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Strage di via D'Amelio, pena sospesa per sei condannati PDF Stampa E-mail
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Scritto da Pino Finocchiaro   
Giovedì 27 Ottobre 2011 20:26

Palermo, 27-10-2011. I giudici di Catania hanno sospeso l'esecuzione della pena per sei degli otto condannati all'ergastolo con l'accusa di aver partecipato all'eccidio di via D'Amelio in cui 19 anni fa perse la vita il magistrato Paolo Borsellino con la sua scorta.

La procura generale di Caltanissetta sta verificando le posizioni di Gaetano Scotto e Vincenzo Scarantino che devono espiare pene definitive avute in altri processi.

I giudici catanesi hanno dichiarato "inammissibile" l'istanza di revisione, adeguandosi alla giurisprudenza che ritiene che in presenza di una sentenza definitiva - caso che ricorre nei processi per la strage di via D'Amelio - perche' si possa celebrare un nuovo dibattimento occorre un'altra sentenza definitiva che accerti responsabilita' di altre persone e che quindi contrasti con il primo verdetto.

La revisione era stata richiesta dalla procura generale di Caltanissetta (Roberto Scarpinato) sulla base delle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza e delle nuove indagini svolte dalla procura nissena guidata da Sergio Lari.

La "contraddittoria" decisione dei giudici di Catania deriverebbe dal fatto che, pur avendo riconosciuto piu' che provato il non coinvolgimento degli otto nella strage (come dalle nuove inchieste della procura di Caltanissetta), invita i magistrati nisseni a procedere per calunnia e falsita' contro Scarantino, Salvatore Candura e Francesco Andriotta, i tre "pentiti" che si autoaccusarono e accusarono altri mafiosi della strage Borsellino pur sapendoli innocenti. E sono loro che adesso puntano il dito su un gruppo di investigatori (Vincenzo Ricciardi, Mario Bo e Salvo La Barbera, tutti ex appartenenti al "gruppo Falcone-Borsellino") allora diretto dall'ex capo della squadra mobile di Palermo Arnaldo la Barbera, (morto qualche anno fa dopo aver ricoperto anche l'incarico di vice capo della polizia).

Redazione Rainews 24, 27 ottobre 2011

 



Servizio a cura di Pino Finocchiaro






 







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