Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla.
Perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare. Paolo Borsellino
"Strage di via D'Amelio si inserisce in questo percorso"
Roma, 16 lug. (TMNews) - "Possiamo dire con certezza che Paolo Borsellino era a conoscenza della cosiddetta trattativa già dal 28 giugno 1992. Noi abbiamo motivo di ritenere che la strage di via d'Amelio si inserisca in questo percorso di trattativa tra Stato e Cosa Nostra". Così, a Dixit, Sergio Lari, procuratore di Caltanissetta, che ha riaperto le indagini sulle stragi del '92, che hanno portato alla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel giorno dell'anniversario della scomparsa di Borsellino, Dixit, con testimonianze inedite, ricorda i due magistrati che hanno perso la vita per lo Stato e la verità con "Giovanni Falcone, un giudice italiano", di Cristina Fratelloni, in onda martedì 19 luglio alle 21.30 su Rai Storia, Digitale terrestre e TivùSat.
E nello spiegare i perché della strage di via D'Amelio, secondo Lari: "O la trattativa non è andata avanti perché Borsellino si è messo di traverso, o questa trattativa non andava comunque avanti perché le richieste erano inaccettabili. Quindi Riina - prosegue il procuratore - ha pensato di dare un altro colpo alle istituzioni anticipando l'esecuzione di una strage che in quel momento non rientrava nelle dinamiche organizzative di Cosa Nostra".
Nella puntata, ampio spazio viene dato anche al fallito attentato dell'Addaura del 1989 che aveva per bersaglio Giovanni Falcone. E l'ipotesi che lega l'Addaura a Capaci e via d'Amelio, vede la presenza di soggetti appartenenti alle istituzioni deviate che potrebbero aver dato suggerimenti o garanzie di impunità a Cosa Nostra.
TMNews