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Frediano Manzi ha interrotto lo sciopero della fame PDF Stampa E-mail
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Scritto da Redazione milano.blogosfere.it   
Lunedì 29 Novembre 2010 14:42
Un sit in nel senso più letterale del termine: questa mattina eravamo a Nerviano, tutti seduti accanto a Frediano Manzi, ex presidente di Sos Racket e Usura, che da quasi 10 giorni aveva scelto come gesto estremo di protesta contro l'assenza delle istituzioni lo sciopero della fame - al quale ha aggiunto poi anche quello della sete e dei farmaci.


fonte: milano.blogosfere.it
 

Tutti intorno a Frediano per manifestargli solidarietà, per farlo sentire meno solo nella sua durissima battaglia contro racket e usura. Eravamo tanti ad affollare il salotto di casa sua, tra politici, consiglieri di zona, giornalisti, amici, le Agende Rosse con Salvatore Borsellino, Piero Ricca e Qui Milano Libera, Claudio Messora e un parlamentare: Emanuele Fiano. Che ha promesso di portare presto all'attenzione dei suoi colleghi le richieste di Frediano.

Il sit in quindi ha avuto l'effetto sperato: Manzi ha interrotto lo sciopero della fame. La questione però resta ancora aperta: accedere ai fondi per le vittime di usura infatti è molto difficile, i soldi - se arrivano - vengono consegnati dopo anni, e soprattutto vengono aperte in continuazione case da gioco legalizzate. E' proprio lì infatti, spiega Frediano, che gli usurai trovano con facilità nuove vittime.

Fonte:
milano.blogosfere.it (27 novembre 2010)
 

 
 

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leomignemi  - LA STRADA DELLA LEGALITÀ (27/11/2010)   |2010-12-08 23:17:34
http://www.youtube.com/watch?v=8WQCcrubE9k

In Italia, l'usura muove circa 18
miliardi di euro l'anno.
La manovra di correzione dei conti per il 2011 e il
2012 è di 25 miliardi di euro.
Ogni anno le denunce per usura sono circa un
centinaio.

Cosa vuol dire denunciare il proprio usuraio senza la garanzia dello
Stato?
Non è forse meglio l'omertà, pagare e tacere?
Da chi sono pagate le
campagne pubblicitarie sul gioco d'azzardo?
Perché non si fanno campagne di
sensibilizzazione dell'opinione pubblica per denunciare l'usuraio e garantire
l'usurato?
Le procure di Busto Arsizio e Milano, per dirne una, quanti episodi
di usura denunciano?
Un esempio: il 26 novembre 2010 a Saronno, sono stati
arrestati due estorsori senza alcuna denuncia da parte di imprenditori, che
hanno paura.
Riguardo l'operazione "infinito", i fatti dicono: 150
imprenditori sotto usura ed estorsione. Nessuna denuncia. Perché? Dov'è la
fiducia nello Stato, la garanzia d'essere tutelati? Denunciare i propri
estorsori vuol dire perdere lavoro, perdere commesse, perdere investimenti. Se
lo Stato non sostiene l'imprenditore, la mafia ha libero accesso all'economia
lombarda.
F. Manzi, dell'associazione SOS Racket e Usura, trade union tra
imprenditori e forze dell'ordine, ha due semplici proposte che favorirebbero la
denuncia:
1) abolire la norma che stabilisce che per poter accedere ai fondi
anti racket è necessario possedere una partita IVA. Si dà quindi modo ai
piccoli imprenditori senza partita IVA di accedere ai fondi.
2) Accorciare i
tempi: attualmente i fondi sono erogati dopo anni, costringendo chi denuncia a
indebitarsi, il che è un assurdo: l'imprenditore denuncia il proprio usuraio
perché lo sta indebitando e lo Stato fa lo stesso. Non garantendolo
economicamente, infatti, costringe l'imprenditore a indebitarsi dopo aver
denunciato il proprio usuraio.

Riguardo al primo punto, il 2 dicembre 2010 il
governo si è impegnato a inserire la norma nella legge sull'usura
n.108/96

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