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Facciamo un pacco alla Camorra: presentati al San Carlo i pacchi regalo PDF Stampa E-mail
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Scritto da Levante Online   
Giovedì 24 Novembre 2011 18:31
teatro_san_carlo_napoli E’ stata presentata ieri nel vecchio foyer del Teatro San Carlo di Napoli l’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra”. Il pacco venduto ne “La bottega dei sapori e dei saperi della legalità” in via Raffaele de Cesare (anche online sul sito ufficiale ndr) contiene una serie di prodotti come pomodori, paccheri, caffè e miele coltivati nelle terre confiscate ai boss della camorra.

Il comitato di Don Peppe Diana, infatti, grazie all’aiuto di numerose cooperative sociali che mirano a recuperare i soggetti a rischio come la sartoria dove lavorano donne vittime della prostituzione, vogliono restituire dignità al lavoro e alla regione attraverso la rivalorizzazione delle terre confiscate, che vengono restituite ai cittadini. I ragazzi impegnati nel lavoro vogliono dimostrare che la vera regione è quella che loro rappresentano, ovvero un mondo fatto di cittadini onesti, coraggiosi e pronti al sacrificio se è indispensabile, e che il mondo della camorra e dei boss non sono altro che la minoranza.

Il pacco alla camorra nasce dalla scommessa di Libera, l’associazione Polis e di tanti giovanissimi impegnati nel lavoro di rivalorizzazione delle terre confiscate e che vogliono ricambiare il favore alle associazioni camorristiche che per anni "ci hanno fatto il pacco". Presente all’evento l’assessore Caterina Miraglia che dopo aver sottolineato l’importanza dell’iniziativa, ospitata in un luogo dalla storia così importante, ha invitato cittadini e presenti a comprare il pacco come regalo di natale, non tanto per il valore economico, ma per l’indubbio valore culturale.

Anche il sindaco Luigi De Magistris ha sottolineato il valore simbolico dell’iniziativa e ha ribadito che il pacco alla camorra deve essere giornaliero e fatto attraverso i fatti e le parole. "Se riusciamo a tagliare il rapporto fra mafia, camorra e politica - ha aggiunto il sindaco - toglieremo l’ossigeno necessario a queste associazioni. Questa iniziativa è utile per avviare una rivoluzione culturale visto che lo Stato si riappropria delle terre e le restituisce ai suoi cittadini".

In molti, però, hanno anche sottolineato che le istituzioni e la politica dovrebbero accelerare le pratiche per far riappropriare i cittadini di quelle terre prese illegalmente dai boss. Riprendersi quelle terre è utile anche per far capire alle popolazione maggiormente colpite dalla piaga della criminalità organizzata che il benessere, la protezione e la ricchezza non possono essere create da quelle mani, ma dalle loro. Molto forti, infine, sono state le parole dell’onorevole Amato che parafrasando Peppino Impastato ha detto che: "I boss non sono degli eroi. I boss sono una montagna di merda. Se si continua ad affermare che la camorra non esiste, allora si è con loro e si fa il loro gioco".

Amato ha anche sottolineato che in consiglio regionale sono pronti una serie di provvedimenti utili a valorizzare i beni confiscati e anche ad abbattere i costi delle Asl. Una delle proposte, infatti, prevede l’inserimento, all’interno delle cooperative che si occupano di gestire beni sequestrati, i pazienti affetti da malattie mentali che, come sperimentato, ne trarrebbero dei benefici.

L’ultimo intervento è stato quello di Paolo Siani che commosso dai passi da gigante che il mondo della legalità ha fatto dal 1985, anno in cui ha iniziato a girare per le scuole per sensibilizzare i giovani sulla piaga della camorra, ha esortato le istituzioni a favorire i processi di rivalorizzazione dei beni sequestrati. Riappropriarsi del territorio, infatti, è il modo più tangibile e visibile per richiamare l’attenzione dei cittadini sul tema della legalità e soprattutto quello più utile a far capire quanta voglia e determinazione muova queste associazioni e quanti passi avanti si sono fatti.

La presentazione si è chiusa con la proiezione di uno spot pubblicitario che presentava il master per “La valorizzazione e il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità” che si terrà ivenerdì 25 novembre presso l’Università Suor Orsola Benincasa.

da: levanteonline.net

approfondimenti: www.facciamounpaccoallacamorra.it
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