Mafia, addio al carcere duro. Così i boss si liberano del 41 bis
di SALVO PALAZZOLO
PALERMO - È vuota la cella al 41 bis di Giuseppe La Mattina, uno dei mafiosi che uccise il giudice Paolo Borsellino. Sono rimaste libere anche le celle di Giuseppe Barranca e Gioacchino Calabrò, che si occuparono degli eccidi del 1993, fra Roma, Milano e Firenze. Nei raggi del carcere duro non ci sono più quattro capi storici della 'ndrangheta calabrese: Carmine De Stefano, Francesco Perna, Gianfranco Ruà e Santo Araniti, il mandante dell'omicidio Ligato. E neanche il boss della camorra Salvatore Luigi Graziano.
Negli ultimi sei mesi, trentasette padrini hanno lasciato i gironi del 41 bis. I padrini delle mafie hanno vinto, in gran silenzio, la loro battaglia legale nei tribunali di sorveglianza di mezza Italia. E così, sono tornati detenuti comuni, nonostante le condanne all'ergastolo e i misteri che ancora custodiscono. Al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e alle Direzioni distrettuali antimafia non è rimasto che prendere atto della lista degli annullamenti del 41 bis, che ogni giorno di più si allunga. L'ultimo provvedimento, pochi giorni fa, ha riguardato Antonino Madonia, il capofamiglia di Palermo Resuttana che in gioventù assassinò, fra tanti, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e il commissario Ninni Cassarà.
Ecco la lista di chi non è più al carcere duro. C'è Raffaele Galatolo, capo storico della famiglia palermitana dell'Acquasanta, condannato all'ergastolo.
C'è Arcangelo Piromalli, da Gioia Tauro. E poi, Costantino Sarno: a Napoli, lo chiamavano il re del contrabbando, ma lui preferiva starsene in Montenegro. Nella lista del carcere duro bocciato figurano quattordici mafiosi, 13 ndranghetisti, 8 camorristi, 2 rappresentanti della sacra corona unita pugliese. Per adesso è il 6,5 per cento del popolo del 41 bis, 566 reclusi in dodici istituti penitenziari, da Roma Rebibbia a Tolmezzo, passando per Viterbo, Ascoli, L'Aquila, Terni, Spoleto, Parma, Reggio Emilia, Milano, Novara e Cuneo. Gli annullamenti del 41 bis portano la firma di molti tribunali di sorveglianza, da Napoli a Torino. Ma la motivazione è sempre la stessa: "Non è dimostrata la persistente capacità del detenuto di mantenere tuttora contatti con l'associazione criminale di appartenenza".
Dice Giuseppe Lumia, senatore dei Ds ed ex presidente della commissione parlamentare antimafia: "La modifica della legge sul carcere duro è ormai una priorità. Vanno cambiati i criteri per l'assegnazione, agganciandoli esclusivamente alla pericolosità del detenuto, come fosse una misura di prevenzione".
Il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, spiega che "il 41 bis non è più quell'isolamento pressoché assoluto che era stato previsto nella legge varata dopo le stragi Falcone e Borsellino. I ripetuti interventi della Corte Costituzionale, a cui si è necessariamente adeguato il legislatore, hanno attenuato quel regime di isolamento". La preoccupazione dei capimafia resta sempre la stessa: "Inchieste e processi in svariate parti d'Italia - prosegue Pignatone - l'hanno dimostrato, i detenuti al 41 bis riescono a mantenere contatti con l'esterno, questione vitale per le organizzazioni criminali". Intercettazioni, anche recenti, hanno ribadito: accanto alle grandi strategie, i boss hanno scelto di proseguire in silenzio la loro battaglia contro il 41 bis.
Sommergendo di ricorsi i tribunali di sorveglianza. E qualche risultato sembra essere arrivato. Anche il procuratore di Reggio Calabria auspica "un intervento chiarificatore del legislatore, per mettere ordine ai contrasti giurisprudenziali che si verificano tra i vari tribunali di sorveglianza".
