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Modena, chiesa gremita contro stragi e mafie PDF Stampa E-mail
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Scritto da s.c.   
Lunedì 09 Maggio 2011 22:05
9 maggio 2011 - Modena. Una serata davvero particolare, ricca di atmosfera, riflessioni e partecipazione: banchi gremiti, con oltre 700 persone, tra sindaco, vescovo, politici, autorità e, soprattutto, modenesi. Sul posto anche i carabinieri. Ieri la chiesa della Beata vergine Addolorata, al centro della cronaca per gli sfregi alla mostra sulla camorra nel quartiere napoletano di Scampia e per le intimidazioni al parroco e a una catechista, ha ospitato centinaia di persone in occasione della veglia “In memoria di me”. Ovvero, alla vigilia della giornata in cui si ricordano le vittime del terrorismo e delle stragi, una serata di preghiera «in memoria dei servitori dello Stato caduti nella difesa delle istituzioni e di tutte le persone a servizio della legalità nella vita pubblica, specialmente nelle situazioni dove sono forti la violenza e le intimidazioni».
Don Paolo Boschini ha guidato le riflessioni, abbinando letture bibliche del Vecchio e del Nuovo Testamento a frasi di vittime del terrorismo e della malavita organizzata. Una su tutte, di Paolo Borsellino: «La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene». Anche nelle chiese. Questo il messaggio che si evince, dopo le polemiche legate all’esposizione su Scampia proprio alla Bva. Alla veglia era presente anche Davide Cerullo, ex camorrista e testimonial della legalità.

s.c. (L'Informazione Il Domani, 9 maggio 2011)




 

 


 

Un nuovo modo di vedere

Dal Vangelo secondo Luca
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È entrato in casa di un peccatore!". Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".

“È normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti. Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare. La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.
Paolo Borsellino


 


Preghiera
Signore Gesù, quante volte siamo immobili nelle nostre idee e convinzioni, perché non vediamo la vita che cresce e il mondo che cammina davanti a noi. Ciechi, non sappiamo guardare dentro noi stessi. Abbiamo smesso di chiederci dove la nostra vita stia andando. Ci è rimasta solo la paura: di perdere le nostre sicurezze che stanno in piedi sul riconoscimento da parte degli altri. Perdonaci, abbiamo confuso il rispetto con la sudditanza a chi esibisce il suo potere. E così gli lasciamo decidere e dirigere la vita di tutti. Come e dove non importa, basta che ci tolga il peso della responsabilità e del rischio. Chiamaci per nome a uno a uno. E che la tua voce ci faccia discendere, come Zaccheo, dall'albero delle convenienze e consuetudini che ci bloccano: e che la nostra voce risuoni, cercando te e i fratelli.









 

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bvamodena-in-memoria-di-me.pdf[ ]09/05/2011 22:08

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