Scritto da Pippo Giordano   
Domenica 14 Novembre 2010 16:58

In memoria di Lillo Zucchetto abbiamo scelto di pubblicare la lettera che Pippo Giordano ha voluto scrivere l'anno scorso, nel giorno della commemorazione.

"Vorrei ricordare un ragazzo che nei momenti migliori della sua vita non esitò a lottare contro quel cancro chiamato Cosa Nostra. Come dirò, poteva evitare di partecipare al blitz, ma la sua onestà, il suo attaccamento a quei principi morali che avevano sempre contraddistinto il suo comportamento, non gli impedì d’essere presente alla cattura del Capo mafia Salvatore Montalto di Villabate.

Ventisette anni fa, domenica 14 novembre 1982, davanti al bar Collica di via Notarbartolo, l’Agente Calogero Zucchetto, per noi della Mobile palermitana “Lillo” fu barbaramente assassinato da killers di Cosa Nostra.

Lillo, una settimana prima della cattura, era stato visto insieme a Ninni Cassarà alle Balate di Villabate/Ciaculli, mentre a bordo della Vespa ritornavano dal sopralluogo della villa/covo del Montalto. Nel percorrere la stradina dell’agro, incrociarono una A/112 con a bordo Pino Greco “scarpuzzedda”, Mario Prestifilippo “mariolino” e Giovanni Fici, tutti latitanti di Cosa Nostra. Gli occupanti l’auto riconobbero Lillo.

Un paio di sere dopo, mentre Lillo s’apprestava a salire sulla sua auto parcheggiata davanti casa, notò che Mariolino Prestifilippo era lì a lanciargli un silenzioso avvertimento. Cassarà, informato della presenza del mafioso, volle accelerare il blitz per la domenica successiva, ossia il 7 novembre, invitando lo stesso Lillo a non partecipare. Lillo, invece, risentitosi affermò che sarebbe intervenuto lo stesso, tanto “ormai mi hanno riconosciuto e quindi penseranno subito a me e male che vada mi faranno saltare la macchina in aria”. Domenica 14 il dramma.

Nel corso della mia carriera di poliziotto ho conosciuto tante persone, ma ragazzi seri e preparati come Lillo ne conobbi davvero pochi. In Lillo apprezzai la sincerità e il comportamento da persona perbene: l’onestà era la linfa con la quale nutriva il suo impegno antimafia. Egli, volle a tutti i costi lasciare la sua pattuglia per transitare nella mia, confidandomi le motivazioni del repentino cambiamento. La piena fiducia accordatami, mi indusse a credere che Lillo era intellettualmente un galantuomo dotato di principi altamente morali. Ed io oggi. voglio ricordarlo con quel sorriso silente che spesso mi deliziava nei nostri solitari e taciturni (entrambi parlavamo poco) appostamenti sul costone della montagna che sovrasta Ciaculli.

Grazie Lillo per avermi dato quella fiducia che non hai riposto in altri e per avermi dato la possibilità di ricambiare l’amicizia. Noi due non avemmo tanto tempo per stare insieme, purtroppo i cosiddetti Uomini d’onore, impedirono il nostro progetto di lavorare insieme, ma di una cosa sono certo che Cosa Nostra non riuscì a toglierti dal mio cuore. Grazie Lillo per l’amicizia. Il tuo segreto è ben custodito."

Pippo Giordano

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Francesco Grasso  - GRAZIE   |2010-11-14 22:24:49
per aver
RICORDATO LILLO.
Purtroppo
in questo paese,senza memoria,senza
onore,senza dignità,senza cultura,
si ricordano solo i servi miserabili del
male.

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