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A Palermo va in scena la 'notte per la costituzione' nel palazzo di giustizia PDF Stampa E-mail
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Scritto da Ansa   
Sabato 07 Maggio 2011 17:01

I magistrati di Palermo si sono confrontati con i cittadini sui grandi temi della giustizia.
Si e' svolta a Palermo la 'Notte per la Costituzione', un incontro a palazzo di giustizia promosso dalla sezione distrettuale dell'Anm. ''Si e' pensato di stimolare - dice il presidente dell'Anm, Nino Di Matteo - un coinvolgimento dei cittadini nel confronto sui temi cruciali della giustizia''. ''Abbiamo voluto tenere aperto per una notte il palazzo di giustizia - ha aggiunto - perche' si potesse avviare una riflessione sulle riforme che il Parlamento ha votato o si appresta ad approvare. L'obiettivo era quello di verificare se queste riforme potranno davvero rendere i processi piu' celeri e il sistema piu' efficiente. Va poi verificato se questi progetti di riforma sono concepiti nel pieno rispetto del principio costituzionale di uguaglianza''. ''Siccome il rischio di passi indietro sono forti e reali - ha sottolineato - e' bene coinvolgere i cittadini, portandoli a discuterne proprio nei luoghi in cui si amministra la giustizia nel nome del popolo''.


''Noi magistrati siamo molto preoccupati per le leggi di riforma in discussione: ci sembra che la cosiddetta riforma 'epocale' della giustizia comporti una violazione del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge'', ha poi fatto notare Di Matteo. ''L'autonomia della magistratura verrebbe lesa e questo ci preoccupa come cittadini - ha aggiunto -. Ugualmente preoccupanti sono le norme in tema di Csm, perche' prevedono l'aumento dei componenti di nomina politica. Si dice spesso di voler separare la politica dalla magistratura, ma a noi sembra si vada nel senso contrario. Organizzare una manifestazione di attacco ai magistrati, mentre si sta celebrando il processo nei confronti del presidente del Consiglio, o definire i pm piu' pericolosi delle Brigate rosse, equivale ad alimentare il clima di eversione dell'ordine costituzionale. C'e' un' oggettiva similitudine tra i provvedimenti che vorrebbero riformare il principio della separazione dei poteri con i testi della P2 di Licio Gelli. La riforma della giustizia definita 'epocale' rende in realta' il magistrato pavido e timoroso verso la parte piu' forte''.

''Non vogliamo fare politica - ha aggiunto Di Matteo - pero' siamo consapevoli che, di fronte a mistificazioni e bugie, sia un dovere etico denunciare: lo dobbiamo alla memoria dei nostri morti ed ai cittadini, nel cui nome amministriamo la giustizia. Oggi viviamo un'offensiva unilaterale e violenta senza precedenti di una parte consistente della politica verso la magistratura, assistiamo al consolidarsi di una prassi di insulto e dileggio verso la magistratura, organizzata sistematicamente con una campagna di denigrazione vigliacca, perche' ha fatto leva sulla generale delusione della legittima ansia di giustizia dei cittadini''.

''Non so se questa riforma della giustizia, definita addirittura 'epocale', verra' approvata. Quel che e' certo e' che i suoi obiettivi possono anche essere ottimi, ma di certo non risolvono le inefficienze del sistema e la lentezza delle procedure che riguardano tutti i cittadini. Anzi, e' particolarmente preoccupante la scissione prevista tra pm e polizia giudiziaria''. Ha sottolineato il procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Messineo, intervenuto al tribunale alla manifestazione. ''Vedere l'aula magna del palazzo di Giustizia incapace di contenere i numerosi cittadini accorsi e' una sensazione gradevolissima - ha aggiunto Messineo - perche' questa vicinanza ci sostiene nel nostro lavoro, in un momento in cui i magistrati sono attaccati quotidianamente''.

''E' una brutta riforma, che prevede una virata autoritaria nell'assetto della magistratura, con un Csm a maggior presenza laica ed una Corte di giustizia disciplinare usata a mo' di minaccia'', ha concluso il procuratore aggiunto di Palermo, Ignazio De Francisci.

Fonte: ANSA

da: AntimafiaDuemila

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