Il record di annullamenti spetta al tribunale di Torino (10). Seguono Perugia (9), Roma (8), L'Aquila (5), Bologna (3), Napoli (2), Ancona (1). Dice ancora il procuratore Pignatone: "La legge sul 41 bis è stata modificata nel 2002, in modo più rigoroso. Ma, evidentemente, sono necessari altri interventi". Lumia sollecita il ministro della Giustizia: "Presenterò un'interrogazione - annuncia - dopo il caso Madonia nessuna risposta è ancora arrivata dal Guardasigilli Angelino Alfano. La questione è urgente. Oggi, nelle carceri è ristretto il gotha delle mafie: va tenuto sotto controllo in modo adeguato, perché quel gruppo elabora ancora strategie, ricatta le istituzioni e mantiene soprattutto i contatti con l'esterno.
L'obiettivo di quel gotha resta l'allentamento del regime del carcere duro, ma anche la revisione dei processi".
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Luca
- Vergogna
|2008-07-06 16:35:49
L'unica cosa che mi sento di dire è: VERGOGNA!
Luana
|2008-07-06 22:24:56
Fece discutere la decisione nel 2001 della revoca dell'isolamento a Totò Rina consentendogli la possibilità di vedere altre persone nell'ora di libertà.
Abbiamo detto tutto!!!!
Mi sa che le richieste dei famosi papelli sono state esaudite in qualche modo.
AlbeCaserini
|2008-07-06 23:55:11
vigliacchi appoggiati dalle istituzioni e da chi fa le leggi.
mandateli per strada in qualche posto che dico io e spiegate chi sono, e la giustizia la si fa in 4 e 4 otto... schifo, provo tanto schifo.
Voglio emigrare.
Giuseppe Llobet Salgado
- Auguri
|2008-07-07 13:55:15
ecco come da destra vedo i possibili scenari nel caso che la battaglia giustizialista (so che questo aggettivo risulta offensivo ma lo utilizzo lo stesso solo per essere sintetico al meglio) vada a buon fine e che l'attuale governo imploda facendo fallire l'operato di Berlusconi... scusate se uso questo sito per pubblicizzare il mio ma mi sembra difficile poter sintetizzare il mio pensiero meglio di come ho fatto nel post:
io domani sarò in sala operatoria, spero che al mio rientro dal mio ricovero potrò sapere com'è andata la manifestazione e soprattutto che non vi siano manifestazioni di intolleranza politica e ideologica, mi brucia parecchio quando certe persone usano il nome di Travaglio per darmi del mafioso o dell'ignorante razzista solo perchè sono sempre stato di destra... mi auguro si possa aprire una stagione di maggior tolleranza e rispetto reciproco a prescindere dai toni spesso forti usati dai rispettivi leader (Berlusconi e Di Pietro) e che ciò venga reso possibile dalla nascita di una destra forte e del popolo!
Dopo l'estate comincerò a fare attività politica a tempo pieno sperando un giorno di poter affermare i valori di una destra giusta e contro ogni forma di illecito
Ciao Ragazzi
salvatore
|2008-07-07 19:30:52
Ricambo gli auguri con riferimento sia alla tua operazione, che spero vada per il meglio, che con riferimento all'attività politica a cui pensi di dedicarti a tempo pieno.
Ovviamente spero che la destra di cui parli non sia quella che oggi, sotto il nome di PDL si spaccia per destra come non è sinistra quella che oggi, sotto il nome di PD si spaccia per sinistra.
Ci sarebbe bisogno oggi in Italia, di una vera destra e una vera sinistra tra cui ci fosse un dialogo sereno e costruttivo e non basato solo su slogan e aggressioni e di una vera alternanza che permettesse al nostro paese di fruire del meglio di quello che entrambe queste idologie contengono al loro interno
desiree
- Niente commemorazioni
|2008-07-07 13:59:14
Spero che almeno quest'anno, dopo il lavoro produttivo di questo sito,alcuni personaggi delle istituzioni abbiano almeno la dignità di non presiedere a nessuna commemorazione visto che siamo prossimi all'anniversario dei 16 anni dall'attentato a Paolo Borsellino!