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Salvatore Castelbuono, modello di legalità PDF Stampa E-mail
Documenti - Per non dimenticare
Scritto da Pippo Giordano   
Martedì 27 Settembre 2011 10:09
salvatorecastelbuono
25 settembre -  Nel mito di Er, Platone argomenta l’esistenza del destino prestabilito: “ognuno sarebbe artefice della propria vita, poiché sceglie lui che vita vivere”.

E come dargli torto quando ci troviamo innanzi ad uomini che pur avendo ricevuto minacce e che sapendo di andare incontro a morte certa, continuarono scientemente a vivere la propria vita fatta di alti valori morali ed etici?

E, noi come possiamo disperdere il patrimonio rappresentato dal loro modello di vita trasparente ed onesto? Noi dobbiamo essere consci che questi uomini non vollero modificare gli eventi che apparirono loro inevitabili. Furono consapevoli del pericolo e ciononostante scrissero in incipit nel libro della loro vita, una pagina gloriosa, che oggi rappresenta la pietra miliare della legalità.


E, proprio a causa degli alti valori da essi propugnati e dalla coerenza etica, che altri uomini ritennero di poter usare inaudita violenza per dimostrare tutta la potenza del male, un compendio malefico esercitato e fatto proprio dagli uomini d’onore di Cosa nostra.

Si può uccidere un uomo, lo si può finanche torturare e lo si può persino minacciare negli affetti a lui più cari, ma mai si potrà togliere ad un uomo la dignità di esserlo: ci sono stati uomini che non barattarono la dignità con la salvezza della propria vita. La freschezza della loro anima, il sacro concetto dell’onestà li ha forgiati a tal punto di non accettare compromessi venali o di qualsiasi natura.

Questi uomini, rimangono scolpiti nella mente di chi condivise e tuttora condivide idee, valori e sentimenti. E spesso quando io sono assorto in “beata solitudo, sola beatitudo”, la mia mente ripercorre quei momenti unici vissuti in quel percorso limpido e chiaro della legalità.

E mi convinco che questi uomini solo per aver osteggiato e rifiutato compromessi con la mafia sono stati brutalmente assassinati.

Domani ricorre l’anniversario della morte di Salvatore Castelbuono: Totò per tutti. Egli fu brutalmente assassinato da mano mafiosa. Il mio pensiero, sinora esplicitato è senza dubbio riferibile a Salvatore Castelbuono.

Quest’uomo, fulgido esempio di attaccamento alle Istituzioni è stato ed è un modello di vita spesa in legalità; non si fece condizionare dalle pressioni che di certo uomini d’onore gli fecero. Costoro, avevano capito che Totò, da uomo onesto e leale qual era, rappresentava un ostacolo e quindi un nemico da abbattere.

Totò era un vigile urbano, mio collega di fatto e di diritto, in servizio nel comune di Bolognetta e fu assassinato il 26 settembre del 1978 mentre si trovava nell’agro di Villafrati: agro sotto il dominio e influenza di una nota “famigghia mafiosa”.

Il delitto di chiaro stampo mafioso fu rivendicato dopo qualche giorno con una telefonata fatta ai Carabinieri.

Salvatore Castelbuono, oggi rappresenta per noi tutti, ma soprattutto per i giovani, un punto di riferimento e un modello di legalità. Noi siciliani non dobbiamo dimenticare che la mafia è il cancro endemico che attanaglia la nostra Isola, ancor prima che i nostri cuori. Ci tolgono la speranza di essere uomini onesti e liberi.

Totò Castelbuono, così come tutti gli altri che pagarono con la vita non possono essere dimenticati. No! Totò deve rimanere vivo nella nostra mente e non dobbiamo mai dimenticare che il suo martirio non è stato vano. Oggi, possiamo cibarsi di quel profumo di libertà che Totò e tanti altri servitori dello Stato, ci hanno lasciato. La Zagara, simbolo di candore e purezza, deve diventare per noi Siciliani una icona da esibire orgogliosamente per dimostrare tutta la nostra forza di uomini capaci di dire no ai mafiosi.

Al figlio di Salvatore, Antonio, che ho il privilegio di conoscere e a tutti i suoi familiari, va il mio commosso ricordo del loro Caro.

Esprimo ai Sindaci di Bolognetta e di Villafrati, tutta la mia personale gratitudine, per il costante ricordo e riferimento all’onestà di Salvatore Castelbuono e, plaudo all’iniziativa di scoprire un monumento antimafia, proprio nel luogo ove Totò fu barbaramente ucciso: sarà l’evidente testimonianza del perenne ricordo di un un galantuomo. Un galantuomo siciliano e mi si consenta, palermitano com’era Salvatore Castelbuono.

Ai colleghi di Salvatore Castelbuono, dico: prendete esempio della morigerata vita di Totò, dei suoi valori e dei suoi insegnamenti. Il suo ricordo, vi aiuterà a superare le insidie insite nel vostro territorio dove, purtroppo, grava tuttora la Piovra: contribuire di recidere i suoi tentacoli è un dovere di tutti. Lo chiedono le vittime della violenza mafiosa, compreso Salvatore Castelbuono al quale domani sarà intitolato un monumento in suo onore.

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