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Ingiurie in un comizio a Parmaliana. Condanna confermata al sindaco di Terme Vigliatore Cipriano PDF Stampa E-mail
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Scritto da l. o.   
Venerdì 13 Aprile 2012 21:42
Terme Vigliatore, 13 aprile 2012 - La quinta sezione della Corte di Cassazione, ha respinto il ricorso del sindaco di Terme Vigliatore, Bartolo Cipriano che era stato condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Barcellona, Maria Celi al pagamento di 20 mila euro, perché riconosciuto responsabile agli effetti civili di ingiuria aggravata nei confronti del prof Adolfo Parmaliana, il docente universitario di chimica industriale che si è battuto contro l'illegalità, contribuendo con le sue lotte allo scioglimento per mafia del Consiglio comunale di Terme Vigliatore. Scioglimento che fu deciso il 22 dicembre del 2005 con decreto del Presidente Ciampi. Per effetto della sentenza emessa dalla Cassazione, il sindaco Cipriano dovrà pagare 20 mila euro, a titolo di risarcimento dei danni morali agli eredi del docente. La vicenda giudiziaria risale alla primavera del 2002, a conclusione della campagna elettorale delle amministrative di Terme Vigliatore. In quella occasione Bartolo Cipriano che appoggiava la candidatura di Gennaro Nicolò, durante il comizio di chiusura del 24 maggio del 2002, ha pronunciato – come provato nel processo d'appello – frasi ingiuriose contro l'altro candidato a sindaco, il prof Adolfo Parmaliana, offendendo il docente con gravi accuse rivelatesi infondate riferite all'attività accademica presso il Dipartimento di chimica industriale dell'Università di Messina. Parmaliana era stato accusato ingiustamente di aver riversato sull'Università costi sostenuti per la gestione dei Ds a Terme Vigliatore. La sentenza di condanna era stata emessa in Appello in riforma della precedente decisione del giudice di pace Maria Riili che in primo grado, il 20 novembre del 2007, aveva assolto Cipriano dal reato penale. All'epoca dei fatti fu lo stesso Parmaliana che aveva ritenuto "errate" le conclusioni della sentenza, la quale fu oggetto di ricorso in appello tanto che i familiari del docente, continuando la battaglia legale, si sono costituiti parte civile con gli avvocati Fabio Repici e Mariella Cicero. Cipriano, difeso dagli avv. Daniela Agnello e Marcello Scurria, è stato inoltre condannato a pagare alla parte civile tutti i 3 gradi di giudizio.(l.o.)

fonte: il blog di Enrico Di Giacomo

 

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