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Le Agende Rosse riempiono Palermo di poster per sostenere la magistratura PDF Stampa E-mail
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Scritto da Giuseppe Pipitone   
Sabato 14 Maggio 2011 13:46
Stanotte gli appartenenti al movimento fondato da Salvatore Borsellino hanno "inondato" le principali città italiane di volantini in difesa della magistratura

E' partita da Palermo l'azione del Popolo delle Agende Rosse in difesa dei magistrati. Ma anche Torino, Milano, Firenze, Pescara, Chieti, Roma, Napoli hanno risposto all'appello. Questa notte infatti gli appartenenti al movimento fondato da Salvatore Borsellino - il fratello del giudice assassinato nella strage di via d'Amelio il 19 luglio 1992 - hanno "inondato" il centro del principali città italiane di volantini. Stamattina infatti le principali città italiane si sono svegliate caratterizzate dai poster che recitavano slogan come "Giù le mani da chi indaga sulle stragi del 92-92", "Vogliamo la verità" e "Basta omertà di Stato", stampati in sovrimpressione sui volti sorridenti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nella famosa foto scattata da Tony Gentile pochi giorni prima dalla strage di Capaci, il 23 maggio 1992.  A Palermo i muri delle vie principali della città, i monumenti storici, persino la frazione balneare di Mondello, sono stati riempiti dai volantini in difesa dei giudici delle procure di Palermo e Caltanissetta,  attualmente impegnati nelle difficili indagini sulla trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra e sulle stragi di Via d'Amelio, di Firenze, Milano e Roma.

Un azione forte quella degli appartenenti alle Agende Rosse quasi anticipata con una nota (leggi) diffusa ieri in cui si  sottolineava che "I fatti dimostrano in modo incontrovertibile che tutti i Magistrati titolari delle inchieste sulla cosiddetta 'trattativa' tra Stato e Cosa Nostra e sulle stragi del biennio 92-93 stanno procedendo con la massima professionalità nel valutare il contributo che Massimo Ciancimino può dare all'accertamento della verità nelle inchieste in corso". Le agende Rosse spiegavano inoltre che "dopo la chiamata alle armi del direttore de Il Foglio (Giuliano Ferrara che aveva chiesto addirittura l'arresto del procuratore aggiunto palermitano Antonio Ingroia nda) il capogruppo dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, ha sollecitato la Procura di Palermo a spogliarsi dell'inchiesta sulla trattativa mafia-Stato ed il vice presidente dei deputati Pdl,Osvaldo Napoli, ha chiesto un intervento del Csm sul procuratore aggiunto di Palermo". L'atto di stanotte - giunto tra l'altro proprio poche settimane dopo la folle iniziativa dell'esponente del Pdl Lassini che aveva fatto appendere a Milano i manifesti con scritto "Fuori le Br dalla procura"- rappresenta per gli appartenenti al movimento delle Agende Rosse l'occasione per "dare voce allo sdegno dei tantissimi cittadini che si schierano a difesa dell'onore e della dignità di uomini che con il loro coraggio fanno da argine allo scempio del diritto e della verità dei fatti che si sta perpetrando in Italia". Insomma in Italia c'è anche qualcuno che non considera i pm come "il cancro" della società. E forse quel qualcuno non è neanche la minoranza, come si vorrebbe far credere.

Giuseppe Pipitone (www.iquadernidelora.it, 14 maggio 2011)











 

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Francesco Grasso  - ALLE FORZE DELLA LIBERAZIONE COMBATTENTI   |2011-05-14 21:39:09
bravi!!! Tutti devono comprendere che i magistrati migliori di questo Paese,
nessuno più li può offendere!!!

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