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Caso Alfano, Sonia Alfano denuncia fuga di notizie PDF Stampa E-mail
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Scritto da Ass. Nazionale Familiari Vittime di Mafia   
Domenica 20 Marzo 2011 09:21
Caso Alfano, Sonia Alfano denuncia fuga di notizie: 'Spero non sia ennesimo depistaggio'

PALERMO, 19 MAR. - "Nel leggere le 'rivelazioni' di oggi della Gazzetta del Sud, sull’imminente svolta nell’indagine della D.d.a. di Messina sull’omicidio di mio padre, mi auguro soltanto che non si tratti dell’ultimo e definitivo tassello di quella catena di depistaggi praticata fin dall’immediatezza del delitto e da me denunciata da tempo immemorabile". Lo ha detto Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe, assassinato l'8 gennaio del 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME).
"Nel chiedermi chi abbia interesse a quest’ultima fuga di notizie riservate, ribadisco quel che da anni è evidente dagli atti: 1) La principale ragione dell’assassinio di Beppe Alfano sta nell’aver egli individuato il covo barcellonese nel quale trascorreva la latitanza il boss Nitto Santapaola. Le altre possibili concause sono tutte collegate a questa; 2) Il P.m. Olindo Canali, venuto a conoscenza da mio padre della presenza del latitante Santapaola, depistò le indagini per impedire che esse raggiungessero il terzo livello della mafia barcellonese, fermandole alle responsabilità dei soli Gullotti e Merlino; 3) Il R.o.s. e lo stesso Canali furono responsabili dell’omessa cattura del boss Santapaola a Terme Vigliatore, avendo diretta e ufficiale contezza dei luoghi frequentati dal capomafia nei primi mesi del 1993; 4) Per stornare le indagini il R.o.s., con l’allora capitano Sergio De Caprio, anziché catturare il boss catanese, inseguì e tentò di uccidere il figlio dell’imprenditore Imbesi; 5) L’operato del P.m. Canali e del R.o.s., unitamente ad altre risultanze, spiegano come il beneficiario delle protezioni istituzionali non fosse Santapaola, che dopo poco infatti fu lasciato catturare nei paraggi di Caltagirone, ma i piani alti della mafia barcellonese, che, con Santapaola in zona, avevano preso parte alla strategia stragista del 1992-93. Mi auguro che quelle protezioni istituzionali oggi non abbiano più ragione di essere e che a breve i vertici della mafia barcellonese, a partire dal famigerato Rosario Pio Cattafi, vengano raggiunti dagli opportuni provvedimenti giudiziari".

Fonte:
www.familiarivittimedimafia, 19 marzo 2011

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