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Borsellino con i giovani di Napoli PDF Stampa E-mail
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Scritto da Domenico Spena   
Domenica 29 Maggio 2011 07:41
Stamane Salvatore Borsellino ha incontrato studenti e cittadinanza presso l’ex-Asilo Filangieri: «I giovani hanno una sensibilità superiore, mi hanno fatto rinascere dentro la speranza»

28 maggio 2011. Si è svolto stamattina, presso l’ex-Asilo Filangieri nei pressi di San Gregorio Armeno, un incontro di Salvatore Borsellino con cittadini e studenti napoletani. L’evento, moderato da Antonio Corbo, ha visto la partecipazione di molti esponenti dello spettacolo e dell’arte napoletana: Giacomo Rizzo, Marzio Honorato, Germano Bellavia (che ha voluto fortemente l'incontro), l'attore e regista Vincenzo Pirozzi, i Fratelli Scuotto de La Scarabattola.


IN RICORDO DEL FRATELLO – La mattinata è trascorsa in un clima di stimolante confronto, durante il quale si sono toccati temi delicati come l’infiltrazione delle associazioni malavitose nel tessuto economico e politico del paese. Salvatore Borsellino ha poi reso ai presenti un racconto molto commosso dei giorni della strage di via d'Amelio, riferendo la sua intenzione di portare in giro per l'Italia la storia di suo fratello, affinché il suo sacrificio non venga mai dimenticato. Tanti ricordi, spesso inquietanti e rivelatori: «Mio fratello non era stato sufficientemente protetto. Per il funerale, chiamarono centinaia di poliziotti da tutta Italia perchè sapevano che quelli di Palermo non avrebbero mai tutelato i rappresentanti delle istituzioni accorsi nella cattedrale, perchè li consideravano complici della strage».


L’AGENDA ROSSA, IL MOVENTE –
Durante l’incontro si è anche parlato dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, sulla quale il giudice era solito annotare alcuni contenuti e riflessioni delle sue indagini e dei suoi rapporti con i rappresentanti delle istituzioni e con altri magistrati, che portava nella borsa che aveva con sé al momento dell’attentato e che non fu più ritrovata. Su tale argomento Salvatore Borsellino è stato molto chiaro: «Sulla sua agenda rossa mio fratello aveva scritto cose terribili che gli avevano riferito collaboratori di giustizia. Si trattava delle infiltrazioni delle mafie all'interno delle istituzioni, della magistratura, dei servizi segreti. Non serviva ammazzare Paolo se poi fosse rimasta la sua agenda, per questo l'hanno fatta sparire».


I GIOVANI, UNICA VERA SPERANZA –
Borsellino si è poi rivolto ai tantissimi cittadini presenti in sala, ai giovani in particolare, cui deve la sua vera rinascita dopo la scomparsa del fratello ed a cui pensa debba essere affidata la rinascita del paese: «Sono seguito in tutta Italia da giovani soprattutto. Trovo abbiano una sensibilità superiore rispetto agli adulti, che sono rassegnati all'impossibilità di cambiare il nostro paese. I giovani invece si rendono conto che devono prendere in mano il loro futuro, oscuro e precario. Vogliono cambiare veramente le cose. E io devo loro tantissimo: mi hanno fatto rinascere dentro la speranza».
 

NAPOLI FORSE E’ A UNA SVOLTA – Il fatto che l’evento si sia tenuto nel bel mezzo del centro storico di Napoli, a due passi da San Gregorio Armeno e dai Decumani, dall’abitazione che fu di Croce e dall’Università Federico II, ha voluto anche rappresentare un segnale a tutte le forze nuove e dinamiche della città, che parte da un quartiere difficile e soggetto a quotidiani ricatti e vessazioni da parte dei clan camorristici, ma dal quale si vuol manifestare una volontà di riflettere sulla necessità di modelli di comportamento che ispirino la vita pubblica e sociale della città. In questo senso, secondo Borellino, anche la politica partecipata ed attenta ai benefici collettivi, tutt’altro rispetto a quel che si è visto negli ultimi diciotto anni, può dare una mano: «La candidatura di Luigi de Magitris è una possibilità ineguagliabile per Napoli. E' il momento di una svolta. Da Milano con Pisapia e da Napoli con de Magistris, ci sono le basi per la rinascita del nostro paese».


Domenico Spena (
campaniasuweb.it, 28 maggio 2011)















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