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Caso Agostino: omertà di Stato? PDF Stampa E-mail
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Scritto da Davide Tassan Zorat   
Giovedì 04 Agosto 2011 13:51

Palermo, 19 luglio 2010,
Sono stato a Palermo per partecipare ai 3 giorni di commemorazioni di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta uccisi in via D’Amelio il 19/07/92.

Andare a Palermo e “toccare con mano” l’albero in via D’Amelio e il monumento a Capaci è stato, per me, sconvolgente! Non posso definire diversamente il turbamento che si prova quando si acquisisce la consapevolezza che, quanto letto in tanti libri e visto in svariati film da 18 anni a questa parte, è realmente accaduto. Un brusco risveglio perla mia mente, che, quasi, si sforzava di pensare a quei fatti come fossero irreali, o meglio surreali.

Quei tre giorni di Palermo del 2010 mi furono indispensabili anche per prendere atto di un’altra realtà, che sconvolse in modo brutale la mia coscienza e il mio cuore. In quei giorni, infatti, ho avuto la fortuna e l’onore di essere ospite della fam. Agostino. L’esperienza è stata infinitamente forte considerato che a quella famiglia sono legato da un affetto, da una stima e da un rispetto che sarebbe riduttivo relegare in una frase. A Nino Agostino, Ida Castelluccio e Attilio Manca inoltre, è stata idealmente dedicata l’Associazione che presiedo: LA MAFIA NON E’ SOLO SUD.
La situazione anomala, drammatica e incomprensibile, che ho dovuto affrontare durante e dopo quell’incontro, è il dover constatare che: NON TUTTE LE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIA SONO UGUALI!!!!
In molti si indignano a sentir parlare di “vittime di mafia di serie B” ma l’indignazione, credo, nasca dalla consapevolezza che si tratta di una realtà incontrovertibile e come tale se ne nega l’esistenza, dunque anche la sua denuncia rimbalza su pareti di gomma.

Nino Agostino (poliziotto della mobile di Palermo) e la neo-moglie Ida Castelluccio (i due erano sposati da poco più di un mese) sono stati uccisi dalla mafia il 5 agosto del 1989. Nino Agostino è stato ucciso molto probabilmente perché AVEVA SCOPERTO COSE CHE NON AVEREBBE MAI DOVUTO SAPERE e, non a caso, nel portafogli teneva un biglietto con scritto SE MI SUCCEDE QUALCOSA GUARDATE NEL MIO ARMADIETTO (per info vedi il filmato http://www.youtube.com/watch?v=1d1xfFP2tgw). Ida Castelluccio (da poco incinta), probabilmente, fu uccisa perché sapeva (le sue ultime parole furono: “vi conosco!”).
I coniugi Agostino, quel 5 agosto del 89, si stavano recando al compleanno della sorella di Nino e morirono, assassinati, proprio tra le braccia dei genitori del poliziotto.
Le indagini sulla morte di Nino e Ida, causa numerosi depistaggi (DA SUBITO si parlò di movente passionale ndr), non hanno, ad oggi, fatto chiarezza sui mandanti, sugli esecutori e sui complici di questo pluriomicidio. Il certo coinvolgimento di apparati dei SERVIZI SEGRETI provato dal loro continuo silenzio in merito, ci porta quindi a DENUNCIARE: SUL CASO AGOSTINO C’E’  OMERTA’ DI STATO!!!.
Molto indicative sono le parole di Nino di Matteo quando, in merito al caso Agostino, afferma: “TECNICAMENTE NON E’ MAI STATO POSTO IL SEGRETO di STATO MA CI STIAMO SCONTRANDO CON SEMPRE PIU’ EVIDENTI RETICENZE ANCHE DA PARTE DI QUEI SOGGETTI CHE HANNO RICOPERTO INCARICI PUBBLICI, ISTITUZIONALI E AL SERVIZIO DELLE FORZE di POLIZIA!”
Ascoltando le parole di Di Matteo, non posso che trovarmi d’accordo con chi mi dice: ”MAGARI” FOSSE STATO POSTO IL SEGRETO DI STATO SUL CASO AGOSTINO, MAGARI! Con un Segreto di Stato, “almeno”, avremo una o più persone PRECISE da additare e accusare. Invece, al posto di un vergognoso segreto di stato, ci troviamo, assieme alla fam. Agostino e alle decine e decine di famigliari di vittime delle mafie, a fronteggiare la costante vigliaccheria di uno Stato che nei tribunali espone, paradossalmente, la frase LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI; OMERTA’ DI STATO vigliacca e ingiustificabile che è pari, solo, alla vigliaccheria di quei mafiosi che non si fermano nemmeno davanti ad una 19enne incinta.

I genitori di Nino, dalla morte del figlio e della nuora, hanno fatto una promessa: Vincenzo non si taglierà più né barba né capelli mentre Augusta non toglierà più il lutto FINTANTO CHE NON SI SAPRA’ UFFICIALMENTE CHI, E PERCHE’, ha ucciso questa giovane coppia di sposi. Augusta, inoltre, da anni ripete che, se morirà senza che gli venga fatta conoscere tutta la verità, vorrà che nella sua lapide venga riportata la seguente frase: qui giace la mamma dell’agente Agostino Antonino, una donna che attende giustizia anche oltre la morte.


In Italia ormai è prassi avere 2 VERITA’: la verità giuridica (determinata dalle sentenze) e la verità “storica” (determinata da fatti certi ma che, per varie ragioni, non hanno portato ad una sentenza di condanna dei colpevoli).
Nella nostra nazione i famigliari delle vittime innocenti di mafia di “serie B” (come purtroppo definisco anche la fam. Agostino) spesso non hanno nemmeno il diritto di conoscere la verità storica perché essa si può avere forse soltanto, se a chiederla sono la maggioranza dei cittadini (“se l’Italia tutta chiederà la verità lo Stato non potrà sottrarsi a questa richiesta” A. INGROIA) oppure se a “concederla” sono i “poteri forti”.

Del caso Agostino, dall’uccisione di Nino e Ida (sono passati 22 anni ndr), e i fatti accaduti, raramente, sono stati raccontati con la dovizia di particolari, che gli sarebbe dovuta. Perché tutto ciò?
PERCHE’ LA VERITA’ SULLA MORTE DI NINO E IDA E’ SCOMODISSIMA E, SE SCOPERTA, SAREBBE PERICOLOSA PER MOLTI!!!

Scoprire coloro che hanno voluto la morte dei due coniugi e coloro che hanno partecipato attivamente al depistaggio delle indagini porterebbe, forse, alle stesse persone implicate nel fallito attentato a Giovanni Falcone (Addaura 1989) nonché ai mafiosi, a membri dei servizi segreti coinvolti nelle stragi del 92 e del 93 e, molto probabilmente, a quella “faccia da mostro” di cui si è tanto parlato nei giornali ma che, ad oggi, è senza nome.
La ricerca della verità, in uno Stato di diritto, dovrebbe chiamarsi “INTERESSE NAZIONALE” e, invece, in un’Italia dove la giustizia è un lusso per pochissimi eletti, l’OMERTA’ DI STATO è la realtà che fronteggiano giornalmente queste famiglie abbandonate e, che si vorrebbe, relegate al silenzio. A febbraio 2011 è partita una petizione per togliere il “segreto di stato” sul caso volta a scoprire TUTTA LA VERITA’; ad oggi hanno firmato poco più di 1.500 persone. Anche questo sforzo, dunque, sembrerebbe essere stato inutile: l’ennesima sconfitta dei giusti! Cosa, allora, dovrei dire agli Agostino? ”CIO CHE FATE DA 22 ANNI E’ TOTALMENTE INUTILE”, arrendetevi all’OMERTA’ DI STATO!

No, se potessi incontrarli oggi stesso, invece, gli direi: molti Italiani (non so se considerare anche loro di “serie B”, non credo, comunque sicuramente diversi) vi sono vicini con i loro umili e spuntati strumenti; ma sappiate, cari Agostino, che queste persone vi sono vicine con il cuore, non vi abbandoneranno, non si stancheranno di urlare ai “sordi” la verità storica sulla morte dei vostri cari perché anche noi, come voi, abbiamo fatto una promessa solenne mai più vittime di serie B, mai più segreti infamanti per un popolo onesto!

In ultimo mi pongo una domanda agghiacciante:

·         L’arresto dei mandanti, degli esecutori e dei complici del pluri-omicidio Agostino, avrebbe potuto evitare la morte di Emanuele Piazza e prevenire i morti e le Stragi del 1992/1993?

 

 LA MAFIA NON E’ SOLO SUD
Davide Tassan Zorat


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