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Pignatone chiede Napoli PDF Stampa E-mail
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Scritto da Giuseppe Baldessarro   
Venerdì 29 Luglio 2011 16:22

Il procuratore di Reggio Calabria fa domanda per assumere la guida dell’ufficio campano.
Resta tuttavia anche il candidato principale per la Direzione nazionale antimafia

Reggio Calabria - Giuseppe Pignatone ha presentato la domanda per essere nominato Procuratore della Repubblica di Napoli. Il capo della procura reggina correrà per prendere il posto di Giandomenico Lepore, che entro la fine dell’anno andrà in pensione.

Non è una novità assoluta. Nel senso che Pignatone ha sempre detto che, a conclusione dei tre anni in riva allo Stretto, avrebbe iniziato a guardarsi attorno. Così è stato. Ovviamente siamo solo all’inizio del percorso e Pignatone dovrà fare i conti con le valutazioni del Csm che dovrà valutare le richieste di altri quindici magistrati. Anche se il procuratore di Reggio Calabria è oggettivamente tra i candidati più prestigiosi e vanta un curriculum invidiabile.
Sono quindi complessivamente sedici i candidati per una poltrona che scotta. Napoli è un incarico certamente prestigioso, ma anche particolarmente complesso. Per ora c’è da registrare che martedì è scaduto il termine per la presentazione della domande per la successione dell’ufficio, guidato da Giandomenico Lepore, saldamente in sella fino al 14 dicembre.
La partita che si gioca al Csm è comunque complessa. Tutta impostata sulla base delle esperienze conseguite, ma anche di eventuali accordi e alleanze. In pole position, per competenza maturata e titolo di guida nelle Procure distrettuali, tre nomi su tutti: Giuseppe Pignatone, siciliano, curriculum che vanta, ai tempi di Palermo, la cattura di Provenzano oltre l’importante esperienza alla Procura di Reggio dove ha ottenuto importantissimi risultati contro la ‘ndrangheta; Armando D’Alterio, noto per l’inchiesta che portò alle condanne per mandanti e killer del giornalista Giancarlo Siani; Giovanni Colangelo, procuratore a Potenza.

Tutti e tre sarebbero favoriti, inoltre, dalla vicinanza alla corrente di maggioranza Unicost.

Non è un mistero per nessuno che, tuttavia, Pignatone, candidato in pectore anche all’eventuale guida della Procura nazionale antimafia, potrebbe optare per quella destinazione e lasciare il campo agli altri, non meno autorevoli.

 
Tra gli “sfidanti”, c’è Paolo Mancuso, procuratore a Nola, lunga carriera di anticamorra e anticorruzione, il magistrato che, da Napoli, coordinò le inchieste che sfociarono nel pentimento dei superboss Alfieri e Galasso e, più di recente, l’istruttoria contro gli abusi avvenuti nella caserma Raniero. Candidato anche Corrado Lembo, procuratore a Santa Maria Capua Vetere, cui viene riconosciuto il merito di aver accelerato la lotta all’inquinamento devastante del territorio. E ancora: ben quattro procuratori aggiunti di Napoli. Da Federico Cafiero de Raho (l’ex pm che avviò l’offensiva contro i Casalesi) a Rosario Cantelmo, anch’egli titolare di una “fetta” dell’antimafia distrettuale, così come Sandro Pennasilico, impegnato sul fronte della criminalità organizzata di Napoli Centro. Infine Francesco Greco, l’aggiunto alle prese con il materiale incandescente della P4.
Tra gli ex pm provenienti dall’anticamorra anche Raffaele Marino, attuale procuratore aggiunto a Torre Annunziata. Da Torino, c’è poi la domanda del pm Raffaele Guariniello, il pm del processo Thyssen. Completano l’elenco i procuratori Vincenzo Russo, Giuseppe Amato, Francesco Dettori, Francesco De Leo, Amato Barile.

 
Dal “Quotidiano della Calabria” 28 Luglio 2011
 

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