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Mafia: Martelli, Mancino nega ma io lo avvertii sui Ros PDF Stampa E-mail
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Scritto da AdnKronos   
Martedì 15 Marzo 2011 21:12

Palermo, 15 mar. - (Adnkronos) - "Mancino io non ho mai voluto tirarlo per la giacca o sollevare il dito accusatorio, pero' poi quando leggo che... insomma che non si ricorda... non ho mai detto e poi non ho mai pensato, neppure all'epoca, che lui avesse dei dubbi o delle riserve o chi sa che cosa, ho semplicemente detto che ricordo perfettamente di averne parlato con il ministro degli Interni lamentandomi del comportamento dei Ros, 'che stanno facendo questi? Perche' pigliano iniziative autonome? Le indagini sono affidate a dei Magistrati e per quello che riguarda l'aspetto politico o legislativo ce ne occupiamo noi nel Governo, cosa c'entrano i Ros con questa storia, perche' pigliano delle iniziative', e lui nega risolutamente, mi dispiace, ma io ricordo di averlo avvertito". L'ex ministro della Giustizia Claudio Martelli torna a ripetere, questa volta davanti ai pm della Dda di Palermo, di avere riferito all'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino quanto appreso dal direttore degli Affari penali Liliana Ferraro dopo la strage di Capaci del maggio '92 sugli incontri avvenuti tra il Ros e l'ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino.

Per il figlio di don Vito, Massimo Ciancimino, quegli incontri avrebbero dato vita alla cosiddetta 'trattativa' tra lo Stato e Cosa nostra. Le dichiarazioni di Martelli sono state rese lo scorso 15 febbraio al procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia e ad altri tre pm della Dda e ora depositati al processo Mori.

"Ma ripeto, no che i Ros andassero tramando la trattativa o chissa' che cosa, semplicemente che si stavano comportando in modo non ortodosso, perche' avviavano le loro iniziative parallele a quelle ortodosse", ha aggiunto Claudio Martelli nell'interrogatorio. Ma Mancino ha sempre smentito Martelli di avere sentito parlare da lui di trattative. "Per quanto riguarda la mia responsabilita' di ministro dell'Interno, confermo che nel '92 nessuno mi parlo' di possibili trattative", aveva detto Mancino in una recente intervista. "E questo con riferimento a quello che lei aveva saputo dalla dottoressa Ferraro?", chiedono i magistrati a Martelli nell'interrogatorio del 15 febbraio scorso. Martelli risponde: "Esatto". E i pm ancora: "A Mancino riferi' in termini esatti quello che le aveva riferito la dottoressa Ferraro?". "No, no, no - dice Martelli - riferii succintamente che 'guarda che i Ros stanno prendendo delle iniziative che non sono autorizzati a prendere, non si capisce chi li ha autorizzati a prendere iniziative di questa natura'. Lui mi disse 'guarda, sono appena arrivato, fammi vedere di che si tratta'''. Il colloquio sarebbe avvenuto dopo il 2 luglio del '92, giorno in cui Mancino si era insediato al Viminale. La stessa Ferraro infatti data il 28 giugno 1992 un incontro con Paolo Borsellino all'aeroporto di Bari in cui ella stessa riferisce al magistrato delle intenzioni di Mori e De Donno di contattare Don Vito per bloccare le stragi. La reazione di Borsellino fu un "ora me ne occupo io". "Mi ricordo il contenuto di questo colloquio, il primo che abbiamo avuto, lui era gia' ministro, perche' se no non avrebbe avuto senso, che sia stato, il 2, il 3, il 4, francamente questo non glielo so dire, mi ricordo i due contenuti del colloquio, il primo e' il piu' importante, lui mi disse 'scusami tanto, Claudio, ma io non ho seguito la predisposizione del decreto, quindi mi perdonerai se in Parlamento non ci saro', ti prego di coprirmi tu, vai tu'.. perche' spettava la difesa del decreto davanti al Parlamento ai due Ministri proponenti, Giustizia e Interni - prosegue Martelli - Il ministro degli Interni mi fa presente che non.. trovai la richiesta motivata, comprensibile, non ha partecipato al varo di un decreto e quindi non se la sente di andare in Parlamento a difenderlo". "Questo l'argomento sollevato da Mancino. Quello sollevato da me fu questo relativo ai Ros 'Guarda che i Ros...'. Perche' mi sono rivolto al ministro degli Interni? Perche' tra le tante dipendenze dei Carabinieri c'e' anche quella del Ministro degli Interni", ha concluso Martelli.

Fonte: AdnKronos

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