Increase Font Size Option 6 Reset Font Size Option 6 Decrease Font Size Option 6
Home Documenti Telefoni sicuri per i “servizi”
Telefoni sicuri per i “servizi” PDF Stampa E-mail
Documenti - Altri documenti
Scritto da Peppe Baldessarro   
Sabato 04 Giugno 2011 13:00
Nino Lo Giudice racconta l'episodio delle schede regalate a un 'agente'

REGGIO CALABRIA - Luciano Lo Giudice avrebbe fornito due telefonini ad un uomo dei servizi segreti che gli fu presentato dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Alberto Cisterna. Un argomento scottante, dunque da prendere con le dovute cautele. Argomento messo in campo dal pentito Nino, fratello di Luciano, che in diverse fasi ha chiamato in causa tre magistrati (oltre a Cisterna, anche il sostituto procuratore generale Francesco Mollace e il giudice Francesco Neri), avvocati e esponenti delle forze dell’ordine (il capitano Saverio Spadaro Tracuzzi è da mesi agli arresti). Tema sul quale nei mesi scorsi sono fioccate le smentite di alcuni degli interessati che, singolarmente, hanno annunciato querele nei confronti di Nino Lo Giudice e parlato di un pentito ispirato da una regia. Detto questo, e ribadito che le accuse vanno riscontrate e verificate, è chiaro che ci si muove su un terreno minato.

L’11 novembre del 2010, il collaboratore di giustizia viene sentito a Roma dal Procuratore Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Michele Prestipino e dal capo della squadra mobile Renato Cortese. Ed è in quell’occasione che parla della storia dei telefonini forniti all’uomo dei servizi. Una vicenda che si incastrerebbe con quanto scritto da Gioacchino Genchi nel libro “Il caso Genchi”, che ha fruttato al suo autore tanta notorietà e qualche querela.
Racconta Nino ai magistrati: «Sono a conoscenza anche che nelle tante occasioni che Luciano è salito a Roma appositamente a trovare il dottore Alberto Cisterna gli è stato presentato uno dei servizi segreti che, se non faccio sbaglio, si chiama Sellario o Stellario o Sellerio non mi ricordo di preciso il nome, questo nome, questa cosa me l’ha detto mio fratello molto prima che è stato arrestato e che gli è stato chiesto da Alberto Cisterna se gli poteva fare avere due schede telefoniche e due telefonini nuovi in quanto li doveva regalare a questa persona dei servizi segreti. So anche che è stato a Siena o a Pisa insieme ad Alberto Cisterna a trovare questa persona qui dei servizi segreti non so il motivo». Cisterna a suo tempo spiegò che i rapporti tra lui e Luciano Lo Giudice c’erano, ma che erano dovuti esclusivamente al suo interessamento per alcune visite specialistiche del figlio di Luciano, afflitto da una grave patologia. Il magistrato insomma avrebbe semplicemente sollecitato alcune visite specialistiche in Toscana e null’altro.
Tornando al racconto di Nino Lo Giudice, nello stesso verbale continua a raccontare: «E poi voglio dire un’altra cosa per quanto riguarda l’avvocato Lorenzo Gatto nelle tante occasioni quando era difensore di Luciano io ho visto un libro sul tavolo sulla sua scrivania che mi sembra si chiamava “il caso Genchi”, “il caso Genchi” in quanto Luciano in precedenza mi aveva chiesto dei libri e allora gli ho domandato all’avvocato Gatto di che cosa trattava e lui lo disse: “Compratelo e leggetelo ci sono tantissime cose”. Io a questa cosa ho comprato due copie di questi libri di cui una l’ho mandata a Luciano e una ce l’ho a casa io. Luciano dopo un pò dieci/quindici giorni mi manda una lettera con l’avvocato Gatto...»
Pignatone: «Dal carcere quindi ...».
Lo Giudice:«Si, si. Mi manda una lettera con l’avvocato Gatto e mi fa notare che in una pagina, non mi ricordo quale pagina, c’era questo signore Sellario, Stellario non mi ricordo come si chiama e parla di questi telefonini e lui mi fece notare che quei telefonini (quelli citati nel libro, ndr), tutte le cose, li stava rivivendo in quanto i telefonini glieli aveva fatti avere lui».
Pignatone:«Cioè che era la stessa storia perchè lui aveva ...»
Lo Giudice: «Si».
Pignatone: «.. dato i telefonini quella volta ...»
Lo Giudice: «Si».
Pignatone: «.. a questo Sellario - Stellario ...».
Lo Giudice: «Quel tipo di telefonini, siccome anche in questo libro si parlava di scambi di telefonini, di schede e di tante altre cose e quindi Luciano intuì che quei telefonini o simili a quelli erano di Luciano in quanto in precedenza erano stati chiesti ad Alberto Cisterna».
Pignatone: «Ma erano telefonini particolari? ».
Lo Giudice: «Mi sembra Nokia».
Pignatone:«Nokia»
Lo Giudice: «Si, mi sembra».
Pignatone: «Ma con le schede...».
Lo Giudice: «Con tutte la schede».
Pignatone: «....italiane, straniere..».
Lo Giudice: «Italiane, no italiane. Voglio dire un’altra cosa sull’avvocato Gatto, l’avvocato Gatto tutte le lettere che mi sono state recuperate cioè come vi devo dire portate a me extra della posta mi sono state portate dall’avvocato Gatto di cui si parlava di soldi, di cose personali sue, di case, di sua moglie, delle sue donne».
Pignatone: «Lettere di Luciano a lei».
Lo Giudice:«A me, portate dall’avvocato Gatto..... omissis .....».
Il verbale a questo punto è omissato per diverse pagine, nelle quali presumibilmente non si parla più della vicenda di Cisterna e dei telefonini, ma del rapporto tra Nino Lo Giudice e l’avvocato Gatto. ‘è da segnalare che il legale è stato difensore di Nino dal 2000 e che questi lo aveva voluto nel collegio difensivo del fratello contro la volontà di questi che non lo vedeva di buon occhio. Tanto che alcuni mesi dopo l’incarico a Gatto viene revocato e viene chiamato l’avvocato Umberto Abbate che, dice ancora il pentito era stato suggerito come difensore da Cisterna e da Mollace. Circostanza vera, come ha avuto modo di confermare lo stesso Abbate che tuttavia ha affermato che rinunciò all’incarico nel giro di poche settimane. Cosa, tra l’altro, ammessa dallo stesso collaboratore di giustizia.

Giuseppe Baldassarro (da Il Quotidiano della Calabria, 3 giugno 2011)








 

Comments:

Commenti
Cerca RSS
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
francesco.caroselli  - altri articoli su quest'argomento   |2011-06-05 06:13:09
Non so perchè quest'articolo si trovoqui, probabilmente per l'accenno a
Genchi..
cmq volevo segnalare che di quest'interrogatorio scrive anche un
eccellente Giornalista (la G maiuscola non è casuale) del Sole24ore qui c'è il
link all'articolo in questione:
http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.
com/2011/05/esclusivo6-bomba-al-pm-antimafia-ciste
rna-e-incontri-clandestini-nel-nuovo-memoriale-di- nino-lo-giud.html

Visto gli
argomenti di cui parla il sito di Roberto Galullo vi consiglio di tenerlo sempre
sotto controllo perchè è veramente interessante....
eppoi detta tra noi questo
pentito "lo Giudice" è un po strano....
Per fare un esempio è
plausibile che un'agente dei Servizi chieda dei telefoni ad un mafioso? Un po
come come se un cartolaio chiedesse una penna ad uno scolaro....

3.26 Copyright (C) 2008 Compojoom.com / Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved."