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Sonia Alfano e Beppe Lumia: il coraggio e la dignità di Paolo Giaccone PDF Stampa E-mail
Documenti - Per non dimenticare
Scritto da Sonia Alfano e Beppe lumia   
Mercoledì 10 Agosto 2011 17:56

Mafia, Sonia Alfano ricorda Paolo Giaccone: "Esempio di onestà e dignità"

 

Palermo, 10 Ago. - "Paolo Giaccone deve oggi essere ricordato da tutti con grande orgoglio, per il coraggio e l'indiscutibile spessore morale che lo portò ad andare incontro ad una certa ed ingiusta morte. In un periodo in cui in troppi preferivano obbedire alle cosche, lui, troppo onesto per cedere e per lasciarsi intimidire, rifiutò, sacrificando con consapevolezza la propria vita in nome della legalità".
Così in una nota Sonia Alfano, europarlamentare Idv e presidente dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, ricorda il coraggioso medico palermitano Paolo Giaccone, assassinato l’11 agosto del 1982. Il medico legale aveva subito forti pressioni affinché modificasse una perizia dattiloscopica. Egli rifiuto’, facendo condannare all’ergastolo un killer di Cosa Nostra.
"In un Paese in cui sembra essere stata messa al bando la memoria -prosegue Sonia Alfano- noi familiari delle vittime continueremo a raccontare le storie di chi ha affrontato la mafia a viso aperto, scegliendo di conservare intatti valori quali onestà e dignità -sottolinea Alfano -, dei quali il dottore Giaccone era e rimarrà un esempio".




MAFIA: LUMIA (PD), PAOLO GIACCONE NON SI E’ PIEGATO A COSA NOSTRA

Palermo, 10 agosto 2011 – “Paolo Giaccone è stato un medico che non si è piegato davanti a Cosa nostra. Non ha fatto finta di non vedere, non si è adeguato all’andazzo generale, ma ha fatto il suo dovere con coraggio,  senza cedere a lusinghe e minacce. Giaccone ha fatto valere la sua dignità di professionista e di cittadino libero in un contesto dove trovavano spazio compromessi e collusioni”. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, ricordando il direttore dell’Istituto di medicina legale di Palermo ucciso dalla mafia l’11 agosto del 1982.

“Nella perizia – aggiunge Lumia – che Cosa nostra gli aveva chiesto di manomettere Giaccone non ha cambiato una virgola, pur sapendo che in questo modo avrebbe messo in pericolo la sua vita”.

“Un esempio – conclude l’esponente antimafia del Pd – per quanti operano nel settore della sanità e un monito per la politica affinchè si decida a impedire definitivamente l’intermediazione burocratico-clientelare e affaristico-mafiosa nel sistema della sanità”.

 

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